L’universo dei legal drama ci ha regalato personaggi e serie tv indimenticabili, così tanto indimenticabili che a volte ci hanno anche spinto a prendere in considerazione, anche solo per pochi secondi, l’ipotesi di intraprendere una carriera in giurisprudenza. Il tutto grazie al modo entusiasmante in cui ci hanno raccontato il mondo competitivo e galvanizzante della legge. Ma noi siamo pigri! Quindi in caso di necessità crediamo che sia Better Call Saul!
Spesso gli avvocati protagonisti di queste serie sono veri e propri eroi senza costume, gladiatori dei tribunali che a suon di arringhe trascinanti e cavilli nascosti riescono a districare matasse legali impossibili, salvando innocenti da destini ingiusti. Non tutti gli avvocati che abbiamo conosciuto sul piccolo schermo però si sono rivelati degli eroi incorruttibili. Alcuni di loro, ammettiamolo, spesso quelli che abbiamo amato di più, sono veri e propri esemplari urbani di predatori spietati e feroci, disposti a tutto per portare a casa la vittoria e sconfiggere il proprio avversario.
Sono gli stessi che ci farebbero tremare e crollare in 5 secondi alla sbarra in un aula se fossimo costretti a doverli affrontare, così come sarebbero sempre gli stessi a cui affideremmo il nostro destino, sapendo che i loro mezzi per conquistare il verdetto non si fermerebbero a quelli etici o legali.
Non è stato semplice ma ecco i 5 figli di p*****a peggiori in cui non è consigliabile imbattersi in un aula di tribunale.
1) RICHARD FISH – ALLY MCBEAL
Pochi avvocati ispirerebbero meno fiducia del signore che vedete qui sopra. Forse è proprio per questo, conscio della poca credibilità di cui godeva nell’ambiente legale di Boston, che Richard Fish ha deciso di aprirsi uno studio tutto suo dove poter dettare “letteralmente” legge.
Politicamente scorretto, perennemente sopra le righe, omofobo, sessista, Richard Fish è uno degli esemplari più “spaventosi” presenti nell’universo legale seriale. Salvo per (è proprio il caso di dirlo) un cavillo non indifferente: vince tutte le sue cause. Con mezzi decisamente poco ortodossi, con atteggiamenti inaccettabili per la sua carica e il suo studio ma che comunque garantiscono nei modi più sorprendenti a lui e al suo socio, nonché migliore amico, John “biscottino” Cage, la vittoria in aula.
Richard Fish è l’avvocato a cui non affideremmo neanche una cerbottana scarica, figurarsi una causa legale che ci grava sulle spalle, ma che probabilmente finiremmo per perdere.
2) HARVEY SPECTER – SUITS
Difficile pensare a una serie legal e non figurarsi immediatamente in testa il volto di Harvey Specter. Diventato come pochi un simbolo della categoria che rappresenta è un avvocato a cui affidereste subito qualsiasi bega legale in cui possiate inciampare.
Perché dunque inserirlo in questa lista potreste chiedervi? Perché seppur molto più vincolato alla legge e alle sue costrizioni etiche rispetto agli altri suoi colleghi presenti in graduatoria, Harvey è decisamente il tipo di avvocato a cui è bene non rompere troppo le uova nel paniere. Competitivo a livello agonistico, incapace di digerire una sconfitta, figuriamoci a subirla, Harvey è uno di quei personaggi che provano un sincero piacere nello sbattere al tappeto tutti quelli che osano sfidarlo. Se poi gli si tocca chi ama o i suoi ideali si trasforma in un vero e proprio caterpillar con un nodo Windsor alla cravatta, deciso ad asfaltare con ferocia chiunque minacci il suo studio o i suoi amici.
Un Batman senza maschera che indossa un tre pezzi firmato e lancia memorabili perle degne di entrare nella leggenda così come le sue conquiste.
