Nel corso degli anni abbiamo imparato che anche gli anime – a seconda del pubblico a cui si rivolgono – riescono e vogliono sconvolgere il loro pubblico, pensiamo agli episodi di Attack on Titan. L’anime tratto dal manga di Hajime Isayama non fa sconti poiché i colpi di scena che coinvolgono protagonisti e co-protagonisti talvolta si rivelano molto agghiaccianti, al punto che lo spettatore è costretto a riflettere sulla propria idea di moralità, giustizia e sui valori che condivide oppure no. In effetti, i colpi di scena più agghiaccianti nella storia degli anime nascondono uno scopo riflessivo che stuzzica il cuore e la mente dei fan imprimendo nei loro ricordi sensazioni scomode. Ecco perché abbiamo deciso di smuovere qualche tassello riportando alla luce i plot twist più raccapriccianti e terribili a cui abbiamo assistito.
1) L’eclissi (Berserk)
Berserk è colmo di momenti spaventosi e raccapriccianti, che vogliono esprimere la degradazione scatologica della realtà ormai irrecuperabile sotto le grinfie di demoni e esseri umani infimi e terribili. Ma tra i tanti momenti destabilizzanti vi è un colpo di scena che spiega e al tempo stesso capovolge la realtà dei fatti, scaraventando Gatsu nel suo viaggio disperato e del tutto antieroico. Si tratta della tanto famosa e sanguinaria eclissi, scatenata per volontà di un Grifis sconfitto dal proprio egoismo e dalla propria rabbia.
Non è un caso se molti anime successivi, come Attack on Titan, abbiano attinto a piene mani da Berserk.
Il sacrificio dell’Armata dei Falchi che Grifis realizza pur di ritornare a essere potente e per continuare a realizzare il suo sogno è destabilizzante, malvagio e scatena nello spettatore timore e disgusto perché è un evento senza pietà. Ciò che stravolge maggiormente non sono solo la felicità e la semplicità con cui i demoni fanno a pezzi l’Armata dei Falchi, ma l’espressione di Grifis/Phemt mentre violenta Casca solo per danneggiare Gatsu e vendicarsi di un torto che in realtà il protagonista non gli ha mai veramente inflitto.
2) La trasformazione in chimera di Nina Tucker (Full Metal Alchemist)
Anche Full Metal Alchemist (cosa non ha funzionato nel Live Action?) come Attack on Titan, non risparmia i fan e colloca proprio all’inizio della storia un colpo di scena che mette sull’attenti chi guarda, facendo capire che non si tratta del solito shonen. La trasformazione in chimera della piccola Nina Tucker per mano del padre infonde un profondo senso di sconfitta. La consapevolezza che una bambina sia stata sottoposta a un destino talmente crudele da un familiare così importante esprime tutta la malvagità e la pazzia di cui può essere veicolo l’essere umano. In Full Metal Alchemist è probabilmente il plot twist più agghiacciante poiché è imprevedibile e riesce a fare breccia nel cuore di chi guarda perché ognuno di noi ha un padre e ognuno di noi è stato un figlio o una figlia e di conseguenza proietta sulla propria famiglia – anche inconsapevolmente – l’accaduto, nonostante andando avanti con la storia si scoprano altri assassinii difficili da sostenere.
3) La morte di Conny (The Promised Neverland)
Nei seinen non sempre i bambini vivono una vita felice, né tanto meno gli attende un futuro roseo e sereno. È il caso di un anime molto recente: The Promised Neverland, che sin dal primo episodio fa cadere il velo dell’inganno pronto a dichiarare quanto spietata sia la storia degli orfani protagonisti.
Così come in Attack on Titan, anche in The Promised Neverland i protagonisti vivono un’esperienza traumatica.
