3. LIFE
Se si parla di complotti non si può che citare Life. Questa eccellente serie tv del 2007 della NBC con protagonista Damian Lewis è la quintessenza della cospirazione. Tutto in questa serie ruota attorno a questo concetto. A differenza di ciò che abbiamo letto poco fa su Black Mirror, qui possiamo trovare un intrigo alla vecchia maniera.
Un poliziesco ben congeniato, con ritmo sempre sostenuto. Due stagioni che si vedono tutte d’un fiato. Il protagonista, il detective Charlie Crews, dopo 12 passati in carcere per un omicidio mai commesso viene liberato e reintegrato nella polizia. Oltre a un cospicuo risarcimento da 50 milioni di dollari. La richiesta di essere reintegrato parte proprio dallo stesso Charlie che desidera approfittare del suo ruolo di detective per scoprire che dodici anni prima l’avesse incastrato.
Le ricerche per giungere alla verità sono realmente intriganti, ma ciò che rende davvero particolare questa serie sono due specifici aspetti. Il primo è l’utilizzo di interviste ai personaggi per raccontare gli eventi del delitto di cui è stato ingiustamente accusato Crews. Interviste che permettono di delineare non solo i fatti ma anche la psicologia dei personaggi. Il secondo aspetto, davvero magistrale, è l’utilizzo del così detto “The Conspiracy Wall” (Il muro della cospirazione). Su una parete nascosta nella sua lussuosa casa, Charlie allestisce una vera e propria mappa delle responsabilità per arrivare al colpevole. La cosa ancora più interessante è che per molti anni, dal momento dell’uscita di Life, la NBC mise a disposizione sul sito della serie un virtuale Conspiracy Wall. In questo modo il pubblico aveva la possibilità di comporre e aggiornare la propria personale dinamica della cospirazione. E cercare di arrivare al colpevole.