2) Upload
Ci spostiamo nell’ambito della fantascienza che, in questo specifico caso, non può prescindere dalle opportunità tecnico-scientifiche che il consolidamento di Internet ha generato. Upload, creata da Greg Daniels, sceglie i toni della commedia mentre inserisce molteplici riferimenti al genere sopracitato. Siamo nel 2033, il progresso è inarrestabile e ormai incalzano anche i tentativi di aggirare la morte che non è più un punto di non ritorno. Gli esseri umani possono “caricare” (di qui il nome della serie) la propria coscienza al momento della morte del proprio corpo in un aldilà digitale, un ambiente più o meno ideale. Un aspetto non trascurabile è il fatto che a garantire o meno una vita ultraterrena confortevole sia proprio la disponibilità di denaro e quindi di un certo status economico da parte di coloro che affrontano questo “passaggio”.
L’asservimento alle logiche capitalistiche, e quindi la propria ricchezza, diventa un presupposto fondamentale anche in questa realtà virtuale dal precario equilibrio che presto Nathan (Robbie Amell) si troverà a vivere affrontando non poche difficoltà e dilemmi.