Il mondo delle serie tv è molto vasto e la scelta sembra essere quasi illimitata. Ci sono però serie tv in grado di entrare nella mente dei telespettatori e cambiarli. Possono trasformare il loro pensiero, avvicinandoli a cause politiche e sociali e farli riflettere su temi profondi. Lo so che state pensando tutti a Black Mirror, ma non è la sola.
Da Black Mirror a Mr. Robot, abbiamo selezionato le 10 serie tv più psicologicamente stressanti della storia, con il fine di cambiare la coscienza di ogni spettatore.
Vediamole nel dettaglio.
1) Dark
Per la struttura della storia, la fotografia e i personaggi incapaci di deviare il proprio destino, Dark è decisamente stressante. Nel 2019, la cittadina tedesca di Winden rimane sconvolta a causa di due sparizioni di bambini. Le conseguenti ricerche da parte dei protagonisti, porterà alla luce una realtà distorta e più lontana di quanto si possa immaginare. La filosofia della serie entra in contrapposizione con il pensiero odierno: il libero arbitrio e la convinzione di poter essere artefici del proprio destino. In Dark, non c’è nulla di tutto questo, anzi. Niente e nessuno può cambiare il proprio percorso. Per quanto si facciano degli sforzi per cambiare il corso degli eventi, ogni tentativo sarà vano: ed è proprio questa l’angoscia. Nell’universo di Winden, tutti i personaggi sembrano predestinati a una vita costellata di perdite e dolori. All’interno della serie, inoltre, i viaggi nel tempo risultano parecchio intricati ed è difficile capire il quadro generale. Il solo tentativo di riuscire a comprendere qualcosa, trovare il vero inizio e la fine e districare le linee del tempo è senza dubbio stressante.
2) Mr. Robot
Mr. Robot è una serie tv davvero stressante a livello psicologico. Elliot Alderson è un giovane esperto di sicurezza informatica e lavora presso la Allsafe Security di New York. Il ragazzo soffre di disturbi mentali, i quali condizionano la sua vita a tal punto da non riuscire a relazionarsi con nessuno. Ragion per cui nel suo tempo libero, hackera i profili delle persone, agendo come una specie di giustiziere. Un giorno, viene avvicinato da Mr. Robot, un uomo che vuole smascherare le losche intenzioni dei più potenti. Il ragazzo si unirà alla causa perché, dentro di sé, sente di vivere in un mondo illusorio.
Attraverso Elliot, viviamo con lui il suo disturbo dissociativo di identità, riuscendo a vedere la realtà in un modo totalmente diverso. I suoi pensieri non sono semplici paranoie: mostrano le bugie che fanno da padrone nelle nostre vite, disvelando l’ipocrisia. La serie riesce a comunicare direttamente allo spettatore, invitandolo a riflettere con uno spirito critico sulle direttive della società. Mr. Robot è stressante psicologicamente perché vera. Sprigiona energia negativa, la quale si scaglia con forza contro un mondo consumista e ipocrita. Davvero interessanti i riferimenti alla filosofia di Marx sull’alienazione. Insomma, Mr. Robot è una serie che, una volta vista, è in grado di cambiarti nel profondo.
3) Black Mirror
Black Mirror è una serie antologica e cruda, con il fine di mettere in guardia i telespettatori sulle nostre sorti future.
Lo show mostra come il cattivo uso della tecnologia può portare le persone ad essere schiavi di una loro creazione. Fin dai primi episodi, Black Mirror ti sconvolge psicologicamente. La serie, oltre a mettere in luce un eventuale futuro dispotico non troppo lontano, evidenzia alcuni comportamenti già riscontrati dalla società. Infatti, la continua deumanizzazione di noi stessi e degli altri sta aumentando sempre di più, mettendo in discussione un progressivo allontanamento dalla stessa umanità. Non è facile guardare Black Mirror: i segnali del raggiungimento di questo futuro sono sempre più vicini. Basta saperli leggere nella vita di tutti giorni e Black Mirror fornisce gli strumenti necessari per saper interpretare i segni.
4) The Handmaid’s Tale
In un futuro distopico, in seguito al cambiamento climatico e all’inquinamento, la società entra in crisi a causa della scarsità di nascite. Dopo una guerra civile, un regime totalitario religioso decide di prendere in mano la situazione, soggiogando letteralmente le donne. Queste ultime sono divise in classi: le Mogli, le Marte e le Ancelle. La protagonista June Osborne farà parte di quest’ultima categoria in quanto fertile. Tutte le Ancelle hanno l’obbligo di subire dei veri e propri stupri rituali per dare alla luce un figlio del proprio padrone. Tutte le donne, prima di questo futuro, avevano una vita, un matrimonio e dei figli. Ma, purtroppo, questo è solo un ricordo lontano. Lo stress psicologico alle quali sono sottoposte è davvero estenuante. La serie si basa sull’omonimo romanzo di Margaret Atwood. La scrittrice, in un’intervista, ha dichiarato di aver scritto quest’opera anche per dare un avvertimento. E anche questo è decisamente un aspetto inquietante.
