3) The Man in the High Castle
Dopo aver citato due serie antologiche, passiamo a contenuti più consistenti. The Man in the High Castle si ispira piuttosto liberamente all’omonimo libro di Philip K. Dick, tradotto in Italia con il titolo La Svastica sul Sole. Questa ucronia pone le sue basi su un presupposto piuttosto semplice, ma allo stesso tempo devastante: Hitler ha vinto la Seconda Guerra Mondiale. Come se questa breve affermazione non fosse già sufficiente a far accapponare la pelle, la storia racconta nei più infimi dettagli ciò che ne è del mondo circa vent’anni dopo la schiacciante vittoria dell’Asse.
È il 1962, e i territori degli Stati Uniti sono stati spartiti ormai da decenni, sotto lo schiacciante controllo della Germania nazista e del Giappone. Hitler è ormai in punto di morte e si discute su chi dovrà essere il suo successore, con un Himmler sempre più assetato di potere. In ogni episodio si apprende qualcosa in più su questa realtà alternativa, in cui il libero arbitrio sembra solo un lontano ricordo e le rigide regole del Reich e dei “jap” alimentano un clima di terrore. Verosimile e agghiacciante, la fittizia ricostruzione storica effettuata in The Man in the High Castle mostra una verità molto diversa dalla nostra, ma comunque abbastanza plausibile da fare male.