Sono tante le storie che riguardano i personaggi famosi di film, serie tv, cantanti: ci fanno sentire più vicini a loro, li rendono più umani ai nostri occhi. Scoprire i lati più bui, più oscuri e a volte tragici di queste storie ci avvicina, anche e soprattutto umanamente, a un mondo così distante da noi. Oggi andremo ad esplorare una delle parti più oscure probabilmente dello show business, la parte più tragica: quella che riguarda la morte di alcuni attori di serie tv, in particolare di quella categoria nota fin dalla tenera età, i cosiddetti child actors, le baby star e che – di solito – sono anche quelle star che a causa degli esordi sono state gettate in un mondo assai più grande di loro e che, in un modo o nell’altro, li ha segnati per sempre.
1. Dustin Diamond
Primo di questa lista di baby star è Dustin Diamond, interprete di Screech in Bayside School. Il suo era un personaggio bizzarro, un po’ goffo e sicuramente uno di quelli a cui inevitabilmente ci si affeziona proprio a causa di quella caratterizzazione da geek che tanto intenerisce e diverte. Nonostante il successo, però, non è riuscito ad avere una carriera continuativa nell’ambito della recitazione e negli ultimi anni di vita aveva avuto anche dei problemi con la giustizia a causa dei quali l’attore, formatosi una reputazione poco buona, non fu preso in considerazione per il remake di Bayside School.
Dustin è morto nel 2021 in seguito a un cancro, malattia che aveva scoperto solo dopo essersi recato in ospedale a causa di una grande stanchezza e che l’ha portato alla morte in pochissimo tempo.
2. Erin Moran
Vi ricordate Happy Days, la sitcom ambientata tra gli anni ’50 e ’60 con protagonista il fenomenale Fonzie? Erin Moran nella serie interpretava Joanie, la sorella minore di Richy Cunnigham soprannominata “Sottiletta” nonché la più coccolata dalla celebre famiglia. Sugli schermi fin dall’età di 5 anni quando fu ingaggiata per una pubblicità, a Erin Moran il riconoscimento pubblico non ha portato fortuna, al contrario le ha provocato diversi problemi e disagi. Quando, come succede spesso per le baby star, la sua carriera ha trovato un impedimento e si è arrestata, Erin si è ritrovata senza soldi ed è stata costretta a vivere in condizioni precarie, finendo addirittura per vivere in una roulotte nel giardino della suocera.
Come spesso succede in questi casi, ha sviluppato problemi di dipendenza da alcol e droga. La morte, però, è sopraggiunta nel 2017 a causa di un cancro alla gola che ha terminato la sua vita a soli 56 anni.
3. Mary Anissa Jones
Ricordate Tre nipoti e un maggiordomo? La serie tv andata in onda tra gli anni ’60 e ’70 raccontava le vicende della famiglia Davis composta da Bill Davis, scapolo che in seguito alla morte del fratello deve prendersi cura dei suoi tre nipoti: la quindicenne Cissy e i due gemelli di sei anni Jody e Buffy. Ad aiutarlo nell’impresa c’era il maggiordomo della famiglia, Giles, che si prendeva cura dei ragazzini come fossero suoi nipoti. Ed è proprio di Buffy, o meglio Anissa, baby star che ha prestato il volto a questo personaggio che parleremo oggi. Mary Anissa Jones o semplicemente Anissa Jones ha avuto un destino decisamente infelice. Nonostante la sua Buffy fosse amatissima dal pubblico, non riuscì – dopo il successo di Tre nipoti e un maggiordomo – a rendere il mestiere di attrice, il suo lavoro.
La tremenda delusione scaturita da questa consapevolezza, l’ha portata a voler mettere da parte la carriera e a volersi concentrare sullo studio, ma non senza difficoltà. È finita anche lei nel tunnel della dipendenza e a soli 18 anni morì d’overdose in seguito all’assunzione di un cocktail letale di sostanze stupefacenti.
