Diventa sempre più difficile stare al passo con i tempi per le produzioni italiane e questo perché, probabilmente, la formula giusta per ricavare uno show originale e che funzioni, deve ancora essere trovata. Poco tempo fa è stata proprio Mediaset, con la serie animata Adrian, a tentare un esperimento rischioso e forse un po’ troppo ambizioso.
Tra prodotti troppo costosi – mal gestiti – e serie tv che propongono tematiche delicate senza successo, pare che il nostro pubblico, per un buon ottanta per cento dei casi, rimanga deluso dai risultati. In questo articolo eccovene cinque che non hanno passato il difficile test.
1) Adrian
Adrian è l’ambizioso progetto d’animazione ideato e scritto dal celeberrimo cantante Adriano Celentano, dei cui disegni si è occupato nientemeno che Milo Manara, un maestro del fumetto. Vista la produzione costosissima e i nomi che giravano intorno alla costruzione del progetto, le aspettative del pubblico, sopratutto quello di Mediaset, erano altissime.
Ambientata in un futuro distopico che vede le città di Milano e Napoli trasformarsi in metropoli inquinate e completamente denaturalizzate, abitate da una popolazione violenta e per la maggior parte criminale. A capo dell’Italia vi è un governo fintamente democratico che in realtà è gestito da pochi uomini potenti e naturalmente corrotti. In tutto questo Pandemonio Adrian, pensato e raffigurato con le sembianze del cantante da giovane, un orologiaio che insieme alla sua compagna, Gilda, è deciso a cambiare questa orribile realtà. Ogni episodio della serie animata veniva preceduto da uno spettacolo teatrale, che comprendeva volti noti dello spettacolo, in cui Celentano faceva brevi apparizioni. Sebbene il episodio del Cartoon avesse avuto un notevole ascolto, l’attenzione è presto calata, molto probabilmente a causa della trama molto scontata e inconcludente che in 26 episodi ha portato fuori poco o niente, tranne che alcuni messaggi morali già sentiti e rivisti.
Insomma, Adrian è stato un progetto talmente difficile da digerire che Mediaset, utilizzando una scusa assurda, ha dovuto dividerlo in due parti.
2) Oltre la soglia
Oltre la soglia è una serie Tv andata in onda nel dicembre del 2019 su Canale 5 e prodotta da PayperMoon Italia. Questo show propone una storia ben distante da quelle classiche del palinsesto Mediaset, che spesso prevedono polizieschi, affari di mafia o drammi in costume che ricordano tanto i vecchi fotoromanzi piu che altro per l’espressività facciale degli attori.
Oltre la Soglia racconta le vicende di Tosca Navarro che è il primario di una casa di cura ospitante adolescenti con problematiche psichiche più o meno gravi. Come avrete capito quindi si tratta di una serie tv che tratta tematiche dalicate, dove si cerca di fermare l’attenzione del pubblico su una parte reale della società che spesso viene messa da parte e soprattutto trattata pochissimo sugli schermi della televisione generalista. Ogni episodio ha per titolo i nomi dei ragazzi che Tosca ha in cura, a cui spesso salva la vita e aiuta ad affrontare la loro malattia, finché a un certo punto si troverà lei stessa a dover confrontarsi con un oscuro segreto che riguarda proprio la sua salute mentale. Giudicata troppo pesante e non adatta alla fascia oraria in cui veniva trasmessa, Oltre la Soglia è stata da prima spostata in seconda serata e poi cancellata al termine della prima stagione.
3) Medici miei
Medici Miei è una sit-com italiana andata in onda su Italia 1 nel 2008, prodotta e realizzata dalla RTI. Un prodotto che avrebbe avuto l’ambizione di ricalcare le orme dell’americana Scrubs e parodia di serie tv come Doctor House – Medical Division e Grey’s Anatomy. Un’impresa difficilissima anche per la migliore delle produzioni.
