Il successo di Barbie è stato sorprendente e decisamente inaspettato, persino per il colosso dei giocattoli che ha creato la famosissima bambola. Un successo globale che ha, da pochissimo, superato il miliardo al botteghino. Non capita tutti giorni – a dire il vero quasi mai – che un film con protagonisti dei giocattoli guadagni così tanto e abbia una tale risonanza. L’unico altro caso probabilmente degno di nota è quel Toy Story che, ancora oggi, rappresenta il cavallo di battaglia della Pixar nonché il primo lungometraggio della casa di produzione. Il cinema, però, è pieno di zeppo di pellicole dedicate ai giocattoli, siano essi realmente esistiti o frutto di fantasia.
Da Chucky a Barbie, ecco la classifica dei 10 film dedicati ai giocattoli più famosi di sempre.
10) Ted – Ted
Dopo aver dato vita a due cartoni dissacranti come I Griffin e American Dad, Seth McFarlane diventa nuovamente “papà” con l’orsacchiotto Ted, al quale presta corpo e voce. Nella commedia del 2012, il protagonista John (Mark Walhberg) desidera con tutte le sue forze che il suo orsacchiotto prenda vita, finché il sogno non diventa realtà. Solo che Ted non è un adorabile peluche parlante, coccoloso e amorevole ma un alcolizzato, drogato e sessuomane dalla parlantina sboccata. Il rapporto strettissimo tra John e Ted crea, però, dei problemi nella relazione del primo con la bella Lori (Mila Kunis) che decide di dargli un ultimatum.
Pur avendo ottenuto un seguito, il film di Seth McFarlane non è piaciuto a tutti. Ted, infatti, per quanto divertente e sopra le righe, a volte risulta fin troppo volgare e sboccato tanto da avergli procurato un rated-R. Decisamente non un film sui giocattoli da vedere insieme ai bambini.
9) M3GAN – M3GAN
Non è la prima bambola assassina della storia del cinema e, forse, non sarà neppure l’ultima. M3GAN è stata una delle sorprese horror di questo 2023, conquistando il favore del pubblico e della critica. La trama ruota attorno alla piccola Cady, rimasta orfana dopo un incidente stradale, e di sua zia Gemma, alla quale vien affidata la bambina. Gemma, però, non è abituata a condividere i propri spazi ed è particolarmente assorbita dal lavoro come ingegnere robotico presso Funki, un’azienda di giocattoli molto in voga. Sia per essere d’aiuto alla nipote, sia per gloria personale, Gemma decide di terminare in anticipo lo sviluppo di M3GAN, una bambola dotata di intelligenza artificiale e programmata per essere la migliore amica del bambino o della bambina a cui viene assegnata.
Il problema è che M3GAN sviluppa un attaccamento morboso nei confronti di Cady, tanto da considerare una minaccia chiunque altro le si avvicini. Un Chucky al femminile che mantiene lo stesso tono camp e ironico, ma calato in un contesto decisamente più contemporaneo. La bambola M3GAN è già un’icona del cinema horror con il suo balletto inquietante per i corridoi della Funki.
La versione terrificante di Barbie insomma.
8) Ken – Barbie
Lui è “Kenough” e va bene così. Scusate, dovevamo scriverlo per forza perché la febbre da Ken ha contagiato anche noi. Sono giorni ormai che la playlist di Barbie va in riproduzione automatica su Spotify. Non si parla di altro da mesi, è il film che ha fatto tornare le persone in sala ed è anche un fenomeno pop come non se ne vedevano davvero da tanto tempo. Il merito è triplo, anzi quadrlupo se si considera anche la partecipazione di Noah Baumbach come co-sceneggiatore, guidato dagli sforzi congiunti della visione di Greta Gerwig, della passione di Margot Robbie e della comicità di Ryan Gosling.
Proprio a Ryan Gosling va una menzione d’onore per aver portato sul grande schermo la parte più scherzosa e infantile di se stesso, fregandosene altamente della nomea di belloccio di Hollywood. Nei panni di Ken, solamente amico di Barbie, l’attore canadese ha dato fondo a tutte le sue energie, mostrando un talento recitativo per ora mostrato solo in alcuni sketch al SNL (che vi consigliamo di recuperare assolutamente).
7) Emmet Brickowski – The Lego Movie
Uscito parecchio in sordina, The Lego Movie è il perfetto film da vedere insieme alla famiglia. Si tratta di un cartone animato molto sottovalutato ma che vale la pena recuperare. Protagonista della storia è Emmet (Chris Pratt), che lavora come costruttore e vive una vita abbastanza comune fino a quando non si ritrova, suo malgrado, protagonista di una profezia. Arriva così nel mondo dei LEGO, dove si ritrova a combattere al fianco della ribelle Wyldstyle (Elizabeth Banks) e del saggio Vitruvius (Morgan Freeman) per impedire al crudele Lord Business (Will Ferell) di conquistare il mondo.
La pellicola è un tripudio di colori, gag e easter eggs che faranno sorridere gli appassionati dei famosi mattoncini. Una storia molto semplice, pensata per i grandi e i più piccoli e che sicuramente vi metterà di buon umore.
6) Buzz Lightyear – Toy Story
Toy Story è stato il primo lungometraggio della Pixar e non solo. Si tratta, infatti, di un cartone animato che, sotto diversi punti di vista, ha cambiato di gran lunga il modo in cui sono stati concepiti i film d’animazione e, nonostante non sia invecchiato nel migliore dei modi, rimane in ogni caso un punto di svolta decisivo.