4. Adam Rich
Storia simile a quella di Anyssa Jones è toccata anche ad Adam Rich, il piccolo Nicholas de La famiglia Bradford. La serie tv raccontava le vicende quotidiane dell’omonima famiglia di cui, il personaggio di Rich, era il più piccolo degli otto figli. A causa di questo ruolo che tanto piaceva al pubblico, Adam si è ritrovato incastrato in quel personaggio arrivando addirittura a pensare di dover dimostrare in qualche modo di non essere quel ragazzino e proprio per questo ha imboccato una brutta strada strada. Ha lasciato le scuole superiori e ha cominciato a frequentare dei brutti giri. Ben presto si è ritrovato vittima di una dipendenza da sostanze stupefacenti, dipendenza che a quanto pare comincia già in tenera età. Per procurarsi la droga ha commesso dei furti ed è stato arrestato.
Sembra proprio che già nel 1992 avesse rischiato di morire a seguito di un overdose di Valium e che si fosse disintossicato prima di tornare in riabilitazione nel 2002. Adam è morto proprio pochi giorni fa, all’inizio di quest’anno. Nonostante le cause del decesso non siano state chiarite dalla famiglia, si sospetta siano legate a questa lunga lotta con la dipendenza da stupefacenti.
5. Dana Plato
Sorte tremenda è capitata anche a Dana Plato, altra baby star divenuta celebre grazie a una sitcom, Il mio amico Arnold, amatissima dal pubblico per il ruolo di Kimberly Drummond. Nonostante quel ruolo sembrasse perfetto per lei, nonostante le avessero creato anche anche uno spin-off, purtroppo al termine di quell’esperienza, ha faticato per trovare altri ruoli da attrice. Dopo aver interpretato qualche parte minore ed essere apparsa in diverse serie tv, ma senza mai riuscire a trovare un nuovo ruolo che le regalasse un’altra fetta di successo, finisce per realizzare una copertina per Playboy in cui era nuda. Nulla di scioccante per noi, ma al tempo la cosa non fu vista di buon occhio.
Questo sviluppo, infatti, non piacque a Hollywood e, da quel momento in poi, Dana si ritrovò tutte le porte sbarrate. Quella copertina le aveva rovinato la carriera. Proprio per questo Dana cade in un mondo di vizi, dipendenza e comportamenti scorretti. Viene arrestata per furto e successivamente viene messa a processo per aver falsificato una prescrizione medica per del Valium. Il giorno della festa della mamma del 1999, Dana Plato decide di porre fine alla sua vita, suicidandosi con un overdose di analgesici. Sorte simile tocca anche a suo figlio che circa dieci anni dopo la madre, si suicida sparandosi un colpo di fucile in testa.
6. Carl Switzer
Sicuramente ricorderete Piccole canaglie, il film del 1994 sulla divertente e organizzatissima banda di ragazzini con protagonisti Spanky, Alfa Alfa e la sua Darla. Ebbene, in pochi sanno che il film tanto amato non è altro che una specie di remake che prende spunto dall’originale serie tv andata in onda tra il 1922 e il 1944 incentrata sempre sullo stesso gruppo di bambini e che si intitolava Simpatiche canaglie. Nel 1935 entra nel cast Carl Switzer. Il ruolo inizialmente secondario del bambino, diviene – grazie al suo talento e la sua spontaneità – uno dei principali e nasce così il tanto amato personaggio di Alfa Alfa, iconico e straordinario con quel ciuffo all’insù. Sostituisce così Scotty Beckett come spalla di Spanky (George McFarland).
Proprio come altri suoi colleghi di cui abbiamo parlato prima, anche Carl dopo il successo di Simpatiche canaglie si trovò in difficoltà a causa di una Hollywood che dopo averlo reso celebre, lo ha abbandonato a se stesso una volta che il suo ruolo è stato archiviato. A quel punto anche per lui è arrivato il momento degli stenti e la ricerca di una nuova occasione fino a quando, a 27 anni, non decise di mettere da parte la recitazione per diventare una guardia forestale. Nel frattempo, però, la dipendenza da oppiacei, anfetamine e alcol che aveva sviluppato si faceva sempre più pressante.
Muore in seguito a una rissa a soli 31 anni. Fu sparato da un uomo a cui avrebbe dovuto addestrare il cane e che gli chiese, proprio per via della sparizione dell’animale di risarcirlo di $50. Switzer che alla fine aveva ritrovato l’animale, si fece convincere da un amico che non avrebbe dovuto risarcire lui il padrone, ma che al contrario il padrone avrebbe dovuto pagargli questi $50 per aver ritrovato il suo cane. Presentatosi dall’uomo con fare minaccioso, Switzer finisce in una rissa con l’altro, il quale impugnata la pistola gli spara e lo uccide. La baby star muore prima ancora di arrivare in ospedale.
