Gli anime da vedere sono tanti, tantissimi. Quando ero bambina e poi preadolescente, il mio ritorno da scuola ogni giorno era scandito da due momenti importantissimi: il mio gatto che mi aspettava pazientemente seduto sul vialetto di casa e gli anime del pomeriggio. Ma ancora meglio erano i giorni in cui si aveva l’influenza o la febbre. Non si riusciva a giocare o a svolgere altre attività come i compiti, quindi cos’altro fare se non maratone di cartoni dalla mattina alla sera?
Ogni generazione ha avuto le proprie serie animate del cuore. Io ricordo Occhi di gatto, Lupin, Rossana. E poi ancora Sailor Moon, Holly e Benji, Dragon Ball, Mila e Shiro. Potrei fare un elenco infinito. Ognuno di noi ha i propri. Tra tutti questi anime però, ce ne sono alcuni che per motivi differenti hanno fatto la storia dell’intero genere, o per le tematiche trattate, o per lo sviluppo di un certo tipo di stile, o ancora per le influenze che hanno avuto su tutto ciò che è arrivato dopo.
Alcuni di loro sono stati avanguardistici e pionieristici e quindi, come tutte le avanguardie, sono sopravvissuti allo scorrere del tempo, attraversando l’infanzia di generazioni di bambini nati in decadi differenti, affascinando e accendendo l’immaginazione di ognuno di noi.
Tra questi, ecco una selezione di 5 anime da vedere della nostra infanzia che erano avanguardia pura.
1) Rocky Joe (1970) – Un anime da vedere
Joe Yabuki è un giovane dal carattere indisciplinato che vive in un orfanotrofio di Tokyo. Un giorno però riesce a scappare, iniziando a vagabondare tra i sobborghi e le zone malfamate della capitale giapponese, fino a che avverrà un incontro che cambierà per sempre la sua vita. Danpei Tange è un ex-pugile ed allenatore di boxe caduto in disgrazia, il quale si accorge ben presto del talento di Joe, che diventerà per lui come un figlio.
Rocky Joe non è solo un classico della storia degli anime, un pioniere del genere sportivo e dallo stile registico realistico più simile a un film che a un manga, ma è anche un fenomeno culturale che ha preso piede in anni di tumulti e rivolte in tutto il mondo. Gli studenti universitari in quell’epoca iniziarono a manifestare contro l’autorità governativa e contro la guerra in Vietnam, per la quale gli Stati Uniti avevano posto delle basi aeree proprio in Giappone. Rocky Joe fu così influente da diventare il simbolo di quelle rivolte.
Ma la sua eredità è ancora più ampia. Tantissimi anime successivi hanno preso ispirazione da lui o lo hanno citato all’interno di alcune scene o di alcuni episodi, come ad esempio i Pokémon, One Piece, Lupin e Beyblade G-Revolution.
Rocky Joe è anche un racconto di formazione, una storia di povertà e di rabbia, di riscatto dalla propria condizione sociale. Un anime non certo recente, ma che ha attraversato il tempo e le generazioni e al quale siamo debitori, tra le altre cose, per tutto ciò che è stato creato successivamente grazie alla sua esistenza.
2) Ranma 1\2 (1989)
Un papà che diventa un panda gigante e un ragazzo che si trasforma in una ragazza quando vengono a contatto con l’acqua fredda. Questa è l’idea geniale, tenera e innovativa della creatrice di Ranma 1\2, Rumiko Takahashi. Negli anni ’80 non era facile mostrare una storia come questa, nella quale un personaggio maschile cambia fisicamente aspetto.
Oltre all’originalità dell’idea, questo anime ci intrattiene con una fonte infinita di scene comiche e gag imprevedibili, di equivoci e colpi di scena continui. Ranma infatti è promesso sposo a una ragazza di nome Akane, ma essendo egli stesso sia ragazzo che ragazza a seconda della trasformazione, finisce con il far innamorare persone di entrambi i sessi.
Come se non bastasse il rapporto tra Ranma e Akane è litigioso, i due non vanno d’accordo e sembrano non avere alcuna intenzione di volersi sposare, ma dietro l’apparenza emerge tutta la parte romantica di questo anime e del sentimento reciproco che in realtà i due ragazzi provano l’uno per l’altra. Ranma 1\2 è una storia semplice e come tutte le cose semplici è riuscito a lasciare un ricordo positivo e nostalgico in tutti i bambini che, come me, lo hanno guardato e riguardato nel tempo.