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7 personaggi delle Serie Tv che sono fisicamente molto diversi nella vita reale

america ferrera
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Nel mondo dello spettacolo e della narrativa audiovisiva, sono molte le tecniche alla quale si ricorre per restituire una storia il più credibile, rappresentativa e suggestiva possibile. Solitamente, il compito di attori e attrici è cruciale, nel tentativo di immedesimarsi il più possibile nella storia, arrivando persino a mutare forma ai fini del racconto. A tal proposito, ci sono casi in cui gli interpreti diventano veramente irriconoscibili! Grazie a uno straordinario lavoro, che coinvolge anche e soprattutto trucco e parrucco, i personaggi fittizi prendono vita sullo schermo. Dall’aspetto alterato ai fini della narrazione, alcune star del piccolo e grande schermo finiscono per assomigliare a tutt’altro, muovendosi su un insolito confine tra realtà e finzione. Irriconoscibili nella vita reale, spesso l’estetica talmente differente dei personaggi interpretati finisce persino per prendere il sopravvento: ad esempio, America Ferrera ci ha messo anni per scollarsi di dosso l’ingombrante etichetta della fittizia Betty Suarez. Infatti, contrariamente a quanto normalmente si pensa, le trasformazioni fisionomiche da attore a personaggio non riguardano soltanto il mondo della narrativa horror e/o di fantascienza. A oggi, un panorama seriale così vasto e variegato si compone di storie eccentriche e di interpreti dalle mille capacità e forme all’interno di ciascun genere e formato. Dalle stravaganti comedy agli horror più oscuri, sono tantissimi gli attori e le attrici che sono diventati fisicamente irriconoscibili in funzione dei ruoli interpretati.

1) America Ferrera – Betty Suarez

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Ugly Betty (640×319)

Uno dei casi più celebri in cui attrice e personaggio non coincidono fisicamente è proprio quello dell’acclamata dramedy statunitense Ugly Betty. Remake nordamericano della soap colombiana Yo soy Betty, la fea, lo show dell’emittente ABC narra le tragicomiche vicende della semplice Betty Suarez, giovane di origini messicane che cerca di farsi strada nel competitivo e controverso campo dell’editoria, diventando l’assistente personale del capo-redattore del fittizio magazine di moda MODE. Ingenua, positiva e umile, la protagonista cattura immediatamente l’attenzione tramite il suo caratteristico aspetto fisico. Infatti, il personaggio è intenzionalmente portato sullo schermo con un’estetica lontana dai canonici standard connessi alla femminilità e al fascino. Apparecchio ai denti e abbigliamento discutibile, Betty Suarez è nota per esser il brutto anatroccolo dello show, in contrasto con l’elitario mondo del fashion all’interno della quale cerca di districarsi. Per dare corpo e anima al personaggio, America Ferrera ha dedicato quotidianamente diverse ore sul set alla preparazione, con un processo da essa stessa denominato Bettification, con riferimento ai preparativi necessari alla trasformazione fisica. Esteticamente molto differenti, America e Betty sono spesso finite per esser considerate un solo individuo: per molti anni il personaggio ha preso il sopravvento nei media, marginalizzando il vero aspetto dell’interprete.

Come se non bastasse, il ruolo di Betty Suarez ha persino permesso ad America Ferrera di ottenere diversi premi e riconoscimenti. Grazie a Ugly Betty, è stata la prima donna di origini latine a vincere un Primetime Emmy Award nella categoria dedicata alla Migliore attrice protagonista in una serie commedia (2007).

