Vi è mai capitato di guardare un attore e pensare che qualcosa non vi stia convincendo? Di guardarlo e pensare che gli altri attori siano stati più coinvolgenti, più in parte, più bravi? Vi è mai capitato di non riuscire a comprendere quale sia la dote per cui spicchi, quella per cui tutti si strappano i capelli? Se vi è capitato, questo è il posto giusto per voi. Perché la verità è che ci sono degli attori che – nonostante il talento riconosciuto – non riusciamo a inquadrare. Non comprendiamo dov’è che spicchino davvero. La nostra diffidenza nei loro confronti nasce per le più svariate ragioni: a fvolte li troviamo monotoni, altre inadatti ai ruoli che recitano, altre ancora ci sembrano poco coinvolgenti o scolastici, non ancora pronti al salto di qualità. Insomma: le ragioni per cui gli attori possano anche non convincerci sono svariate e in questo senso spiccano alcuni degli attori più amati del momento, e tra questi vi è anche uno di quelli che con la sua Serie Tv ha fatto decisamente la storia. Lo apprezziamo, ma nonostante ciò proprio non riusciamo a promuoverlo a pieni di voti. Siete curiosi di sapere chi sia? Partiamo con la lista allora, e tranquilli: quando sarà il suo turno capirete subito di chi stiamo parlando.
1) Penn Badgley
Penn Badgley merita davvero tutte le critiche che sta ricevendo? In parte no, e in parte sì. Ed è proprio questa parte di noi che dubita di lui che ci spinge a doverlo inserire in questa lista, nonostante sia uno degli attori delle Serie Tv del momento grazie a You, disponibile da poco con la sua terza stagione. Partiamo da un presupposto base: la sua recitazione opinabile all’interno di Gossip Girl la lasciamo fuori dalle ragioni per cui lui si trova qui. Era decisamente più piccolo e con meno esperienza, e in ogni caso la serie in cui stava recitando non richiedeva molte delle doti che gli sono mancate durante la sua prova d’attore in You. Sì, perché va ricordato (per chi non avesse visto la serie o in generale non la conoscesse) che il suo ruolo nella serie Netflix è quello di uno stalker ossessivo che vive perennemente di contraddizioni, come vedremo soprattutto con la sua storia con Love. Senza entrare nel merito della storia, per riuscire a comprendere quale sia sicuramente una delle pecche più grandi che ci porta a essere diffidenti è importante sottolineare quanto in realtà questa contraddizione, questa lotta tra lui e se stesso e la sua parte violenta, non riesca a essere percepita appieno da parte del telespettatore. Il suo sembra uno sguardo ripetuto, vuoto, inerme. Non è l’apatia di uno stalker quella che leggiamo nel suo viso, ma un’apatia che non riesce a filtrare tutte le sensazioni contrastanti del protagonista, neanche la sua freddezza. Il suo sguardo sembra una tela bianca su cui non è ancora stato scritto nulla, e questo per un attore non è un problema da poco. Soprattutto in questo tipo di ruolo.
2) Ludovico Tersigni
Okay, fan di Skam Italia, tranquilli: abbiamo detto che non riusciamo a inquadrarlo, non che non ci piaccia totalmente. Se questa lista fosse sui peggiori attori delle Serie Tv, vi assicuriamo che lui non ci sarebbe neanche lontanamente, ma è altrettanto vero che non possiamo non far caso ad alcune pecche che ancora non ci rendono possibile inquadrarlo per bene. Ludovico Tersigni è riuscito a portare a casa due interpretazioni che sono riuscite a sembrare più che convincenti: quella in Skam Italia, e quella in Summertime. In un certo senso il suo talento riusciva a spiccare grazie alla sua maggiore esperienza rispetto agli altri attori delle due Serie Tv, e probabilmente è proprio per questo che abbiamo notato un particolare non da poco: se l’attore è in compagnia durante la scena, riesce a prendersela, riesce a imporsi bene. Ma nelle scene in cui è solo sembra essere maggiormente in difficoltà, come se sentisse il peso di doverle reggere. Questa insicurezza spesso si palesa agli occhi dei telespettatori, e proprio per questo motivo non riusciamo ancora a inquadrarlo del tutto. Siamo certi che con ancora un po’ di esperienza, Tersigni riuscirà a gestire anche le scene in solitudine, ma per il momento – per questo motivo – non possiamo escluderlo da questa lista.