Emma e Norman, desiderosi di riconsegnare il coniglietto pupazzo alla piccola Conny, la seguono sperando di aver raggiunto in tempo la carrozza che avrebbe dovuto condurla presso la sua nuova famiglia. Purtroppo, quando raggiungono il luogo dell’incontro tutto ciò che trovano è il cadavere martoriato della bambina. Gli occhi sgranati, il viso pallido e la consapevolezza di quanto accaduto provocano angoscia, paura e disperazione. Gli spettatori restano senza parole dinnanzi a una tale crudeltà e diventano consci di non trovarsi per nulla davanti a una storia felice, bensì si scoprono sorpresi e increduli.
4) La fine anonima di Pokkle per mano di Neferpitou (Hunter x Hunter)
Quando si parla di Hunter x Hunter è sempre difficile scegliere quale colpo di scena sia più agghiacciante di altri perché la storia – proprio come in Berserk e in Attack on Titan – è costellata di plot twist che lasciano i fan senza parole. Basti pensare alla morte di Baise per mano di Shizuku che enfatizza quanto degli esseri umani possano essere davvero senza cuore. Ma tra i momenti più agghiaccianti della storia vi è decisamente la fine del sorridente e determinato Pokkle nella saga delle formichimere. Sebbene questi mostri non comprendano le emozioni umane e, per questo, sarebbe lecito aspettarsi un comportamento così spietato, è pur vero che il momento in cui Neferpitou cattura Pokkle e gli apre il cervello per giocarci e per scoprire i piani dei protagonisti non lascia lo stomaco tranquillo. Tra l’orrore e il disgusto fa breccia in noi una profonda disillusione e il triste senso di solidarietà per un personaggio che capiamo aver subito una delle morti peggiori. L’essere ridotto a un giocattolo anonimo, rotto con una semplicità inumana, deriso e poi gettato nel mucchio come se non fosse mai stato un ragazzo con dei sogni e degli obiettivi.
5) Il killer bambino (Monster)
Monster, anime tratto dal famoso manga di Naoki Urasawa, rientra tra quelle storie che sorprendono episodio dopo episodio e che suscitano riflessioni per nulla scontate.
Così come Attack on Titan, Monster è più di un semplice anime: è un’opera vera e propria.
Ed è anche per questo che strategicamente il colpo di scena più agghiacciante è l’incipit di tutta la storia. Quando il medico chirurgo Kenzo Tenma sceglie volontariamente di salvare un bambino, al posto del sindaco in fin di vita nell’altra sala operatoria, la sua vita cambierà improvvisamente. Quel bambino, considerato una creatura innocente e destinato a essere salvato proprio per i pochi anni di vita sulle spalle, è il mostro della storia: il killer spietato che tutti cercano da giorni e che ha gettato l’ospedale e la città nella condizione di terrore. Il colpo di scena immobilizza e sconvolge perché costringe a mettere in discussione qualsiasi aspetto della vita, così come fa Tenma.
6) Il massacro dei Makimura (Devilman crybaby)
Se cercate un anime coinvolgente che vi tenga incollati allo schermo, allora su Netflix (ecco i migliori anime da guardare sulla piattaforma di streaming) troverete ciò che fa per voi con Devilman crybaby. Tuttavia si tratta di una storia costellata di momenti difficili da guardare poiché spesso vedono proprio la sconfitta del protagonista e la morte di coloro che gli sono cari. Nell’anime, così come nel manga, uno dei colpi di scena più sconvolgenti è il finale che mostra il vero volto di Ryo e il piano dietro le sue azioni. Ma tra i momenti inaspettati e di certo più agghiaccianti annoveriamo la strage della famiglia Makimura, indimenticabile in particolare modo per la morte di Miki. La sua fine così feroce e violenta lascia tutti senza parole, incapaci di sperare in un lieto fine e increduli davanti a tanta crudeltà.
Anche lei, come Pokkle in Hunter x Hunter o come la squadra di Levi in Attack on Titan, assume i contorni di un oggetto anonimo, vittima collaterale in un guerra più grande e sanguinosa.