2) Naomi Grossman – Pepper

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American Horror Story (640×331)

Uno dei casi più discussi, che fa ancora oggi, ciclicamente, il giro del web, è l’impressionante distacco fisico che sussiste tra Naomi Grossman e l’inquietante Pepper. Nella seconda e quarta stagione dell’horror antologico di Ryan Murphy, American Horror Story, l’attrice statunitense impersona un freak dalle sembianze anomale, rare e grottesche. Pepper è un personaggio ricorrente in Asylum e Freak Show, che colpisce d’impatto per la sua forte apparenza, lontana dai canonici standard estetici e umani convenzionalmente condivisi. In particolare, i marcati tratti fisionomici (che in parte rimandano all’icrocefalia) servono da immediato contrasto con i costumi infantili e dai colori pastello che arricchiscono la controversa estetica di un personaggio tanto infantile e malizioso. Nell’eccentrica serie tv, Naomi Grossman è veramente irriconoscibile, divenendo uno dei volti che più contribuisce all’atmosfera bizzarra e inquietante di American Horror Story. Infatti, per restituire sullo schermo l’intenzionale inquietudine, per la quale il personaggio è stato pensato, Grossman è stata protagonista di una lunga e ardua preparazione per potersi trasformare completamente nella diversissima Pepper.

3) Brays Efe – Paquita Salas

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Paquita Salas (640×325)

Non particolarmente nota nel contesto seriale italiano, Paquita Salas Ã¨ una webserie spagnola disponibile a livello internazionale su Netflix. La frenetica comedy è un vero e proprio one-woman-show, con al centro Paquita Salas, una delle migliori agenti di spettacolo degli Anni Novanta. Con una carriera in declino e modi di fare e lavorare congelati nel tempo, la protagonista tenta di rilanciare la sua agenzia di talenti assieme all’inseparabile assistente Magüi. Nostalgica, fiera, spregiudicata, Paquita è una donna tutta d’un pezzo, insolitamente interpretata dall’attore spagnolo Brays Efe, il che costituisce proprio uno dei punti di forza e identitari dello show. Il contrasto fisionomico e di genere è celato ma non troppo, con un risultato comico che evidenzia immediatamente le differenze estetiche tra interprete e personaggio. Lontano da stereotipi e convenzioni, Paquita Salas abbatte barriere con una protagonista femminile animata da un attore uomo, tratto che è comunque stato al centro di diverse critiche. Ciò nonostante, è impressionante quanto i due siano all’occhio molto differenti quanto affini. Capelli biondi e cotonati, niente barba, make up: irriconoscibile nelle vesti di una business woman di mezza età, Brays Efe ha dato il giusto valore umoristico e sarcastico a un personaggio iconico e fuori dagli schemi come l’irresistibile Paquita Salas.

4) Bryan Cranston – Walter White

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Breaking Bad (640×356)

Nel folto e longevo mondo delle serie tv, uno dei personaggi più celebri e influenti è Walter White, tormentato protagonista di Breaking Bad. Dall’iconico aspetto fisico immediatamente riconoscibile, Heisenberg si presenta (per la maggior parte degli episodi) solitamente con un cappello nero a falda larga, a coprire la nuca calva, pizzetto e occhiali da vista. Pur essendo connotato da un’apparenza non particolarmente appariscente, Walter White è oggi un’icona al punto da esser istintivamente individuato tra una marea di personaggi. In particolare, l’ex-insegnante di chimica è interpretato da Bryan Cranston, attore statunitense noto anche per altri ruoli molto differenti da quelli del controverso protagonista di Breaking Bad (es. Malcom in the Middle, Seinfeld). A tal proposito, nella serie tv AMC, l’interprete appare fisicamente molto differente rispetto alla vita reale, assumendo un’aura molto più oscura e tetra. Il gelido sguardo che intervalla Walt e Heisenberg è celebre e difficilmente riconducibile alla mite estetica e personalità di Bryan Cranston. In particolare, nel corso delle stagioni, il look di Walter White evolve, segnalando proprio la trasformazione stessa del personaggio, una presa di coscienza e di potere che stravolgono la vita di un docente in precedenza passivo e goffo. Col progredire degli episodi, i costumi, in particolare, diventano più cupi, imponenti, scuri, comunicando esteticamente lo stesso mutamento fisico e psicologico del protagonista.