3) Adam Brody
<<Hai visto il film che è uscito su Netflix, StartUp? C’è il tipo di The OC, Seth Cohen!>> Questa frase è, purtroppo, la condanna più grossa di Adam Brody e di questo – in un certo senso – non deve incolpare altro che se stesso. Abbiamo amato la sua interpretazione all’interno di The OC ma tutto quello che è venuto dopo sembra volerci dire che il giovane attore non abbia mai davvero provato a uscire fuori da quella zona confortante che la rinomata serie aveva creato per lui. L’impressione è che lui stesso, in qualche modo, stia vivendo di rendita e che non si prodighi per avere ruoli che riescano a farlo tornare in vetta. Non riusciamo a vedere la sua convinzione, non riusciamo a cogliere quello che aveva promesso con la sua prima interpretazione significativa. Sappiamo che potrebbe darci ancora grandi soddisfazioni, e se inizierà a crederci anche lui – chissà – magari arriveranno davvero.
4) Jaime Lorente
Prima di tutto, va chiarito un punto fondamentale: Jaime Lorente è il perfetto Denver, ed proprio questo personaggio a tenerlo in vita. Quando si tratta di entrare nei suoi panni, l’attore è impeccabile. Con la sua bravura, è riuscito a fare diventare iconica la sua risata, e questo non può che confermare le ottime basi attoriali. Ma dopo il bello, arriva anche il brutto. Jaime Lorente sembra attaccato morbosamente al suo Denver, e sembra perso quando lui non c’è. Sia in Elite che Who Would You Take to a Deserted Island? dà l’impressione di essere totalmente fuori luogo, insicuro. È come se non riuscisse a mantenere il trend a cui ci aveva abituati con La Casa De Papel, e questo è un duro colpo perché le differenze si vedono eccome. A dicembre la serie spagnola saluterà definitivamente il suo pubblico, e da quel momento Jaime Lorente rimarrà senza il suo Denver. La speranza è che sappia davvero lasciarlo andare.
5) Jason Segel
Alla stessa stregua di Jaime Lorente, Jason Segel paga il prezzo della sua estrema vicinanza al suo Marshall. Perché è chiaro che questo ruolo sembra essergli stato ricucito addosso: riesce a passare dal dramma alla comicità con convinzione, senza mai far sentire il peso del cambio. Il problema, però, nasce nel momento in cui l’attore si allontana da How I Met Your Mother: quando questo succede, si verifica un fattore estremamente difficile da digerire per chiunque abbia amato la sua interpretazione più famosa: manca di personalità. Proprio lui che nella serie madre ne aveva di infinite, negli altri ruoli dimentica questa sua dote. Le sue espressioni facciali, il suo modo di portare in scena una storia: tutto sembra meno di quanto lui possa dare nella realtà e questo dà l’impressione che ci sia un freno che non riesca a far decollare totalmente Jason Segel.
6) Dylan O’Brien
Dylan O’Brien è la perfetta reincarnazione del concetto di cui stiamo parlando: non riesco davvero a inquadrarlo. All’interno del cast di Teen Wolf, è certamente l’elemento più interessante. Ma – come i più affezionati di voi hanno dovuto accettare – Teen Wolf è giunto al termine già da parecchio tempo, e lui non sembra trovare una propria strada. Con i suoi ruoli è anche finito al cinema, ma nessuno di questo è riuscito a fargli fare il grande salto, il passo decisivo per far sì che la sua recitazione riuscisse a convincerci al 100%. Non è chiara, sostanzialmente, la sua personalità attoriale, e non è chiaro quando e se arriverà mai la sua vera occasione. C’è chi pensa che l’abbia avuta con Teen Wolf, ma questo è un concetto piuttosto opinabile: quello era l’inizio, il trampolino di lancio. Adesso la storia deve andare avanti e per farlo ha bisogno che lui capisca davvero chi sia in ruoli che possano centrarlo.
