È uno dei titoli di punta del catalogo Netlfix nel reparto anime e con pieno merito. Assassination Classroom ha un sacco di ottimi motivi per essere seguita e amata non solo dai fan del genere.
Sono 2 stagioni, 22 episodi la prima e 25 la seconda, tutti da venti minuti, capaci di condensare colpi di scena, plot twist sorprendenti, personaggi complessi e un’atmosfera surreale e divertente.
La trama è di per sé già abbastanza bislacca: un alieno dall’inquietante viso di smile e dai tentacoli di un polipo ha divorato metà della luna e ora è pronto a distruggere anche la terra.
Lo farà, ma solo alla fine dell’anno scolastico. Nel mentre, per ingannare il tempo, chiede e ottiene di essere nominato professore in una delle classi più problematiche della scuola media Kunugigaoka, la 3-E.
Qui, oltre alla matematica, insegnerà agli alunni anche come diventare degli implacabili sicari.
La scena iniziale è infatti una lunga sparatoria contro il professore che, però, non viene colpito neanche di striscio. L’alieno infatti ha dei poteri sovrumani, come quello di muoversi alla velocità della luce.
Viene da chiedersi perché abbia scelto proprio questo incarico: la verità è che lui è un professore dannatamente in gamba. È attento, sensibile, premuroso e ha veramente a cuore il destino dei suoi studenti e il futuro che li aspetta.
Non si può dire che Assassination Classroom sia una serie tv banale.
Non lo è affatto, perché riesce nell’ardua impresa di coniugare questa trama surreale a momenti poetici, quasi da Attimo Fuggente (usando un paragone azzardato, ma non del tutto fuori luogo), a scene buffe e divertenti, fino a fornire una vera e propria evoluzione di tutti i personaggi.
Il professore, che verrà ribattezzato dai suoi stessi allievi Korosensei, con un doppio senso ironico (in giapponese Korosenai vuol dire invincibile e Sensei è ovviamente professore, maestro), non è il classico villain che ci si può aspettare dalle premesse. In lui c’è veramente la vocazione all’insegnamento. Riesce, infatti, ogni volta, a dare fiducia ai propri allievi.
Ehi, saprà farti apprezzare la matematica, ma ci vuole comunque TUTTI morti!
Perché il fine ultimo di Korosensei è comunque quello di sterminare la razza umana. D’altra parte quello dei ragazzini è di ucciderlo e, nel mentre, riuscire anche a intascarsi la taglia di dieci miliardi di yen.
Assassination Classroom riesce a essere imprevedibile, perché non c’è nulla di scontato. Non c’è un personaggio interamente negativo e perfino l’alieno non è del tutto crudele (è uno sporcaccione, è ironico, ha sempre un sorriso creepy sul volto identico a uno smile ma tiene veramente ai propri studenti). Anche gli studenti riescono a crescere, grazie a lui, redimendosi dal ruolo di classe disastrata e disastrosa.
Non è una sorpresa che Assassination Classroom sia stata uno dei manga più di successo (in Giappone, i primi sei volumi hanno venduto più di un milione e seicentomila copie, fino ad arrivare a 12 milioni di copie per dodici volumi). Ha vinto molti premi del settore e ovunque è acclamata tra i manga più riusciti di sempre.
E non è neppure una sorpresa che anche l’anime a cui si ispira sia fresco, frizzante, divertente, senza scadere mai nello scontato cliché di umorismo stucchevole che spesso contraddistingue questo genere.
Non era facile, ma Assassination Classroom riesce in questa mission impossible. È da vedere tutto d’un fiato, con il sorriso sempre sulle labbra, ma, attenzione, ci si commuove in alcuni punti. Perché la crescita umana di questi ragazzi non lascia indifferenti. Ma soprattutto perché un inaspettato insegnante venuto da un’altra dimensione riesce a regalare loro qualcosa di speciale.