Ogni volta che mi viene in mente la sequenza del film Tutti pazzi per Mary in cui Ben Stiller viene coinvolto in una lotta a colpi di mosse da wrestling con un cane, spero sempre di non trovarmi in un luogo pubblico perché scoppierei a ridere da sola. Quindi se in questo momento vi trovate su di un treno o in sala d’attesa dal dentista, siete avvertiti!
Questa commedia, diventata nel tempo un classico, non è certamente l’unico lavoro di Ben che ricordiamo per i grandi mal di pancia e di guance che ci ha causato. Autore di blockbusters iconici ed esilaranti, l’attore statunitense è un figlio d’arte che ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età, a partire dai teenagers in avanti. Merito della sua comicità senza filtri e del suo essere politicamente scorretto. All’inizio degli anni ’90 sul canale MTV americano aveva persino uno show tutto suo, The Ben Stiller Show.
I grandi successi sono arrivati in seguito, da Giovani, carini e disoccupati del 1994, che ha segnato il suo debutto alla regia, alla saga di Una notte al museo degli anni 2000. La sua filmografia è così divertente e sopra le righe che potremmo parlarne (e riderne) per ore. Le sue idee e il modo unico che ha di metterle in scena sono un toccasana e un antistress per quando si hanno giornate pesanti o si è di malumore.
Per tutti questi motivi non potete proprio perdervi la lettura di questo articolo, in cui vi raccontiamo le 5 migliori interpretazioni di Ben Stiller.
1) Tutti pazzi per Mary (1998)
Non è così complicato invaghirsi di una ragazza che ha le sembianze di Cameron Diaz (Mary), ma quando a innamorarsi è Ted, (Ben Stiller) uno studente capellone, timido e imbranato, le vicende prendono una piega rocambolesca e imprevedibile. Oltre che esilarante – ma cosa ve lo diciamo a fare? – la forza di questo film risiede nella capacità di alternare gag volgari ma diventate iconiche (la scena del gel), a momenti di tenero romanticismo. Minuto dopo minuto, ci affezioniamo sempre di più al protagonista, sfortunato all’inverosimile, fino a fare il tifo per lui tra tutti i pretendenti di Mary. L’equivoco e il grottesco sono dietro l’angolo in ogni scena ma Ted, con la sua genuina semplicità, alla fine riesce a fare breccia nel cuore della ragazza e di noi spettatori. Ben in questo film è quasi puro e innocente, a tratti persino serio, vittima degli eventi e delle situazioni. Un’interpretazione insolita ma riuscita nel suo intento di divertire, intrattenere e far empatizzare. E l’accoppiata con la Diaz funziona benissimo perché anche lei, come l’attore, è una tipa spigliata, simpatica, che sa stare al gioco e allo scherzo.
Tutti pazzi per Mary è una commedia senza tempo, grazie alla quale Ben Stiller si è fatto conoscere e amare in tutto il mondo.
2) Ti presento i miei (2000)
Non capita tutti i giorni di vedere Robert De Niro (Jack) recitare nel ruolo di co-protagonista accanto a Ben Stiller (Greg). E in una commedia per di più! Se poi i personaggi da loro interpretati sono un suocero antipaticissimo e saccente e un genero che ne combina di tutti i colori, il divertimento è assicurato.
Greg è un infermiere di Chicago innamoratissimo di Pam, alla quale vorrebbe chiedere la mano, ma non prima dell’approvazione del padre di lei. Il fine settimana in cui il ragazzo viene presentato in casa dei suoceri, tra gag ciniche e situazioni imbarazzanti, diventa ben presto un incubo. Per lui ma non per noi spettatori, che ridiamo delle sue “disgrazie” dall’inizio alla fine. Tra telecamere nascoste, macchina della verità, un ex-fidanzato fastidioso (Owen Wilson) e uno strano gatto, Jack proverà in tutti i modi a ostacolare Greg.
In questa pellicola la performance di Ben Stiller è inseparabile da quella di De Niro. Tanto simpatico e fuori di testa il primo, quanto serio e impettito il secondo. Un duo brillante e inedito che ricordiamo anche a distanza di ventiquattro anni. E che abbiamo avuto la fortuna di rivedere insieme nel secondo capitolo Mi presenti i tuoi? e nel terzo Vi presento i nostri.
3) Zoolander (2001)
Questo è uno di quei film “belli, belli, belli, in modo assurdo”? La risposta è sì e i motivi sono molteplici. Dalla coppia Stiller-Wilson, all’espressione del volto di Ben che mantiene per tutta la pellicola. Labbra pronunciate e sguardo che vuole essere seducente ma che lo rende in realtà volutamente ridicolo e buffo. Dalla partecipazione di alcuni miti come David Bowie, a sequenze diventate famose per l’ilarità collettiva che hanno generato. Vi diciamo solo tre parole per capirci: pompa di benzina.
