Se c’è un uomo nel mondo dello spettacolo italiano che non ha paura di rischiare e di reinventarsi mille volte, quello è Alessandro Cattelan. Una carriera infinita alle spalle tra MTV, radio, Sky e RAI, ora sbarca anche su Netflix. La sua nuova docuserie, intitolata “Una semplice domanda”, è uscita recentemente sulla piattaforma e si è rivelato essere un esperimento davvero interessante. Il suo creatore ha affermato che l’idea è nata da una semplice domanda, appunto, che sua figlia gli ha fatto una volta che guardavano le stelle insieme.
“Come si fa a essere felici?“, gli avrebbe chiesto la piccola Nina. Dalla difficoltà tipicamente adulta nel rispondere a una domanda in apparenza così semplice, è nato un viaggio straordinario che vede Cattelan interagire con personaggi di eccezione – da Roberto Baggio a Paolo Sorrentino, da Gianluca Vialli a Geppi Cucciari – alla ricerca di quella risposta. Un’altra idea originale e rischiosa che va ad aggiungersi ai numerosi progetti del conduttore piemontese. Pochi sanno, per esempio, che Alessandro Cattelan si sta anche lanciando nel mondo dell’editoria per bambini, dopo aver pubblicato ben tre romanzi per Mondadori negli anni scorsi. Ma, come vedremo, questi non sono che gli ultimi di una sfilza di particolarità che vi sorprenderanno.
Allora eccovi le 7 curiosità su Alessandro Cattelan, lo showman che osa sempre e non si ferma mai.
1) I numerosi tatuaggi
Partiamo facili: Alessandro Cattelan ha molti tatuaggi, 15 per la precisione. Tra i più visibili ci sono: un Gesù Cristo formato gigante su un braccio, un Elvis Presley, la data della vittoria ai mondiali di calcio del 2006. Ma il più divertente (e il più recente) è sicuramente una piccola ancora, che gli è stata tatuata in diretta televisiva dal suo amico Francesco Vigorelli (in arte Jake la Furia) rapper componente dei Club Dogo. Invitato al suo programma/talk show “E poi c’è Cattelan”, il rapper avrebbe convinto Alessandro Cattelan a uno “scambio di tatuaggi” anche se nessuno dei due aveva mai preso in mano una macchinetta professionale. Il risultato è che Cattelan se l’è cavata con una piccola ancora, peggio è andata a Jake che si è ritrovato con la faccia di Peppa Pig su un braccio.
2) La carriera da calciatore
E partiamo con i suoi numerosi talenti. In più di un’intervista, Alessandro Cattelan ha ammesso che il suo più grande sogno era quello di giocare a calcio. Nulla di strano, dopotutto quello di giocare a calcio è forse il sogno del 90% degli italiani. Tuttavia bisogna dire che Alessandro Cattelan ci è andato mostruosamente vicino. Ha militato per qualche tempo nel Dethona in serie D, per poi essere messo sotto contratto da La Fiorita di San Marino nel 2018. Un po’ per scherzo e un po’ per gioco, si è trovato a disputare il turno preliminare delle qualificazioni in Champions League proprio con il club sanmarinese contro i Lincoln Red Imps, campioni in carica in Gibilterra. Alessandro ha tenuto a sottolineare che la sua squadra ha perso 2-0 e che lui ha giocato davvero poco, però che soddisfazione!
3) Il rapporto riservato con la moglie
Ovviamente un grande appassionato di calcio come Alessandro Cattelan, non poteva non partecipare alla partita del cuore ed è proprio durante l’edizione del 2008 che ha conosciuto sua moglie, la modella svizzera Ludovica Sauer. Nonostante i lavori assolutamente mondani che svolgono, sono entrambi molto molto riservati. Ludovica a stento usa i social, cosa alla quale Alessandro ha dovuto convertirsi per lavoro. Inoltre i due si sono sposati in una cerimonia civile di soli 10 minuti con pochissimi invitati, a stento arrivavano alla ventina. Incredibilmente, i due hanno trovato il coraggio di parlarsi tra il primo e il secondo tempo della partita del cuore. Oggi, pur essendo entrambi due grandi sportivi (Ludovica è una grande appassionata di Formula 1, motociclismo e calcio), i due preferiscono una vita molto casalinga assieme alle due figlie, Nina e Olivia. È proprio vero che chi si somiglia, si piglia.