5) Westworld
Westworld si può tradurre in poche parole: soddisfazione dell’ego. La serie è in grado di mostrare cosa si cela nella psiche umana: un profondo egoismo e un’aggressività spaventosamente latente. Westworld è un parco divertimenti abitato da androidi, nel quale le persone di classi abbienti si sfogano senza subire ripercussioni. Nel momento in cui gli androidi prendono consapevolezza di non essere umani, niente sarà più come prima. La serie ci porta a riflettere su come l’essere umano possa perdere la propria umanità per far del male agli altri.
6) When They See Us
When They See Us è una miniserie originale Netflix davvero struggente. Viene ricostruito uno dei casi di malagiustizia più famosi di tutti i tempi, ovvero quello dei Central Park Five. In pochi episodi, viene riassunta la vicenda di cinque ragazzini arrestati e condannati ingiustamente per un crimine mai commesso. La serie è un crescendo di frustrazione, dolore e rabbia. Il culmine viene raggiunto nell’ultimo episodio, dove il focus si sposta sull’incarcerazione di Korey Wise. Viviamo con lui gli abusi fisici, le ingiustizie e l’indifferenza da parte di tutta New York. Non è una serie facile da guardare e, una volta terminata, sono inevitabili delle riflessioni importanti sulla giustizia e sul razzismo.
7) Mindhunter
Mindhunter è una di quelle serie tv davvero sconvolgenti. Negli anni ’70, la criminologia era una materia ancora sconosciuta. Il giovane Holden Ford inizierà ad interessarsi di sociologia e comincerà a chiedersi se si nasce o si diventa assassini. Come partner avrà Bill Tench, agente del reparto di scienze comportamentali. Attraverso Mindhunter entriamo nella mente di un serial killer. Non solo Holden e Bill dovranno scontrarsi con lo scetticismo verso i loro studi, ma il perenne contatto con criminali li cambierà. Bill si mostra subito sconvolto mentre Holden cambierà poco a poco, diventando sempre più cinico. Del resto, è inevitabile: se scruti a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà te.
8) Bates Motel
Bates Motel è la dimostrazione di quanto i legami familiari possano influenzare la psiche. In questo caso, in un modo degradante. La serie è un prequel di Psycho, un classico di Hitchcock. In seguito alla morte del marito, Norma Bates decide di trasferirsi con il figlio Norman in Oregon, acquistando un motel. Appena giunti a destinazione, il vero volto della famiglia inizierà a mostrarsi. Madre e figlio hanno un rapporto davvero particolare e questa sarà la causa principale della perdita della ragione di Norman. Nemmeno il fratello Dylan riuscirà a salvarlo. Infatti, i Bates sono in grado di farti affondare con loro. Lo stress è anche causato dalle molteplici disavventure della famiglia, le quali alimentano frustrazione nello spettatore.
9) The Following
In The Following, l’intera trama è psicologicamente stressante. Ryan Hardy, ex agente dell’FBI, viene richiamato per arrestare Joe Carroll. Lo aveva già messo dietro alle sbarre nove anni prima ma il killer è riuscito ad evadere. Questa volta, però, c’è una vera e propria rete di seguaci pronti ad emularlo. L’aspetto rilevante è la co-dipendenza tra Ryan e Joe: un particolare affascinante quanto inquietante. La trama è ipnotica, riuscendo a mantenere alta la tensione. Lo stress psicologico viene stimolato fino alla fine della serie.
10) Hannibal
Anche in questa serie troviamo le dinamiche della dipendenza tra persone. Will Graham, un esperto profiler dell’FBI, è rinomato per il suo talento di entrare in empatia con il killer. La sua dote però, si rivelerà un’arma a doppio taglio. Il giovane sarà affiancato dallo psichiatra criminale Hannibal Lecter e il loro rapporto diventerà sempre più malsano. Un merito speciale va riconosciuto a Mads Mikkelsen che veste i panni di Hannibal Lecter. L’attore riesce a rendere il suo personaggio ancora più inquietante grazie alla sua straordinaria recitazione. Hannibal è debilitante perché la vera malvagità dell’essere umano viene completamente allo scoperto. E, forse, il vero aspetto frustrante è quello di scegliere tra affetto o giustizia.