Negli ultimi tempi siamo stati bombardati di notizie in merito al tanto discusso processo che ha visto coinvolti Johnny Depp e Amber Heard, quest’ultima accusata di diffamazione. L’esito ormai lo conosciamo tutti e questo articolo non verte sulla questione. La vicenda, però, oltre a riportarmi alla mente vecchi traumi universitari legati ai vari diritti processuali, mi ha ricordato alcuni dei processi più appassionanti delle serie tv. Uno su tutti il processo in cui testimonia Chuck in Better Call Saul.
Ecco 8 processi veramente appassionanti delle serie tv, partendo proprio da Better Call Saul.
1) Better Call Saul – 3×05
Better Call Saul ci ha abituato a un livello qualitativo incredibile. La puntata in questione, oltre a essere uno dei processi più entusiasmanti delle serie tv, è anche una delle migliori di sempre.
Il climax che va dall’inizio della puntata al termine ci riempie di adrenalina e staccare gli occhi dallo schermo risulta impossibile. La frattura tra Jimmy e la Legge è ormai irreparabile. Saul sta emergendo a tutto tondo e questo preciso episodio è importantissimo per la nascita definitiva dell’alter ego che conosciamo in Breaking Bad.
Il processo in questione vede il fratello maggiore Chuck McGill accusare lo stesso Jimmy di aver manomesso dei materiali riservati della Mesa Verde. Il suo obiettivo ultimo è quello di fermare Jimmy dalla professione di avvocato, preservare l’integrità di quella giurisprudenza a cui ha devoluto la vita e che è la costante della sua vita.
Ma Jimmy è sempre un passo avanti, le parole di Chuck dietro il banco da testimone sono un monito e una profezia di ciò che vedremo successivamente in Better Call Saul.
Chuck aveva capito tutto, lo aveva sempre saputo prima ancora che il Saul di Breaking Bad diventasse l’avvocato criminale che conosciamo tutti. La successione di scene che vede Chuck perdere le staffe è da brividi, terminando con la presa di coscienza da parte di quest’ultimo che Jimmy ha vinto ancora una volta e che la sua battaglia per quella legge “troppo importante” è persa.
Le parole di Chuck ci ricordano, inoltre, un recente discorso tenuto da un altro personaggio nell’ultima stagione di Better Call Saul “non sono pazzo“.
2) Game of Thrones – 4×06
Uno dei momenti più emozionanti di Game of Thrones è senza dubbio l’arringa di Tyrion Lannister nel processo a suo carico con l’accusa di aver ucciso Joffrey Baratheon.
Un momento che rimane impresso nella storia non solo perché è uno dei processi più coinvolgenti della televisione, ma anche perché si rivela uno dei monologhi più emozionanti di sempre (qui trovate la classifica dei 10 monologhi più emozionanti della storia delle Serie Tv).
Game of Thrones, come Better Call Saul, sa come toccare le corde più sensibili degli spettatori.
Tyrion, il folletto di Game of Thrones, viene tradito in maniera becera da tutti. Dalla sua famigila che lo ha sempre disprezzato, dal popolo che lo ha sempre visto come un’anomalia, dalla donna che credeva di amare e che lo aveva illuso di essere meritevole di stima e amore. Le parole di Tyrion sono come lame che sferzano l’aria e gli spettatori di quel processo.
Sono colpevole di un crimine più truce ed empio: essere un nano, la mia colpa è questa. Sono sotto processo per questo dal primo vagito che ho fatto.
3) Law and Order: SVU – No Always Means No
In Law and Order assistiamo a innumervoli processi appassionanti, ma il processo che ho scelto è uno di quelli che più mi hanno colpita.
Accade più volte del dovuto che le cose in aula non vadano come dovrebbero, anche nella vita reale. Il processo che vede coinvolta la giovane Evie Barnes non è da meno. La studentessa è entrata nel mondo dei film per adulti per poter guadagnare dei soldi utili a pagare la rata del College. I video in questione sono spesso violenti e con espliciti riferimenti allo stupro, ma in ognuno di questi la ragazza era consenziente.
Dopo essere stata sessualmente abusata da due ragazzi a una festa, Evie ha il coraggio di andare in aula a testimoniare. Il suo scopo era a mettere in luce l’importanza del consenso e della distinzione tra il suo lavoro da porno attrice e la violenza subita. La differenza tra un “no” frutto di recitazione, e un No che significa solo e semplicemente No.
L’esito del processo non è a suo favore e le conseguenze sono spiacevoli, con la disillusione di Evie espulsa anche dall’università. Un esempio di Victim Blaming e Slut Shaming che colpisce lo spettatore e ci fa pensare.
4) Grace and Frankie – 7×02
Ogni tanto ci vuole anche un po’ di leggerezza, tutti i processi oggetto di questo articolo, a partire da Better Call Saul, sono particolarmente intensi a livello emotivo e non.