4) Il fascino piemontese
Forse è dovuto al DNA piemontese, ma Alessandro Cattelan oltre a essere molto riservato è anche decisamente poco incline al contatto. Lo ha svelato durante un’intervista con la invece veracissima napoletana Valeria Perrella, proprio mentre parlavano di saluti calorosi e abbracci cordiali. In quest’occasione, Cattelan avrebbe detto di non essere un tipo da grandi gesti fisici o estreme dimostrazioni d’affetto, al punto che nel backstage di X-Factor lo prendevano in giro per questo. Il suo ruolo da presentatore prevedeva di accogliere le famiglie dei concorrenti e spesso gli veniva chiesto di mostrarsi più affettuoso con loro, anche per “aiutare” in termini di audience, ma Alessandro non è mai riuscito ad andare oltre il “pugnetto” di saluto. Insomma, proprio l’opposto di quello che ti aspetteresti da un estroso VJ e presentatore come lui.
5) Il duo musicale
VJ, presentatore, calciatore, scrittore e anche musicista! Sì, perché Alessandro Cattelan non si è fatto proprio mancare niente! Nel 2003 fonda il duo 0131 – nome derivato dal prefisso di Alessandria – con Gianluca Quagliano, membro dei DDP. Insieme pubblicano un EP intitolato “Sunglasses (non ditelo a nessuno)”, che prevede cinque brani di hip-hip underground intitolati: Il danno, Corpo e mente, Facile, Diamante e Qualcosa di noi. Il disco viene prodotto dalla giovanissima etichetta bresciana Minoia Records, che ha anche prodotto (tra i vari) i Sangue Misto, dai quali è poi uscito fuori come solista il mitico Neffa.
6) Il passato un po’ burrascoso
Alessandro Cattelan non ha mai fatto mistero di essere stato un tipetto un po’ “vispo” in gioventù. Ormai è rinomata la storia di quel segnale stradale rubato per strada da giovane e appeso al suo salotto per tutta la sua vita da scapolo. In un’intervista ha affermato che ha dovuto lasciare il segnale quando è andato a convivere con Ludovica, la quale ha cercato di barattarlo con un nuovo armadio per lui perché “ne hai più bisogno”. Andando ancora più indietro, non si può dire che la sua vita sia stata piena di agi, anche se il presentatore si è sempre affrettato a dire che non gli è “mai mancato nulla di essenziale”. A parole sue:
“Non siamo mai andati a mangiare al ristorante e fino a quando non ho vissuto per conto mio mi è capitato di metterci piede solo per battesimi e comunioni. In vacanza andavamo in macchina nell’ex Jugoslavia in cui per mille lire prendevi un fritto misto lungo un metro, con le partenze immancabilmente intelligenti nel cuore della notte. In verità non mi è mancato niente e non mi sono mai sentito Oliver Twist. In classe c’era soltanto un ragazzo nettamente più ricco di tutti, gli altri avevano le felpe rattoppate, proprio come me”.
Insomma un’infanzia sicuramente umile, ma capace di infondergli tutta la voglia possibile di lavorare e fare sempre meglio.
7) Le esperienze oltreoceano
Ok, qui ci rivolgiamo alla generazione MTV. Alzate la mano se c’eravate anche voi, quando MTV era ancora la televisione dei giovani e lo schermo era invaso dai VJ e i loro programmi fuori dal comune. Alessandro Cattelan e Francesco Mondelli diedero vita a LAZARUS, un programma on the road completamente e incredibilmente girato negli Stati Uniti. L’idea di base era quella di seguire le tracce dei grandi divenuti miti solo dopo la morte. La serie toccava 8 città americane: Seattle, Portland, San Francisco, Los Angeles, Las Vegas, Memphis, Nashville e New York. Ogni episodio era frammezzato da episodi di “spostamento” assurdi, come il viaggio in decappottabile rossa tra San Francisco e L.A., quello in greyhound bus tra Memphis e Jackson o la gita per imparare a fare surf nell’Oceano Pacifico. Il programma ebbe così tanto successo da avere due seguiti: Viva Las Vegas, dove Alessandro Cattelan e Giorgia Surina intervistavano gente a caso nella città che non dorme mai, e MTV Switch Trip, dove Francesco Mandelli, Carolina di Domenico, Filippo Nardi e Vesna Luisi partivano da N.Y. e Bangkok per incontrarsi nel mezzo. Niente male, eh?