A volte ci illudiamo che siano sufficienti un grande attore e la sua grande interpretazione a rendere altrettanto grande anche una serie tv o un film. Purtroppo non sempre questo meccanismo funziona. Gli attori delle serie tv non bastano per compensare altri elementi carenti o ad attutire la caduta di un prodotto che il pubblico non riesce ad apprezzare come avrebbe voluto. Il successo non può dipendere solo dalla straordinaria bravura di un interprete, perché il coinvolgimento in questo caso può avvenire solo fino a un certo punto. Ne sono una prova lampante tutte quelle serie poco note in cui hanno recitato attori famosissimi.
Ciò non toglie nulla alla bravura degli attori di cui vi parliamo oggi, anzi. Ne mette ancora più in risalto il talento, perché nonostante le serie tv in cui hanno recitato non abbiano ricevuto l’attenzione che forse avrebbero meritato, hanno dimostrato ancora una volta di essere grandi, a dispetto di tutto.
Ecco quindi 7 attori delle serie tv che hanno recitato meravigliosamente ma nella serie sbagliata.
1) Giovanni Ribisi – Sneaky Pete
In Sneaky Pete, Giovanni Ribisi veste i panni del truffatore Marius Josipovic ed è affiancato da un cast di alto livello. Insieme a lui recitano infatti anche Bryan Cranston, che interpreta il gangster Vince Lonigan, Marin Ireland e Shane McRae. Il dramma di Prime Video si presenta quindi fin da subito come un progetto ambizioso, il tentativo di portare sul piccolo schermo la storia di un truffatore uscito dal carcere in libertà vigilata, che assume l’identità di un suo compagno di cella per sfuggire alle grinfie del terribile Vince Lonigan. Quando la prima stagione è stata distribuita dalla piattaforma nel 2015, la serie ha ricevuto critiche molto positive, grazie soprattutto all’interpretazione in primis del protagonista, di un attore che ha dimostrato ancora una volta di meritare un riconoscimento, e poi anche di un grandissimo cast. Il riconoscimento però, nonostante la serie sia stata avvincente, movimentata, appassionante e sia andata avanti per 3 stagioni, appassionando molto il pubblico, non è mai arrivato. Giovanni Ribisi ha dato sfoggio di tutte le sue capacità ma, forse, Sneaky Pete non è stata la serie giusta per dimostrarlo a tutti.
2) Bryan Cranston – Your Honor
Tutti sapevamo (e forse anche lui stesso lo sapeva) che il successo ricevuto da Bryan Cranston in Breaking Bad (2008-2013) sarebbe stato difficile da replicare con un’altra serie tv o con un altro prodotto cinematografico. E questo non per colpa della sua interpretazione, che è sempre impeccabile e incredibilmente unica, ma perché riuscire a trovare una serie televisiva all’altezza di quella creata da Vince Gilligan è davvero un’impresa titanica. Per Breaking Bad, Bryan Cranston ha portato a casa quattro Emmy e un Golden Globe. Per Your Honor, nonostante il suo talento, non c’è stato niente da fare. La maggior parte delle recensioni ricevute dalla critica si soffermano proprio su questo particolare, indicando non nella recitazione recitazione il punto debole della serie ma in tanti altri dettagli. Bryan Cranston veste magnificamente i panni di un altro padre che non ha più nulla da perdere ormai, ma il dramma giudiziario statunitense, adattamento della serie israeliana Kvodo, assomiglia troppo ad altre serie tv di livello più alto.
3) Steve Carell – The Patient
Sono molte le occasioni in cui Steve Carell ha dimostrato di essere anche un ottimo attore drammatico e non solo comico. Ha saputo essere versatile e mostrare le proprie capacità a 360 gradi. Anche The Patient, miniserie thriller di 10 episodi uscita lo scorso anno, è stata per lui un terreno molto fertile. A reggere la scena insieme a Steve Carell (che ha interpretato il terapista Alan Strauss) c’è stato anche un bravissimo Domhnall Gleeson (che ha invece vestito i panni del serial killer Sam Fortner), ed entrambi questi attori hanno saputo portare sulle proprie spalle il peso di una storia molto forte e inquietante senza renderla banale. Quando un serial killer rapisce il proprio terapeuta e lo tiene in catene e alla propria mercè per farsi guarire, c’è parecchio da stare in ansia. In The Patient sono bastate una stanza e due attori per creare un prodotto di qualità, ma non sono bastati 10 episodi e due interpretazioni fantastiche per renderla più famosa e per far ricevere dei riconoscimenti (che avrebbero senz’altro meritato) a entrambi.
