Nel mezzo delle difficoltà nascono le possibilità: questo il messaggio di “Being Erica”.
Questa frase me la ripeto ancora oggi quando la vita mi prende a ciabattate sui denti. La cosa divertente è che questa, pronunciata da Albert Einstein, io l’ho conosciuta non durante gli anni di liceo in cui studiavo Fisica, ma grazie ad un personaggio inventato, che aveva un po’ la mania di citare fini pensatori come il suddetto. Anche per questo, non posso che dire GRAZIE al Dottor Tom e ad Erica Strange.
Being Erica è una serie canadese andata in onda fra il 2009 e il 2011, per un totale di quattro stagioni. Ogni puntata dura circa quaranta minuti e benché il titolo possa far pensare ad un teen drama, il genere di questo prodotto è un altro. Erica viaggia nel tempo: le sue problematiche sono essenzialmente quelle di una giovane donna ( lavoro, relazioni, famiglia) ma affrontate in un modo completamente diverso, tant’è che la serie è indicata anche come di genere fantasy.
Benché inizialmente si presenti come una persona estremamente professionale ed equilibrata, anche il dottore ha un passato turbolento: ex uomo d’affari, violento e alcolizzato, non riesce a gestire l’insofferenza della figlia e la sua tossicodipendenza, finché anche lui non incontra una psicologa, la Dottoressa Nadia. E’ questo l’elemento conduttore di tutta la serie: chi si trova ad affrontare un momento di rottura nella propria vita incontra il dottore che possa aiutarlo a rimetterne insieme i pezzi; il pagamento per questo aiuto consiste per il paziente di diventare a sua volta dottore.
Non voglio dirvi se Erica diventa dottore o se manda al diavolo la sua terapia: spero di aver attirato la vostra attenzione e avervi fatto venire voglia di andare a guardarla.