Che si tratti di film, libri o di serie tv, il crime ha da sempre fatto breccia nei cuori dei suoi spettatori stregandoli e tenendoli incollati allo schermo, e rendendoli curiosi di sapere l’epilogo di ogni delitto. Il genere però si fa ancora più interessante nelle vesti della sua declinazione più famosa: il true crime, ovvero quando la trama di una narrazione non è fantasiosa ma tratta da casi di cronaca realmente accaduti. Esempio lampante di questo genere è sicuramente American Crime Story che tratta accuratamente i delitti più sconvolgenti della storia americana.
Quelle presenti in questa lista sono 5 serie tv crime tratte da altrettante storie vere. Visto che siamo soliti farci rapire da ciò che più ci spaventa, secondo l’imprescindibile fondamento che vuole che più una cosa sia disturbante e più ci sia difficile toglierle gli occhi di dosso, ora è arrivato il momento di fare i conti con la nostra paura misurandoci con queste 5 storie vere.
1)Manhunt: Unabomber
Sicuramente una delle serie crime più acclamate di questi ultimi anni, Manhunt: Unabomber ci racconta la storia di Ted Kaczynski, il matematico bombarolo.
Con un quoziente intellettivo superiore alla media, Ted si dimostrò fin da subito un ragazzo brillante, a tratti geniale. Dopo essersi laureato ad Harvard conseguì un master e poi un dottorato in matematica e divenne professore a soli 26 anni. La sua carriera però durò ben poco, dopo soli tre anni si licenziò e da quel momento la sua vita prese una piega tutt’altro che ordinaria.
Quello che accadde successivamente ha dell’incredibile: dopo aver vissuto come un eremita isolandosi completamente dalla società, Ted, per ben 18 anni dal 1978 al 1995, inviò pacchi bomba a persone e uffici che secondo lui erano responsabili delle disastrose conseguenze del progresso tecnologico.
Rimasto nell’ombra, Kaczynski agì indisturbato per quasi un ventennio tenendo sotto scacco la polizia che non riuscì a scoprire la sua identità fino al giorno del suo arresto, 19 anni dopo l’inizio delle ricerche.
La serie si focalizza sulle indagini che hanno portato l’FBI alla cattura di Unabomber – così la stampa soprannominò Ted – in quella che si rivelò una lunga ricerca ricca di colpi di scena.
2) American Crime Story: Il caso O.J. Simpson
La serie antologica di Ryan Murphy, già padre di American Horror Story, è uno degli show che narra più fedelmente i reali eventi ai quali attinge.
In quello che si presenta come un minuziosissimo studio dei fatti, American Crime Story, nella sua prima stagione, ci racconta quasi come se si trattasse di un documentario, il processo più pubblicizzato della storia americana: il caso O.J. Simpson.
O.J., il famosissimo ex giocatore di football americano (che al tempo era diventato attore) venne accusato dell’efferato omicidio di sua moglie e del suo cameriere.
Negli anni in cui l’opinione pubblica venne fortemente influenzata dalla fama dell’imputato e dai salotti televisivi, che mai come allora si interessarono tanto a un processo, furono le apparenze a sovrastare le innumerevoli prove di colpevolezza.
La serie, arricchita dalla presenza di attori del calibro di Sterling K. Brown, Sarah Paulson, David Schwimmer e John Travolta, ci mostra con un’attenta analisi dei fatti ciò che accadde dentro e fuori l’aula di tribunale durante i quasi 300 giorni di quello che venne definito il processo del secolo.
3) When They See Us
La miniserie creata appositamente per Netflix racconta il noto caso della jogger di Central Park del 1989, quando una giovane fu aggredita proprio nel parco mentre stava correndo.
Vincitore di un Emmy, When They See Us si concentra sulle vite dei cinque imputati, accusati e poi condannati ingiustamente per aver picchiato e violentato la donna.
Senza una reale presenza di prove, i cinque protagonisti vennero sottoposti a durissimi interrogatori senza avvocati e genitori, finché furono costretti ad ammettere la loro colpevolezza in video.
Prima interrogati singolarmente e poi divisi in gruppi, i ragazzi (quattro quattordicenni e un sedicenne di cui quattro afroamericani e un ispanico) vennero condannati a pene tra i 6 e i 13 anni di carcere. Nel 2002 però il vero colpevole confessa, portando così alla scarcerazione dei giovani e ponendo così fine alle ingiustizie.
La serie ripercorre un lungo e doloroso periodo di 25 anni, dalle prime accuse fino allo scagionamento nel 2002, con il risarcimento concesso dalla città di New York nel 2014.
When They See Us è una storia drammaticamente assurda che mostra come purtroppo la discriminazione razziale persista e non abbia età.
4) Alias Grace
Alias Grace, noto in Italia come ‘L’altra Grace‘ è una miniserie tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood, già penna della più nota The Handmaid’s Tale.
Ispirata da una storia vera, la Atwood ha deciso di dar voce alla vicenda di Grace Marks, una domestica accusata di omicidio.
Grace infatti venne accusata, forse ingiustamente, dell’assassinio del suo datore di lavoro e della sua amante quando aveva meno di sedici anni e condannata al carcere a vita. Nonostante affermasse a gran voce la sua innocenza, rimase comunque in prigione dal 1843 al 1872.
Alias Grace, avvalendosi di una maggiore libertà letteraria rispetto alle altre serie citate, ha la capacità di farci comprendere chi sia davvero Grace portandoci non solo a empatizzare con lei, ma anche a capire cosa potesse significare per una donna del suo tempo essere accusata di un tale delitto.
Dividendo completamente l’opinione pubblica, la Marks verrà sottoposta ad alcune primordiali sedute psichiatriche volte a capire se sia davvero lei l’artefice di tanta violenza. In un racconto dentro il racconto Grace narrerà, durante i suoi incontri con lo psicologo, i momenti più importanti della sua esistenza, a volte allontanandoci altre avvicinandoci alla verità.
5) American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace
Nella seconda stagione di American Crime Story incontriamo un nuovo omicidio che ha sconvolto l’America. Questa volta fuori dall’aula di tribunale entreremo nella mente del killer.
‘L’assassinio di Gianni Versace’ non vedrà la famiglia Versace finire sotto i riflettori, ma piuttosto l’inclemente artefice di quell’omicidio che distrusse irreparabilmente quella genealogia: Andrew Cunanan.
Era il 15 luglio 1997 quando Gianni Versace, creatore dell’omonima casa di moda, morì trafitto da due colpi di pistola sugli scalini della propria abitazione a Miami.
La serie antologica, nella sua seconda e brillante stagione, si concentrerà sulla vita di Cunanan, sui suoi precedenti delitti e sull’omicidio che probabilmente lui stesso compì per pura e subdola ricerca di notorietà: quello di Gianni Versace.
Con Darren Criss, Penélope Cruz e Ricky Martin, American Crime Story si riconferma nuovamente un prodotto di punta del genere crime grazie al suo capillare studio degli eventi e alla maniacale attenzione per i dettagli.
In bilico tra il documentario e la fiction, American Crime Story – come anche le altre serie citate – non solo ha la capacità di farci navigare nei mari del perturbante e dell’introspezione, ma riesce, pur svolgendo la sua primaria motivazione di intrattenimento, a informarci sui più sensazionali fatti di cronaca nera dei nostri tempi.