Better Call Saul è appena uscita con la sua sesta e attesissima stagione e ha già raggiunto il 100% delle valutazioni positive su Rotten Tomatoes; che sia bella e che piaccia lo sappiamo tutti, così come sappiamo che il successo di una serie dipende da una serie di fattori tra cui la colonna sonora.
Molte delle nostre serie tv americane preferite ci hanno regalato una inaspettata emozione e anche un pizzico di orgoglio patriottico quando hanno inserito, nel bel mezzo di una scena topica, una canzone italiana.
Lo ha fatto Better Call Saul, e lo hanno fatto altre, a dimostrazione che il linguaggio della musica è universale, che per suscitare emozioni non è sempre necessario comprendere la lingua e che la nostra musica e i nostri artisti non sono per nulla da buttare, anzi, vengono apprezzati anche oltreoceano.
Ormai si sa che i brani scelti non possono essere un semplice sottofondo ma devono contribuire a creare un’identità precisa della serie, a sottolineare, anche tematicamente, alcune scene o svolte narrative, e, molto probabilmente l’inserimento di una canzone italiana è un modo per suscitare emozioni che sono la nostra cultura riesce a regalare.
Ripercorrete con noi le 7 Serie Tv americane che si sono servite di una colonna sonora molto italiana.
1. Breaking Bad
Con Breaking Bad si può utilizzare la parola “capolavoro” e, non a caso, perché è una delle serie più di successo e più apprezzate di tutti i tempi ed è curata in ogni minimo dettaglio.
La scelta delle canzoni e delle musiche è stata impeccabile, le tracce sono profonde e sincronizzate perfettamente con le azioni dei personaggi.
La cura maniacale voluta dal regista e produttore Gilligan e dal music supervisor Thomas Golubić fanno sì che tutti risulti perfetto, collegato, “scientifico” come la formula chimica per ottenere la migliore metamfetamina.
La colonna sonora di Breaking Bad è varia e imprevedibile, recupera perle sopite, come il successo storico del leggendario Quartetto Cetra, “Crapa Pelada“.
Il testo e il contesto di “Crapa Pelada” si sposano alla perfezione con l’aspetto e la situazione di Walter in Breaking Bad (e il suo futuro destino) in un momento decisivo della sua affermazione su Fring, nel finale della terza stagione quando Gus avvisa Gale di tenersi pronto a iniziare a cucinare da solo. Poco prima lo stesso Gale si stava rilassando ascoltando la canzone in questione.
2. Better Call Saul
Lo spinf-off di Breaking Bad, Better Call Saul, ci fa scoppiare il cuore di orgoglio quando nella prima puntata, dalla radio, nel salone di bellezza cinese che ospita sul retro lo studio di Saul Goodman, risuona la canzone che non ti aspetteresti mai di ascoltare in una serie tv americana: “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri.
Non si tratta in realtà di tutta la canzone, ma di appena 7 secondi che possiamo ascoltare alla radio nel primissimo episodio, un omaggio internazionale ad uno dei nostri cantanti più amati di sempre; certo non serviva la serie di Vince Gilligan per farci amare Massimino ma per consacrarlo come “eroe” nei nostri cuori di appassionati di serie tv, sì.
Il classico brano pop italiano del 1969, cantato da Massimo Ranieri , musica di Enrico Polito e Totò Savio e testo di Giancarlo Bigazzi setta il mood sella serie già nella premiere.
Questa canzone non è la sola italiana presente in Better Call Saul: infatti, nella serie riecheggia anche un omaggio a Vivaldi con “Presto” e “Alla Rustica“.
3. American Crime Story – L’assassinio di Gianni Versace
La seconda stagione di “American Crime Story” ha come protagonista una icona del made in Italy, Gianni Versace, e nello specifico racconta il suo assassinio presso la sua dimora a Miami.
Nella serie americana l’Italia si manifesta attraverso l’estro di Versace, ma riecheggia anche nel canto liberatorio del villain del racconto: il serial killer Andrew Cunanan (interpretato da Darren Criss). Nel secondo episodio Cunanan ascolta alla radio la versione inglese della famosissima “Gloria” di Umberto Tozzi tanto amata all’estero e dalle serie tv (è la number one song per Berlino de “La Casa di Carta” e ve lo diciamo qui).
Per il supervisore musicale della serie questa canzone ha un che di liberatorio e se ascoltate attentamente noterete quanto sia sinistro quando Andrew, perseguito dalle forze dell’ordine, canta: “If everybody wants you, why isn’t anybody calling?“. Il testo della canzone sembra sorprendentemente paranoico: Gloria, se vi ricordate, sente delle voci nella sua testa.
“Gloria” nel suo mix di mania ed esuberanza alimenta la fuga di Andrew dalle circostanze e da sé stesso.
4. Master of None
La seconda stagione di “Master Of None” – la fortunata serie scritta da Alan Yang e Aziz Ansari – col tramite della storia d’amore tra Francesca (Alessandra Mastronardi) e il protagonista, nella seconda stagione, pone un vero e proprio omaggio all’Italia.
Alcuni degli episodi sono stati girati nel nostro paese e la musica di sottofondo, curata dal music supervisor Zach Cowie, si ispira ai nostri autori più famosi: si parte con “Alla Luce Del Giorno” di Morricone, per procedere poi con “Canzone Per Te” di Sergio Endrigo, Mina con “Se Piangi, Se Ridi”, “Un Anno D’amore” e Lucio Battisti, che Cowie considera uno dei più “grandi cantanti pop degli anni ’60, ’70 e ’80” e la cui canzone “Amarsi un po’ ” dà il titolo al nono episodio.
