Se chiedete a una persona dai venti ai trent’anni cosa associa a una torta di mele, la risposta potrebbe scatenare in voi due reazioni:
– se non avete visto la saga di American Pie: molta fame;
– se avete visto i film: molto disgusto, ma con un pizzico di malinconia e sentimenti.
Siamo nel 1999 e dalla regia di Paul Weitz nasce il primo film di una delle saghe più influenti degli ultimi vent’anni: American Pie. È difficile spiegare cosa fu quella serie di film ai tempi. Che impatto ebbe sulla popolazione di giovani. Cosa rappresentò nel suo disinibito senso di progresso di fronte a certi argomenti.
American Pie fu esattamente ciò che è stata Sex Education al giorno d’oggi. È un punto di vista che non vuole solo accomunare i temi trattati da entrambe le opere, ma anche come queste siano arrivate in modo genuino a toccare l’interesse del pubblico.
Per cui ci siamo chiesti: ma una serie tv su American Pie avrebbe funzionato?
E per rispondere dobbiamo fare qualche premessa.
American Pie diede un punto di vista completamente nuovo sull’argomento sesso e sessualità per quei tempi. Un punto di vista fresco, maturo, che trattò punti focali e temi importantissimi intervallandoli con un’ottima comicità. Non diciamo che molte di quelle persone abbiano imparato cose sull’argomento dai film, ma di sicuro erano pellicole che regalavano una prospettiva molto vicina a quella dei diretti interessati. L’impersonificazione nel personaggio di Jim Levenstein era semplice e immediata, eppure non è per niente tutto ciò che la saga ha saputo offrire.
Di sicuro la prima cosa che ci farebbe pensare a un successo per una serie tv su American Pie sarebbe il cast di personaggi.
Dal sopracitato protagonista Jim: impacciato e insicuro con le ragazze, ma incredibilmente dolce e fedele agli amici. Passando per il padre, “simbolo” dell’intera saga, Noah Levenstein. Personaggio incredibilmente comico che assiste il figlio nelle sventure amorose e per le curiosità sessuali, scrittore della famosa “Bibbia” di cui parleremo meglio dopo.
E ancora Michelle, ragazza ninfomane che finisce in una relazione con Jim. Gli amici Chris e Paul, grandi supporti per il protagonista ed entrambi invischiati in gag iconiche. Soprattutto il secondo per la sua relazione a più riprese con la mamma di Stifler.
E parlando proprio degli ultimi personaggi di contorno come Stifler, sua mamma, gli altri genitori e i vari protagonisti dei film paralleli, arriviamo a parlare della grande vastità di argomenti differenti che la serie di film andò a toccare.
Perché l’argomento della sessualità e dell’amore non venne visto da un singolo punto di vista, ma da un’infinità. Personaggi più o meno positivi che affrontavano varie situazioni per scoprire se stessi e il partner di cui erano innamorati o con il quale stavano assieme. In modo incredibilmente cauto si parlò di relazioni tossiche, di problemi di precocità a letto, di relazioni con una grande differenza di età o di rifarsi una relazione dopo un lutto.
E il tutto contornato da un oggetto.
Un oggetto che definire sacro è quasi riduttivo. Più prezioso dell’Unico Anello de Il Signore degli Anelli. Più simbolico della mosca di Breaking Bad. Più potente della Bacchetta di Sambuco di Harry Potter.
La Bibbia. Il Manuale del Sesso al centro delle vicende di tutta la saga cinematografica.
La Bibbia, così rinominata dagli studenti che la conoscono, è un libro scritto dagli studenti della East Great Falls High, scuola superiore dove vanno tutti i nostri personaggi e dove andavano i loro genitori. Passato di anno accademico in anno accademico, contiene tutti i segreti che gli studenti hanno voluto lasciare a chi, come loro, avrebbe affrontato difficoltà nella crescita.
La Bibbia è simbolo di fratellanza e di sopravvivenza della specie, così viene definita in American Pie. E per ogni consiglio scritto al suo interno vi è un aneddoto alla base. Potete quindi immaginarvi la quantità di cose che una serie tv su American Pie avrebbe potuto raccontare se, a differenza dei film, avesse voluto coprire molti più personaggi e annate scolastiche.
A volte è un sogno quasi malinconico quando guardiamo indietro e pensiamo se qualcosa sarebbe mai potuto accadere. Non possiamo darvi l’assoluta certezza, ma siamo piuttosto sicuri che un prodotto come American Pie sarebbe stato perfetto per una serie tv. Una saga che ha saputo rinnovarsi e svecchiarsi, facendo evolvere i personaggi e non lasciandoli mai piatti.
Con alla base una macrotrama che collega i film e ci mostra i diversi aspetti di una relazione nel corso del tempo. Dicendo alle persone di quell’età che il rapporto sessuale è una cosa bellissima per tanti motivi: perché crea intimità con l’altra persona, perché nessuno ne è esente e dovrebbe vergognarsene, perché non c’è un momento esatto per arrivarci e va bene anche aspettare se lo si ritiene giusto.
American Pie accompagnò la generazione degli anni ’80 e ’90 più di quanto si possa pensare, ed è qualcosa che è ancora in grado di fare anche con le generazioni nate dopo.
E poi, diciamocelo chiaro, una serie che ha la possibilità di creare un gadget come quella Bibbia da vendere ai suoi fan potrebbe mai fallire?