E infatti Medici Miei, non ha certo riscosso il successo degli show che ha voluto rivisitare. La trama si concentra nella clinica Sanabel in cui l’equipe medica è capitanata dal chirurgo diagnostico Enzo, interpretato dallo storico conduttore di Striscia la Notizia. Gli episodi si concentrano su scene quotidiane che vedono i protagonisti – una serie di personaggi abbastanza caricaturali, nel senso negativo del termine – affrontare le giornate di lavoro pensando a tutto tranne che appunto svolgere il ruolo di medico. Per quanto si tratti di una sit-com e che quindi non sia previsto certamente la visione di un ambiente per forza veritiero, Medici miei va veramente fuori linea. Tra gag poco divertenti e un cast giudicato da molti discutibile, questa sit-com si è rivelata un penoso fallimento.
4) Sacrificio D’amore
Sacrificio d’amore è una serie tv in costume andata in onda su Canale 5, composta da una sola stagione e divisa in due parti.
Al centro della storia abbiamo una tragica storia d’amore che vede come protagonisti Silvia, una donna dalle umili origini ma sposata a un ricco signore dirigente delle cave di marmo a Carrara e Brando Prizzi, un uomo povero che lavora come cavatore per il marito di lei. Il letmotiv principale di questa fiction è il sacrificio che i protagonisti dovranno affrontare per l’amore di coloro che amano. Un vero e proprio dramma che con le sue passioni struggenti e i vari intrighi non è riuscito minimamente a coinvolgere il proprio pubblico. Una tra le tante ragioni risiede nella scelta del cast che tranne qualche piccola ecczione tipo Francesca Valtorta, interprete di Silvia e conosciuta per aver partecipato a Squadra Antimafia, non brilla. La seconda ragione, abbastanza palese, è che la formula della fiction in costume è stata utilizzata molte, troppe, volte e forse per il pubblico italiano sarebbe l’ora di voltare pagina!
5) Luna Nera
Luna Nera ha rappresentato la speranza italiana di un riscatto nel genere fantasy e quando Netflix ha annucciato il suo arrivo tutti abbiamo esultato. (Qui la nostra recensione).
Doveva essere un vero e proprio viaggio nelle leggende intessute sulla stregoneria del nostro paese e invece, ancora una volta, è stato fatto l’errore di voler imitare nello stile di narrazione gli show d’oltre oceano. Il primo episodio di Luna Nera getta le basi di una storia, anche se non troppo originale, comunque interessante. Ade, la giovane protagonista, scopre di essere dotata di un antico e potente potere che la rende diversa e perciò a rischio, così dopo poco trova rifugio in una congrega di donne potenti e lì capisce finalmente di essere una Strega.
Luna Nera risulta abbastanza curata sia nell’ambientazione sia nei costumi, ma il problema di fondo sta nel suo tentativo inutile oltre che fallimentare, di ricreare una storia con una componente fantasy troppo spiccata che vede l’uso di effetti speciali in cui, diciamocelo, noi italiani non siamo il massimo. Oltre a questa pecca, è impossibile non notare lo stacco netto e il cambio repentino di linea narrativa tra i primi due episodi e i restanti. Da quella che sembra una storia intrisa di mistero che sta tra lo storico e il paranormale, si arriva al vero e proprio fantasy: per farvi un esempio, vi ricordo la scena dell’eclissi solare in cui si scopre che il fratellino di Ade è in realtà una bambina dai poteri immensi che costituisce un prodigio per la congrega di streghe. Un cambio repentino che invece di andare in meglio ha fatto storcere la bocca a molti e in un attimo ha fatto si che questo show divenisse un flop.
Evidentemente le produzioni italiane dovrebbero puntare un po’ più sull’originalità e meno sulla rivisitazione o comunque su modelli che ormai hanno stancato l’audience, specie quello giovanile che rappresenta una percentuale altissima tra il pubblico. Ci riusciranno?