“L’idea di Aziz era quella di fare un primo episodio in bianco e nero e il secondo a colori” – ha commentato Zach Cowie a Vulture – “Per il primo abbiamo deciso di usare molte colonne sonore degli anni ’60. C’è molto Morricone ma anche altri temi, come quello di “Ladri di Biciclette” scritto da Cicognini; per noi è una piccola lettera d’amore al cinema italiano. […]. Sono un grandissimo fan di Morricone, ho tonnellate di suoi dischi ed è stata una vera gioia ripercorrere il suo catalogo per scegliere i momenti più adatti all’episodio. La seconda puntata, invece, l’abbiamo dedicata alla disco italiana. Volevamo omaggiare il lato più vibrante di questa musica”.
Iconica è la scena di 1 minuto e 40 secondi in cui i due fidanzati si cimentano in un twist molto italiano sulle note di “Guarda come dondolo” di Edoardo Vianello che riesce ad esprimere tutta la leggerezza del rapporto tra il protagonista Dev e la sua cotta italiana e che richiama anche l’Italia sublimata dagli americani, quella di film di fama internazionale come Il Sorpasso, in cui compare proprio questo brano.
Grazie alla serie la canzone degli anni ’60 ha raccolto in poche settimane più 900 download e 120mila streaming, posizionandosi alla numero dieci della top ten delle canzoni più ascoltate nel mese di maggio tra quelle apparse in programma televisivo.
5. Fargo
Fargo, la fortunata serie ispirata al film dei fratelli Cohen, nella terza stagione ci regala una canzone che strizza l’occhio al mondo anglosassone ma che in realtà è molto italiana ed è cantata da una nostra icona: “Prisencolinensinainciusol “di Adriano Celentano.
Il brano ritenuto il primo rap italiano non è nient’altro che un insieme di suoni senza significato, tipo quelli che tutti noi abbiamo emesso quando cantavamo la sigla di Dawson’s Creek ”anouonauei”: uno slang finto anglofono.
Ma la canzone è anche e soprattutto, a detta dello stesso Celentano, una ribellione alle convenzioni, perfino a quelle linguistiche e musicali. La stessa iperbolica ribellione di cui vanno in cerca Ray e Nikki.
Maggie Phillips, music supervisor di Fargo ha spiegato perché e come ha scelto Prisencolinensinainciusol per la prima puntata della terza stagione:
[…] Nella scena in cui l’agente di custodia Ray (Ewan McGregor) e la sua fidanzata, la truffatrice Nikki (Mary Elizabeth Winstead), si pavoneggiano durante un torneo di bridge, Maggie Phillips ha inserito il pezzo funk in finto americano Prisencolinensinainciusol.
“Ce l’avevo nella mia tasca posteriore da un paio d’anni” dice. “Questo cantante italiano ha scritto le parole nel modo in cui a lui suona l’americano quando lo sente parlare in televisione. Parole completamente prive di senso e che non significano nulla. Questo rendeva la canzone adatta ai personaggi e alla loro falsa spavalderia.”
Già nei titoli di coda del sesto episodio della prima stagione di Fargo era apparso “Piccola“,brano del 1960 del Molleggiato.
6. I Soprano
Come nelle serie precedentemente menzionate anche la profondità della serie I Soprano, spesso e volentieri, si manifesta tramite la musica.
La colonna sonora scelta accompagna e definisce il pensiero e i sentimenti dei protagonisti.
Nell’episodio della seconda stagione intitolato ” Commendatori“, viene usata per ben tre volte una canzone italiana: “Con te partirò” di Andrea Bocelli, per sottolineare un sentimento pari al “vorrei essere ovunque tranne che qui, vorrei una vita diversa”.
La celebre melodia risuona al di là dei confini italiani e diventa espressione del tumulto interiore di Carmela, nostalgica della terra degli avi, che si pone interrogativi sulla sua felicità e sul rapporto col marito Tony. Nel suo incedere lirico il brano da voce al colpo allo stomaco della donna che intercetta il rientro del marito e l’infelicità della sua vita che le crolla addosso.
7. Mozart in the Jungle
Mozart in the Jungle racconta il dietro le quinte di un’orchestra; nello specifico la preparazione, i sacrifici, le amicizie e gli amori nati all’interno della New York Simphony Orchestra.
Come si può intuire dal titolo, protagonista è la musica e tutto il resto non fa altro che girarle attorno.
In Mozart in the Jungle la musica è onnipresente e ogni episodio, il più delle volte, si chiude con tracce classiche contestualizzate all’episodio stesso.
Poteva mai mancare l’Italia in una serie che ha protagonista la musica?
Certamente no e oltre ad ambientare alcuni episodi a Venezia, la serie ha utilizzato alcuni brani della nostra tradizione operistica come “Don Giovanni, k.527: “là ci darem la mano” cantata da Plácido Domingo e Ana María Martínez.
Oggi la colonna sonora di una serie tv è diventata importante quasi quanto la storia che racconta ed è interessante andare a riascoltare ogni brano utilizzato e scoprire chicche che magari non avevamo proprio notato.
Voi quale canzone avete voglia di ascoltare?