5) Conleth Hill – Lord Varys

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Game of Thrones (640×320)

All’interno di una serie longeva come Game of Thrones, sono moltissimi i personaggi che si sono susseguiti, spesso entrando nella narrazione per pochissimi episodi. Tra i tanti volti di passaggio e i tormentati protagonisti, all’interno delle otto stagioni dello show HBO non è facile resistere a lungo. Uno degli individui che paradossalmente è ricorso più spesso nelle popolari vicende è Lord Varys. Interpretato da Conleth Hill, come nel caso di Walter White, la sottile linea tra attore e personaggio dimostra quanto un’acconciatura possa fare la differenza. Infatti, Lord Varys e Conleth Hill appaiono fisicamente molto diversi. E non è un caso a cui contribuisce esclusivamente l’abbigliamento, coerente con un racconto fantasy e in costume dalle tinte cupe. Varys si contraddistingue per un volto privo di molti dettagli, nitido, dalla pelle candida e nuca calva. Il che conferisce all’uomo uno stile in linea con la sua personalità scaltra, misteriosa, pacata e imprevedibile. Nella vita reale, invece, Conleth Hill appare completamente differente, con una folta chioma grigia, barba lunga e mite sorriso, talmente irriconoscibile che neanche sul set sono stati in grado di distinguerlo.

6) Evan Peters – Jim

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American Horror Story: Cult (640×319)

Evan Peters è noto per aver interpretato un’insolita selezione di personaggi, spesso esteticamente molto differenti e inquietanti. Infatti, l’attore americano si è soprattutto distinto per i lavori all’interno di produzioni di genere prevalentemente thriller e horror, che per convenzione richiedono un’estetica particolarmente incisiva. Basti pensare al gran numero di stagioni di American Horror Story a cui ha preso parte, ogni volta in vesti differenti, arrivando in alcuni casi a esser proprio irriconoscibile. In particolare, in American Horror Story: Cult (settima stagione della serie tv di Ryan Murphy), l’interprete ricopre diversi panni. Nelle vesti principali del co-protagonista Kai Anderson, Evan Peters interpreta anche vari ruoli minori all’interno del capitolo, dando prova delle sue indiscutibili capacità performative e mutaforma: Andy Warhol, Marshall Applewhite, David Koresh, Jesus, Charles Manson e Jim Jones. Quest’ultimo in particolare, è tra i personaggi fisicamente più lontani dall’attore statunitense, che per l’occasione è completamente trasformato. Capelli neri, occhiali da sole e fatsuit per dare corpo e anima a un criminale e predicatore statunitense realmente esistito, noto soprattutto per indotto i membri della sua setta (il Tempio del Popolo) a commettere un malsano suicidio di massa a Jonestown.

7) Kayvan Novak – Nandor

What We Do in the Shadows
What We Do in the Shadows (640×382)

Assomigliare a un vampiro nella vita reale è già di per sè raro. Pur possedendo alcuni tratti fisionomici che ne permettono una più facile riuscita, Kayvan Novak è comunque molto differente nella realtà dall’insolito Nandor, protagonista della comedy What We Do in the Shadows. Nel mockumentary di FX, l’attore britannico interpreta una delle creature soprannaturali principali: Nandor è un vampiro ottomano di oltre 700 anni che vive assieme agli altri spettrali coinquilini Laszlo, Nadja e Colin Robinson all’interno di una decadente villa a Staten Island. Nel tentativo di integrarsi nella modernissima realtà in cui le centenarie creature si trovano a vivere, il contrasto ha risultati comici, giocando spesso proprio sulle differenze e opposizioni. A tal proposito, l’aspetto da secolare vampiro cristallizzato nel tempo è sfarzoso, grottesco e molto legato agli stereotipi connessi alla narrativa di genere. Per questo, Kayvan Novak appare fisicamente molto diverso nella vita reale rispetto al bizzarro Nandor, che sullo schermo si caratterizza per una crespa e folta chioma, denti aguzzi e pelle candida. Oltre che per un guardaroba con un certo gusto antiquato, in linea con lo stile dell’epoca in cui è stato trasformato in mostro. Di certo un look molto diverso da quello con cui Novak si mostra in pubblico.