Zoolander è una parodia del mondo della moda e della sua superficialità, diretto dallo stesso Stiller che esagera ogni comportamento del suo personaggio, Derek. Ma lo fa con intelligenza, dissacrando e denunciando. Il comico raggiunge l’apice della sua bravura nella sequenza della sfilata di moda. Un duello di pose e smorfie con il suo acerrimo rivale, il biondo Hansel (Owen Wilson), comprimario perfetto nel ruolo di modello con poco sale in zucca. I due sono esplosivi quando recitano insieme perché sono sfrenati, imprevedibili, fuori controllo. Sanno di fare cose stupide e si impegnano al massimo mentre le fanno, ottenendo il risultato voluto: farci sbellicare dalle risate.
Ben Stiller in questo film è stato geniale nel presentare al grande pubblico una tematica che ha anticipato i tempi. Tra bulimia di selfie e di esibizionismo sui social network, tutto ciò che viene criticato è tutto ciò che poi si è avverato. E Derek Zoolander è diventato iconico proprio per questo.
4) I Tenenbaum (2001)
Nello stesso anno di Zoolander uscì un’altra pellicola, diretta da Wes Anderson, in cui Ben Stiller prese parte nel ruolo di Chas Tenenbaum. Tuta rossa e capelli cespugliosi, Chas è un genio della finanza, maggiore di tre fratelli ed eccentrico creatore di topi dalmata. La storia della famiglia Tenenbaum è corale, quindi in questo caso Ben è co-protagonista insieme all’inseparabile Owen Wilson e ad attori del calibro di Gene Hackman, Anjelica Huston, Luke Wilson, Gwyneth Paltrow e Danny Glover.
All’inizio delle vicende narrate Chas è vedovo e ha due figli maschi, copie identiche del padre anche nell’abbigliamento, nei confronti dei quali è patologicamente iperprotettivo. Inoltre ha un rapporto conflittuale per non dire inesistente con il suo capofamiglia, Royal Tenenbaum, un genitore negligente ma che vuole provare a ricucire il rapporto con i propri figli.
In questa commedia agro-dolce Ben Stiller dimostra la sua versatilità attoriale, tramite un’interpretazione che si allontana completamente dai ruoli a cui ci aveva abituati. Con quell’espressione del volto perennemente imbronciata, il suo personaggio è intransigente, serio, maniacale. Arrabbiato e risentito con il padre, tanto quanto depresso e sottotono per la morte della moglie. Chas è problematico, proprio come suo fratello e sua sorella e Stiller riesce a trasmettere il suo dramma personale e famigliare. Nel corso della pellicola, tramite mirabolanti peripezie, riuscirà a fare pace con sé stesso e con i propri cari, riuscendo anche a recuperare il rapporto con Royal e con i suoi figli.
5) Tropic Thunder (2008)
Regista, sceneggiatore, produttore e attore protagonista. Per questa pellicola Ben Stiller non si è risparmiato, scegliendo ancora una volta di parodiare un genere cinematografico, quello dei film di guerra, utilizzando il suo spiccato e cinico senso dell’humor. Tropic Thunder è meta cinema. È un film nel film in cui viene raccontata la storia di cinque attori di Hollywood che cercano di risalire la china mettendo in scena Tropic Thunder (i titoli coincidono). Il cast sgangherato è composto dal divo in declino Tugg Speedman (Ben Stiller), il pluripremiato Kirk Lazarus (Robert Downey Jr), il comico eroinomane Jeff Portnoy (Jack Black), il rapper Alpha Cino e l’attore esordiente Kevin Sundasky.
A causa dei loro vizi e delle loro manie di grandezza la pellicola rischia di naufragare. Così il regista ha l’idea geniale di lasciare gli attori nel cuore della foresta tropicale muniti solo di copione e mappa, filmandoli di nascosto. La vicenda prenderà una via a dir poco bizzarra soprattutto quando la realtà prenderà il sopravvento sulla fantasia. Tramite questo espediente, Ben Stiller indaga i tratti più torbidi dell’industria del cinema americano, inserendo camei e personaggi unici. Un esempio è quello esageratamente caricaturale di Ben Grossman (Tom Cruise), un produttore cinematografico senza scrupoli morali ed etici. O quello del veterano del Vietnam interpretato da Nick Nolte.
Ben invece dà il meglio di sé con il suo Tugg Speedman, drammatizzando in modo eccessivo ogni singola azione e rendendo il suo personaggio una mina vagante…in tutti i sensi! Forse uno degli ultimi film “politicamente scorretti” di Hollywood, da vedere e rivedere.