Andy ama moltissimo i suoi giocattoli e se ne prende cura, cosa che i giocattoli gradiscono. In particolar modo Woody, cowboy giocattolo e prediletto del bambino, il cui ruolo viene messo in discussione con l’arrivo di Buzz Lightyear, un astronauta giocattolo moderno e ricco di accessori ma ignaro della sua vera natura. Solo che Buzz non sa di essere un giocattolo ed è proprio questo l’innesco narrativo che darà motore alla sua vicenda e successiva crescita.
5) Pinocchio – Pinocchio
Viene considerato il miglior classico d’animazione della Disney, nonché uno dei più importanti cartoni animati della storia del cinema. Stiamo parlando di quel Pinocchio, del 1940, che diede lustro e riconoscimento oltreoceano a una storia senza tempo e tutta italiana. Certo, il romanzo di Collodi è decisamente più oscuro e complesso, tra impiccagioni, conigli neri, serpi e mille altre disavventure che il burattino di legno è chiamato ogni volta a superare per andare avanti nel suo viaggio di formazione e crescita. Il cartone della Disney, come è sempre stato nello spirito della casa di Topolino, punta alla semplificazione e alla magia, calcando la mano sul fantastico della storia di Pinocchio piuttosto che sulla sua dura morale.
Di adattamenti ce ne sono a bizzeffe (ultimo il Pinocchio in epoca fascista di Guillermo del Toro) ma la versione Disney rimane, a mani basse, una delle apprezzate e delle più resistenti alla prova del tempo. Come resistere al fascino del Gatto e la Volpe o alla canzone “Wish Upon a Star”?.
4) Chucky – La bambola assassina
Eccola, la bambola assassina per eccellenza! Quella creata dalla fervida immaginazione di Don Mancini e apparsa sul grande schermo per la pima volta nel 1988. Ma da dove arriva l’idea? Stando alle parole di Mancini, l’immagine di Chucky è nata unendo elementi della propria vita personale (come il rapporto complicato con il padre) e l’influenza di certi film e serie tv: da Ai confini della realtà a Nightmare. Quello che ne è saltato fuori è stato Chucky, bambola al cui interno uno spietato serial killer, ormai in fin di vita, ha legato la propria anima.
Alla pari di Freddy Krueger, Jason Voorhees e Michael Myers, anche Chucky è diventato l’antagonista principale del suo personale franchise nonché uno dei personaggi più simbolici di quelle pellicole horror splatter tanto in voga tra gli anni Settanta e Novanta. Bambola assetata di sangue, Chucky è l’incubo di qualsiasi bambino e una furbesca metafora del consumismo dilagante del mondo occidentale.
3) Winnie the Pooh – Winny-Puh l’orsetto goloso
Terza posizione per l’orsetto più famoso del mondo. La sua prima apparizione oltre i confini della carta stampata avviene nel 1966 con un cortometraggio prodotto da Disney e intitolato Winny-Puh l’orsetto goloso. Un narratore inizia a raccontare la storia dell’orsetto giallo Winnie the Pooh che vive nel Bosco dei 100 Acri insieme a diversi e strambi amici come l’asinello Ih-Oh. Pooh e tutti gli altri non sono altro che peluche che hanno preso vita grazie alla fervida immaginazione di Christopher Robin, ispirato al vero figlio del creatore dell’orsetto.
Disney capì l’enorme potenziale dei racconti di A. A. Milne e riuscì a ottenerne i diritti, regalando al mondo uno dei personaggi della pop culture più teneri e dolci di sempre. Un simbolo vivente di immaginazione, bontà d’animo e amicizia che ha ispirato tantissimi bambini in tutto il mondo tenendo loro compagnia.
2) Barbie – Barbie
Come non menzionare la bambola di cui tutti parlano? Con il film di Greta Gerwig, LA bambola per eccellenza è tornata a nuova vita, riscoperta da chi c’è cresciuto insieme e adesso anche dalle nuove generazioni. Prima di Instagram e compagnia bella, i piccoli di tutto il mondo giocavano con lei. Capelli biondi ma anche mori, in scooter o alla guida di un camper, in compagnia delle sue amiche di sempre o di Ken. Insomma, Barbie è stata molto più che una semplice bambola ma una compagna di avventure e storie, tutte nate dalla sconfinata fantasia dell’infanzia.
Margot Robbie incarna la Barbie stereotipo, che inizia a mettere in discussione la propria esistenza cercando risposte nel mondo reale. La commedia della Gerwig si tinge così di pennellate di dilemmi esistenziali e di riflessioni, per nulla banali, sul patriarcato e su quanto sia difficile essere sia maschi che femmine.
1) Woody – Toy Story
La prima posizione se la aggiudica però il Woody di Toy Story. Il cowboy giocattolo di Andy che ci ha insegnato tanto sull’amicizia, la fiducia e la lealtà. Vero cuore del film d’animazione, Woody è diventato già da subito una piccola icona del mondo dei giocattoli cinematografici, merito d’altronde anche della voce e dell’interpretazione di Tom Hanks (da noi dobbiamo ringraziare il compianto Fabrizio Frizzi). Come ogni eroe che si rispetti anche Woody deve compiere il proprio viaggio che passa attraverso numerosi ostacoli e una crescita personale che gli farà rimettere in discussione ogni sua convinzione.
Lungi dall’essere perfetto, è Woody a dare inizio alla serie di rocambolesche vicissitudini che vedranno lui e Buzz protagonisti. Ed è proprio durante la loro avventura in solitaria, per ritornare alla stanzetta di Andy, che il nostro cowboy capirà di aver dato troppe cose per scontato e di non averne mai considerate altre.