7) Louis Hofmann
Voi non sapete quanto male ci faccia inserire Louis Hofmann all’interno di questa lista. La serie in cui interpreta il ruolo del protagonista è uno dei capolavori Netflix, e proprio su questa base il cast scelto risulta impeccabile. Louis interpreta Jonas, il personaggio fondamentale all’interno della storia, ma anche meno interessante rispetto agli altri. Quello che vediamo in loro è fascino, oscurità, contraddizione. Lui sembra crederci meno, essere più frenato nella sua interpretazione. Quel che sappiamo per certo è che Dark sia una serie dalle quasi introvabili pecche, e lui spesso ha dato l’impressione di non riuscire a reggere il confronto con ciò che aveva intorno. In un mare di meraviglia, una nota stonata purtroppo si riesce a sentire senza troppi problemi, e questo è quello che ha reso Louis Hofmann più debole: la grandezza di Dark.
8) Tom Ellis
Prima di diventare Lucifer, Tom Ellis ha dovuto lottare molto. Nessun ruolo era quello giusto, e tutti quelli che ricopriva erano precari. Con la sua interpretazione nei panni del diavolo è riuscito a fare il grande salto, ma ancora non quello decisivo. Perché nonostante Lucifer sembra essergli stato cucito addosso, Tom dimostra di avere dei limiti anche in questo caso. Convince di più nei momenti di comicità, e decisamente di meno in quelli drammatici. In quei casi, purtroppo, risulta più faticoso credergli, empatizzare, apprezzare le sue doti attoriali. Forse, da questo punto di vista, potremmo ammettere che l’attore abbia grosse possibilità all’interno del genere comedy, ma non sembrano esserci altri presupposti per il resto. Mai dire mai, però. Non escludiamo che Tom Ellis possa stupirci ancora.
9) Jack Quaid
Jack Quaid è il protagonista di una delle Serie Tv più importanti degli ultimi anni. No. Ci correggiamo: Jack Quaid prova a essere il protagonista di una delle Serie Tv più importanti degli ultimi anni. Ma, purtroppo, non ci riesce. In mezzo a tutti quegli attori, il suo personaggio non riesce a prendere vita. Sembra, infatti, che serva solo per dare inizio alla storia, per gettare le basi della trama. Da quel momento in poi tace, e con lui – ovviamente – tace Jack. L’attore ha la responsabilità di non essere riuscito a macchiare il suo personaggio, di non essere riuscito a caratterizzarlo o renderlo suo. Sembra un estraneo, mentre tutto il resto degli attori dà l’impressione di essere nato per quel ruolo. Per un istante abbiamo avuto il dubbio: è Jack che condiziona Hughie, o è Hughie a condizionare Jack? La risposta è che probabilmente i due non sono fatti per stare insieme, e che la resa dei conti deve sbrigarsi ad arrivare: il compromesso deve essere trovato, altrimenti The Boys vivrà sempre con questa macchia.
10) Patrick Dempsey
Ecco: lui è l’attore di cui parlavamo prima. Lui è la scelta impopolare che ci siamo costretti a fare per via di alcune problematiche che non possiamo non sollevare. Per prima cosa: spesso Dempsey è statico: lo vediamo negli stessi e identici ruoli. Finalmente da qualche anno – con l’aiuto di Diavoli e La verità sul caso Harry Quebert – è riuscito a uscire fuori dai vincoli romantici, e questa è stata una grande prova. Purtroppo però non riusciamo a dare a una forte credibilità alla sua recitazione fuori dalla zona di comfort. Riconosciamo le sue qualità, ma non riescono a far venire meno un grosso problema: sentiamo il peso della finzione, comprendiamo che stia recitando. Quando guardi i più bravi attori, i tuoi preferiti, spesso dimentichi dove sei e cosa fai. Ti lasci andare alla storia scordando che sia fittizia. Ecco: questo non sempre succede con Patrick Dempsey. La spontaneità, il graffiare a marchiare il proprio protagonista: tutto questo risulta frenato all’interno del suo modo di recitare, ed è un peccato perché – come sappiamo – è uno degli attori più importanti di Hollywood. Purtroppo, però, neanche questo appellativo riuscirà a salvarlo da alcuni leciti dubbi.