3) JIMMY McGILL – BETTER CALL SAUL
Abbiamo riservato gli ultimi tre posti di questa lista a quelli che il detto “il fine giustifica i mezzi“ se lo sono praticamente tatuato in fronte e che pur di vincere sono disposti a sguazzare in acque torbide e criminali reggendo fieri in una mano la parcella e nell’altra la coppa della vittoria. Saul Goodman, al secolo Jimmy McGill, è di questa categoria un fulgido esempio. Partorito dalla realtà di Breaking Bad si è rivelato in una manciata di episodi un personaggio così accattivante ed efficace da meritarsi uno spin-off tutto suo, in cui ha dato libero sfogo alla sua controversa idea di “esercitare la legge” ma anche alla sua evoluzione.
Nonostante i suoi metodi da cialtrone e i suoi costumi pacchiani, Jimmy è un uomo che ha tentato di essere il tipo di avvocato che i suoi cari si aspettavano che lui fosse, almeno inizialmente, prima che la sua indole arrivista e machiavellica prendesse il sopravvento.
4) PATTY HEWES – DAMAGES
E dopo il protagonista di Better Call Saul introduciamo la prima donna di questa rassegna.
Una che a differenza dei suoi predecessori si fa ancora meno scrupoli nel raggiungere in ogni modo l’obiettivo finale, poco conta che nel farlo ci scappi il morto. Patty Hewes, avvocato newyorkese interpretato efficacemente da quel mostro sacro di Glenn Close, alla guida dello studio legale Hewes & Associati è una che ama scontrarsi con pesci grossi e multinazionali, una che del muovere i fili dietro le quinte prima di arrivare in tribunale ha fatto un mantra di vita. Mantra che prova a inculcare nella giovane mente brillante dell’associata Ellen Parsons che si troverà a dover gestire il subdolo metodo con cui Patty intende risolvere gli ostacoli legali.
Disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole, che si tratti di una vittoria in aula, di ancora più potere o di semplice vendetta, i suoi metodi spaziano dall’eliminare un cane con lo scopo di manipolare il padrone al far arrestare per pedofilia la madre di sua nipote.
La figura di Patricia Hewes colpisce a fondo perché è il classico esempio della manipolatrice che non riesce a fermarsi nemmeno quando arriva a essere deleteria per se stessa, e che in nome di ciò che è giusto finisce per fare le peggio cose e ferire chi ama rimanendo inevitabilmente sola.
5) ANNALISE KEATING – LE REGOLE DEL DELITTO PERFETTO
Eccolo il nostro pezzo pregiato. Il personaggio meno classificabile di tutti, colei che da leggenda è diventata zimbello per poi riscoprirsi paladina e infine di nuovo corrotta. Annalise Keating è tutto ciò che non ci aspetteremmo da un avvocato. Intelligente, arguta, spietata, volitiva. Quando facciamo la sua conoscenza nella prima stagione ci imbattiamo in uno squalo dei tribunali, un mentore duro ed esigente e una moglie passionale, mossa dai suoi ideali che la spingono ad azzannare chiunque perpetui dei soprusi nella sua aula. Quella però è solo la superficie di Annalise e appena iniziamo a scalfirla veniamo a conoscenza di quanto sia tormentata e corrotta la sua anima.
Nelle stagioni a venire la vediamo cadere e tentare di rialzarsi più volte di quante riusciamo a ricordare, la vediamo prendere pessime scelte, barare, ingannare e mentire. Tradire la fiducia di chi la venerava e l’amore di chi tentava inutilmente di salvarla dal peggiore nemico con cui si fosse mai confrontata. Se stessa.
Annalise è un’anima perduta e arrabbiata che come un animale ferito insegue il suo aggressore a perdifiato ma facendolo finisce per mordere anche chiunque tenti di soccorrerla e aiutarla. Interpretata da una Viola Davis indimenticabile che incarna magnificamente le durezze e le fragilità, i vizi e la solitudine, di uno dei personaggi più complessi che il piccolo schermo ci abbia mai offerto. Non possiamo non tributare lei che in un’aula di tribunale ci porterebbe sicuramente alla vittoria… ma non prima di averci fatto fare qualcosa di orribile.