Ma a colpirmi è stato anche un processo un po’ sui generis, una scena che in un tribunale vero e proprio sarebbe davvero impensabile (a meno che non si tratti del tribunale di Forum), ma che mi ha strappato qualche risata. Si tratta dell’udienza preliminare a carico di Nick Skolka, marito di Grace in Grace and Frankie.
Come sappiamo Grace non è particolarmente fortunata in fatto di matrimoni, e neanche quello con Nick sembra salvarla da questa maledizione. L’uomo, infatti, viene arrestato per frodi finanziarie e il suo unico compito durante l’udienza è quello di dichiararsi non colpevole.
Tuttavia, le cose con Grace non vanno a gonfie vele e l’uomo decide di utilizzare l’aula di tribunale per fare una plateale richiesta di una seconda possibilità alla sua Grace. Il tutto diventa surreale, con la stessa giudice che si lascia coinvolgere dalla vicenda. Ovviamente la scena è al limite del grottesco, ma non si può certo dire che non sia appassionante.
5) The Good Wife – 2×09
The Good Wife è un’altra serie piena zeppa di processi interessanti. Ma la mia attenzione si è soffermata soprattutto sulla bellissima nona puntata della seconda stagione, intitolata “Nove Ore”.
Perchè sono nove le ore a disposizione dello studio legale per trovare il punto debole del loro ricorso, o ulteriori prove dell’innocenza dell’uomo da loro difeso e salvarlo dalla pena di morte. La puntata è ad altissima tensione, sia per gli eventi che si susseguono, finalizzati a provare l’innocenza dell’imputato, sia a livello emotivo.
La trama si focalizza particolarmente sui concetti di giusto e sbagliato, assumendo tinte che ricordano la filosofia di Cesare Beccaria, con la difficile e spinosa questione della pena di morte, a cui ricorrono ancora molti Stati nel mondo.
6) How To Get Away With Murder – 4×13
Il processo in questione attiene a una Class Action avente ad oggetto la violenza nelle carceri e il dilagante razzismo in America, anche con riguardo all’ammontare della pena verso le persone di colore.
Come il protagonista di Better Call Saul, anche l’avvocatessa di How to Get Away With Murder non ha proprio la coscienza pulita, ma in questo episodio le cose sono diverse.
A colpire è in particolare il discorso della Keating, riprendendo le parole dello stesso giudice che si ritrova davanti. L’avvocatessa mette sul tavolo con spiazzante chiarezza la situazione razziale in America, dove si finge che il razzismo sia una questione del passato ma che, invece, è ancora presente in maniera massiccia soprattutto nelle aule di tribunale.
I presenti in aula non possono fare a meno di ammutolirsi, ascoltando le parole dirette della Keating con occhi lucidi e la silente consapevolezza della realtà dei fatti.
7) When They See Us
When They See Us è una mini serie molto intensa, anche perché le vicende sono tratte da una storia vera, quella della clamorosa ingiustizia perpetrata ai danni dei cosiddetti Exonerated 5.
Nel 1989, infatti, una ragazza intenta a fare jogging fu aggredita a Central Park. Ad essere condannati per l’accaduto furono quattro ragazzi di colore e un ragazzo ispanico, nonostante la totale assenza di prove a loro carico. I cinque ragazzi, ormai non più ragazzi, furono scagionati solo nel 2002, quando il vero colpevole confessò il reato.
La serie è come un pugno allo stomaco, in cui seguiamo il processo ingiusto a carico dei ragazzi e le manipolazioni effattuate su di loro nella fase delle indagini.
8) For Life – Pilot
Se Saul Goodman in Better Call Saul e Breaking Bad è l’avvocato dei criminali, Aaron Wallace è un avvocato nato dietro le sbarre, con un ergastolo sulle spalle.
Wallace finisce in carcere per un crimine che non ha commesso, spinto da una tenacia senza paragoni e dalla rabbia per l’ingiustizia subita, prende la licenza di avvocato mentre è in carcere. Nel Pilot assistiamo al suo primo processo, in cui rappresenta Josè Rodriguez. Il ragazzo è in carcere con l’accusa di aver acquistato delle droghe che hanno quasi ucciso la sua ex ragazza Molly. Wallace deve fronteggiare le occhiate sinistre dei suoi colleghi e dei giudici che continuano a vederlo come un criminale piuttosto che come un avvocato.
La controparte gioca sporco, tentando di depistare il processo e di non far venire a galla la verità. Ma la determinazione dell’avvocato Wallace è dura a morire, riuscendo a vincere il suo primo caso.
Inoltre, la storia di Wallace si ispira alla storia vera Isaac Wright Jr., condannato per un crimine di cui non era colpevole. Isaac è diventato avvocato dietro le sbarre e ha rappresentato molti suoi compagni di prigione non colpevoli, riuscendo poi a provare la sua stessa innocenza.