Lei era la protagonista femminile, colei che Akira amava e su cui lui contava, e per questo rappresentava l’unica strada che avrebbe garantito al protagonista la salvezza – secondo i canoni più tradizionali con cui verrebbe scritto il ruolo della co-protagonista femminile nelle storie. Ma l’avventura scritta da Gō Nagai si allontana dai canoni tradizionali scegliendo una fine macabra per lei e per chi la circonda.
7) I giganti sono esseri umani condannati (Attack on Titan)
I momenti felici in Attack on Titan durano attimi e questo rende tutti noi consapevoli di non poter gioire e di non poterci rilassare neanche per un istante perché il plot twist stravolgente è sempre dietro l’angolo. Tra i tanti più attesi e incredibili ve n’è uno che lascia a bocca aperta perché mette sul piatto della bilancia l’inumanità che caratterizza l’essere umano. Per quanto ossimorica sia questa espressione, trova un fondo di verità nella storia raccontata da Grisha Jaeger e dai ricordi del Gigante d’Attacco: i giganti sono esseri umani spesso innocenti condannati a perdere il senno e a nutrirsi di altri esseri umani divenendo dei mostri senza coscienza.
8) La fine di Mami Tomoe per bocca di Charlotte (Puella Magi Madoka Magica)
Non fatevi trarre in inganno dall’atmosfera iniziale che tanto ricorda il mondo di Doremì perché Puella Magi Madoka Magica è tutt’altro che un magic shojo. Lo avrete capito di certo una volta giunti all’episodio tre dell’anime, quando i colori e le sensazioni così vivaci e positive cedono improvvisamente il passo a uno dei colpi di scena più agghiaccianti di sempre: Mami Tomoe, ragazzina felice e ormai conscia di non essere sola, viene divorata dalla strega Charlotte che le stacca la testa a morsi sotto gli incredule delle compagni e di noi fan.
Alla stregua di un gigante in Attack on Titan, il mostro che divora Mami non si pone domande ma agisce eliminando una delle protagoniste.
Ed è proprio in quel momento che la nostra opinione dell’anime cambia radicalmente.
9) La violenza e la morte subite da Riku (Blood+)
Blood+ è probabilmente uno degli anime più violenti trasmessi negli ultimi vent’anni e la prova è l’agghiacciante colpo di scena che coinvolge Riku, fratellastro quattordicenne sia della protagonista che della antagonista della storia. È impossibile dimenticare le sensazioni di orrore provate dopo aver scoperto le azioni di Diva. Il fatto che la sorellastra cattiva abbia bevuto il sangue di Riku, lo abbia poi violentato e ucciso stravolgendo la psiche di Saya, la protagonista, impedisce agli spettatori di chiudere occhio la notte, sia per l’imprevedibilità dell’accaduto e sia per la rabbia e il disgusto nei confronti della nemica che ha commesso un atto tanto malvagio e malato.
È probabile che più che ad Attack on Titan, un atto così violento si avvicini di più all’atmosfera descritta in Berserk.
Ciò che rimane alla fine di tutto è una profonda oscurità e un vuoto incolmabile.
10) Addio a Kaori (Bugie d’Aprile)
Bugie d’Aprile rispetto agli anime citati in lista non si presenta come un capolavoro, al contrario è una serie anime abbastanza anonima. Eppure è nel finale che si verifica un colpo di scena agghiacciante proprio perché realistico e triste: la morte della protagonista durante l’intervento che le avrebbe dovuto permettere di ritornare sul palco. L’aspettò agghiacciante riguarda il suo trasformarsi da protagonista a persona comune, soggetta tanto alla vita quanto alla morte che ci rende tutti uguali e che riesce a stroncare ogni cosa anche quando pensiamo che non sia giusto. La fine di Kaori è spaventosa perché realistica e, per questo, lascia un senso di incompletezza, stupore e insoddisfazione sia nei personaggi che in chi guarda la storia dall’esterno.