7. Scotty Beckett
Tragica sorte è toccata anche alla baby star Scotty Beckett, collega di Carl Switzer e prima spalla di Spanky in Simpatiche Canaglie. L’attore fin da subito mostra un naturale talento per il mondo dello spettacolo e per la recitazione. Dopo la partecipazione alla serie tv sulla gang di ragazzini più particolari che ci siano, decide di lasciare il ruolo che l’ha reso celebre per provare a cimentarsi in nuovi. Purtroppo, nonostante i tentativi e nonostante la partecipazione a numerosi film e altrettante serie, non ha più trovato un ruolo che lo imprimesse nella memoria di Hollywood. Il momento più alto della sua carriera lo raggiunge quando interpreta il giovane Al Jonson in The Jonson Story, dopodiché, proprio come succede a tante baby star, comincia la fase di declino della sua carriera.
L’impossibilità di ottenere nuovi ruoli lo porta a rovinarsi la fedina penale con degli arresti, tenterà addirittura il suicidio e svilupperà una dipendenza da alcol e droga. Ancora una volta il mondo dello spettacolo di fronte a queste situazioni, lo esclude totalmente. Trova lavoro come agente immobiliare e rivenditore di automobili, senza mai però trovare una stabilità. A maggio del ’68 viene ricoverato a seguito di un pestaggio, ma due giorni dopo fu ritrovato morto nella sua stanza a seguito di un mix di farmaci che aveva precedentemente assunto. Aveva 38 anni.
8. Gene Anthony Ray
Concludiamo il racconto di queste tragiche vicende riguardanti le baby star con la storia di Gene Anthony Ray, attore, ma anche e soprattutto ballerino noto per aver interpretato il ruolo di Leroy Johnson nel film e successivamente nella serie tv indimenticabile degli anni ’80, Saranno Famosi. È impossibile non ricordare Leroy quando si parla di Saranno Famosi. Il suo personaggio era iconico, divertente, talentoso e anche incredibilmente sfacciato, soprattutto nelle scene con Lydia Grant, la maestra di danza interpretata da una straordinaria Debbie Allen (Catherine Fox di Grey’s Anatomy), ma è proprio per questo che lo si amava.
In seguito al successo acquisito grazie a Saranno Famosi, serie seguitissima in Italia, ballò assieme alla nostra Raffaella Carrà nel programma Raffaella Venerdì, Sabato e Domenica… E saranno famosi. Tra il 1995 e il 2000 visse in Italia in condizioni critiche soprattutto a causa della dipendenza da alcol che gli rese difficile se non addirittura impossibile mantenere una costanza nel lavoro e terminando, dunque, ogni incarico lavorativo che riusciva ad ottenere. Ospite al Maurizio Costanzo Show confessò di aver avuto problemi con alcol e droga, ma dichiarò anche di aver smesso per sempre. Purtroppo morì a soli 41 anni per un ictus.
Insomma, come abbiamo potuto constatare leggendo le storie di questi attori, la fama – per quanto possa apparire stupenda e allettante – può avere dei risvolti decisamente tragici e un lato crudele. Hollywood, ma lo show business in generale, può essere estremamente generoso aprendo le porte di un mondo apparentemente idilliaco, ma con grande facilità, le stesse porte possono sbattertele in faccia.
Non è un fatto nuovo, ci sono testimonianze di chi è riuscito a sopravvivere alla triste sorte delle baby star e che ha raccontato quanto fosse difficile sopportare tutta quella pressione in un periodo di grande fragilità come l’infanzia.
Tra i tanti racconti c’è, ad esempio, quello di Drew Barrymore che proprio a causa di tutte queste attenzioni in giovane età è caduta nel tunnel della dipendenza da alcol e droga. Idem per il collega Macaulay Culkin, volto noto di Mamma ho perso l’aereo. Fare i conti con la patinata crudeltà di Hollywood non è per niente semplice e, purtroppo, non tutti riescono a sopravvivere per raccontarlo.