3) Selina Meyer (Veep)
Per chi ancora non avesse visto questa serie, vi do uno spassionato consiglio: non lasciatevela scappare. È mastodontica nella sua perfezione stilistica. Siamo sul fronte dell’ironia, Veep è infatti una comedy basata essenzialmente sui paradossi americani. Inizialmente voleva rappresentare una parodia della politica degli Stati Uniti, ma da un bel po’ di anni a questa parte a detta della sua protagonista non sembra più essere una parodia quanto una serie che anticipa le azioni contemporanee. E in effetti già dalle prime battute, Selina Meyer si impone come portatrice non troppo sana delle idee americane più pregiudizievoli. Dalla prima alla settima stagione, l’ultima, è rimasta sempre la stessa, non è cambiata ed è giusto così. Segue le regole della sopravvivenza del più forte, e vive alle spalle di tutti, non ha amici ma ne cerca nel momento del bisogno, è l’esatta rappresentazione di ciò che sta succedendo da troppi anni, non solo in America, ma un po’ ovunque.