4) Billy Burke – Revolution
Nel caso di Revolution ci troviamo di fronte a una serie di fantascienza, che ha come protagonista un bravissimo Billy Burke, nei panni di Miles Matheson. Siamo sulla Terra ma in un futuro distopico in cui niente di elettronico funziona più, e la civiltà si trova a dover rivivere in un periodo simile a quello vissuto prima della rivoluzione industriale. Come in ogni film o serie tv distopica che si rispetti, i personaggi devono tentare di sopravvivere in un mondo nuovo e alla deriva, ed è proprio qui che entrano in gioco Miles Matheson e il suo interprete. Billy dà il meglio di sé in questo dramma andato in onda dal 2012 al 2014, dimostrando di essere un attore davvero capace. Purtroppo però il suo talento non è bastato ad evitare la cancellazione di Revolution dopo solamente due stagioni, né ha potuto qualcosa di fronte a una trama che era partita generando grande coinvolgimento e che a un certo punto ha finito col dimostrarsi non tanto diversa da altre serie sci-fi o distopiche.
Un altro degli attori delle serie tv che ha dato il massimo nella serie sbagliata.
5) David Tennant – Inside Man
Abbiamo conosciuto David Tennant in mille forme diverse, come un villain, come un Dottore, come un demone. In Inside Man, thriller britannico di 4 episodi con la regia di Steven Moffat, rilasciato da Netflix nel 2022, veste invece i panni di Harry Watling. Harry, un sacerdote protestante dalla storia controversa, è accompagnato sul piccolo schermo dall’ex carcerato Jefferson Grieff (interpretato da un grande Stanley Tucci), e insieme a lui porta avanti le due linee narrative principali della serie. Due intrecci e due viaggi apparentemente paralleli che però si incontrano e si uniscono grazie al contributo di Beth Davenport (Lydia West), una giovane cronista di nera. Carico di tensione grazie alla trama e alle interpretazioni di questi due grandi attori, Inside Man è piaciuta al pubblico ma non ha fatto tanto scalpore come invece avrebbe potuto. L’espressività e il talento di un professionista come David Tennant non sono state sufficienti come Moffat forse avrebbe sperato.
6) Ewan McGregor – Obi-Wan Kenobi
C’è ben poco da aggiungere sulla bravura indiscussa di un attore come Ewan Mcgregor, che in tantissime occasioni ha dato sfoggio di tutte le sue qualità di interprete. Quello che si deve necessariamente dire è che, se non fosse stato per lui e per l’effetto nostalgia che una miniserie come Obi-Wan Kenobi ha avuto sul pubblico, il prodotto seriale distribuito su Disney+ dal 27 maggio al 22 giugno 2022, non avrebbe attirato gli spettatori. Sceneggiatura debole, risvolti di trama banali, struttura narrativa che si ripete uguale a se stessa da troppo tempo. Questi elementi hanno purtroppo causato il declino di una serie come Obi-Wan Kenobi. 6 episodi che avevano creato grandi aspettative e che poi le hanno decisamente deluse. Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan e Hayden Christensen ancora una volta in quelle di Darth Vader non sono stati che uno specchietto per le allodole. Sono stati incredibili ma non hanno potuto compensare, da soli, tutte le altre carenze della miniserie.
7) Kiefer Sutherland – Designated Survivor
L’ultimo tra gli attori delle serie tv di cui vi parliamo oggi è Kiefer Sutherland, che tutti probabilmente ricordano per il ruolo di Jack Bauer nell’indimenticabile serie televisiva 24. Ecco, come nel caso del già citato Bryan Cranston, quando si riesce ad avere un successo incredibile con una serie tv che poi diventa un cult, è davvero difficile replicarlo con altri tentativi. Questo non vuol dire che in Designated Survivor Kiefer non ci abbia provato, anzi. Ha messo tutto se stesso nell’interpretazione di Tom Kirkman, politico statunitense nominato sopravvissuto designato (ovvero quella personalità che in caso di decesso improvviso del capo di Stato è incaricato di prenderne il posto). Nonostante i suoi sforzi e l’argomento politico che interessa molti spettatori statunitensi e non, la serie non ha avuto vita semplice. Dopo due stagioni l’ABC ha interrotto la produzione, costringendo Netflix a intervenire per cercare di salvarla. Dopo i tentativi della piattaforma di streaming che hanno portato al rinnovo per la terza stagione, Designated Survivor non è riuscita ugualmente a sopravvivere, come suggerisce invece il suo titolo. Eppure Kiefer è un attore incredibile. Evidentemente non era la serie giusta per darne prova ancora una volta a tutti.