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9 personaggi amatissimi delle Serie Tv che nella realtà non sopporteremmo mai e poi mai

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Attenzione: l’articolo può contenere spoiler su The Office, BoJack Horseman, Glee, Mr, Bean, Parks and Recreation, What we do in the Shadows, Seinfeld, The Good Place, Pretty Little Liars.

Veri e propri volti iconici delle serie tv hanno plasmato scenari interi grazie al loro carisma, o alla capacità che hanno di cogliere l’empatia e i favori del pubblico. Innegabilmente, nonostante siano fittizi, molti caratteri dello schermo sono trascinanti, magnetici, e/o ironici (o drammatici), al punto da farci affezionare anche ai ruoli più imperfetti. Non importa se siano simili o diversissimi da noi, col tempo e con gli episodi, siamo tutti caduti vittime del fascino cupo di BoJack Horseman, o dell’esplosivo eccentricismo di Santana Lopez. Ciò nonostante, proprio la distanza che separa lo schermo dalla realtà, spesso, è quanto di più influente. La lontananza dal contesto in cui i protagonisti agiscono è l’elemento incisivo per la quale, non percependo sulla propria pelle i fatti, lo sguardo esterno consente di avere un occhio di riguardo per azioni, conversazioni, ambienti, che nella realtà non vivremmo, o non affronteremmo allo stesso modo. Infatti, riflettendoci bene, tra i moltissimi personaggi amati dall’unanimità degli spettatori, quantinsarebbero allo stesso modo apprezzati nella vita reale? Saremmo veramente capaci di tollerare quel burbero di Ron Swanson di Parks and Recreation? La lista è piena di casi del genere, e non si ferma ai soliti Barney Stinson e Sheldon Cooper.

Da uno sguardo esterno e distante, figure come BoJack Horseman sono amatissime, eppure, tolto il grado di immedesimazione filtrato dalle serie tv e dallo schermo, quanti veramente sarebbero in grado di sopportare l’ex-divo nella realtà?

1) Dwight Schrute (The Office)

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Dwight Schrute (640×360)

L’umorismo intero di The Office si sviluppa su situazioni cringe, assurde e scomode. Oltre all’eccentrico Michael Scott, addito principale di buona parte delle dinamiche di questo tipo, è proprio Dwight Schrute, lo stacanovista della Dunder Mifflin Paper Company, a essere esilarante nei suoi continui intenti fallimentari di eccellere, e divenire direttore regionale della filiale di Scranton. Episodio dopo episodio, ci siamo innamorati delle imperfezioni e del caratteraccio di un personaggio tanto divertente e inusuale. Ciò nonostante, nella vita reale sopportare Dwight Schrute sarebbe difficile per chiunque. Un uomo tanto ambizioso, competitivo, e a tratti vendicativo darebbe del filo da torcere a chiunque. I modi di fare rustici, campagnoli, da vero membro della famiglia Schrute, sono identificativi del personaggio. Allo stesso tempo, lo rendono cinicamente onesto e un po’ troppo old fashioned per un periodo tanto digitalizzato e progressista come quello della realtà attuale. Pur avendo anch’egli un cuore, dimostrato in diverse occasioni all’interno di The Office, spesso e volentieri agisce in maniera fredda, al punto tale da risultare insopportabile se estrapolato dal contesto fittizio in cui lo osserviamo muoversi.

2) BoJack Horseman (BoJack Horseman)

Bojack Horseman
BoJack Horseman (640×360)

Le fragilità che il tormentato BoJack Horseman espone in maniera tanto vulnerabile e cupa permettono un grado di immedesimazione ed empatia profondo. Il fianco scoperto del personaggio, che tanto vive sullo schermo un tumulto generazionale, ha inesorabilmente creato un filo rosso all’interno dell’omonima serie animata di cui è protagonista. Episodio dopo episodio, abbiamo odiato amare BoJack Horseman, perchè l’onesta schiettezza con cui il personaggio è impiegato per parlare di sé noi ci terrorizza e seduce. Proprio per questo, nella vita reale non sopporteremmo interagire col triste riflesso delle nostre insicurezze, dei nostri tormenti e dei nostri fantasmi. BoJack Horseman è troppo sé stesso, non tollereremmo mai e poi mai la concretizzazione di una figura che tanto non ha paura di essere sé. Amiamo seguirlo sullo schermo, ma mai e poi mai vorremmo avere a che fare con qualcuno tanto triste, che ci ricorda così tanto il nostro essere autodistruttivi, e in balia di un flusso incontrollabile e incavalcabile.

3) Santana Lopez (Glee)

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Santana Lopez (640×360)

Con le stagioni e gli episodi, Santana Lopez è diventata indiscutibilmente la fan favorite dell’appassionato pubblico di Glee. Proprio grazie al talento di Naya Rivera, il personaggio si è gradualmente conquistato spazio all’interno dello show, facendosi notare per un carattere esplosivo e un carisma capace di mettere in difficoltà persino Rachel Barry. Santana Lopez è passata dall’essere l’acida cheerleader complottista, a divenire un personaggio forte, ironicamente cinico, scontroso, ma vulnerabile nei momenti che lo consentono, grazie anche a backstories e fragilità personali messe in mostra successivamente. Nonostante ciò, è innegabile che la grande personalità di Santana Lopez la renda veramente difficile da sopportare, se proiettata in un contesto reale odierno. Pur essendoci affezionati all’antieroina dello schermo, il suo ingombrante carattere da diva è un ostacolo importante: ambiziosa, vendicativa, protettiva, schietta e dalla lingua pungente, mai mettersi contro Santana Lopez, una prima donna incandescente che sopporteremmo a grandi alti e bassi nella vita reale.

4) Mr. Bean (Mr. Bean)

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Mr. Bean (640×400)

Volto simbolo della sitcom britannica degli anni Novanta e della comicità inglese per eccellenza, interpretato da Rowan Atkinson, Mr. Bean è stato ed è uno dei personaggi di culto più amati, capace di scindere dal contesto dello show in cui si colloca, e divenendo icona indipendente fuori dal tempo e dallo spazio. Protagonista anche di una lunga serie tv animata, Mr. Bean è semplice ma divertentissimo. Ciò nonostante, andando a fondo del personaggio, e oltre il ruolo nella sitcom, è possibile riscontrarne tratti che lo renderebbero veramente insopportabile. Infatti, Mr. Bean è un adulto dai comportamenti fanciulleschi: è amorale, spesso inconsapevole di agire egoisticamente e a scapito degli altri; è estremamente competitivo, e paradossalmente pudico e insicuro. Pur adorato in giro per tutto il globo, con uno show in onda in ben 200 paesi, nella realtà in pochi sarebbero in grado di sopportare un uomo adulto tanto impacciato, naïf e ingombrante.

5) Ron Swanson (Parks and Recreation)

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Ron Swanson (640×365)

Il direttore del dipartimento dei parchi e delle aree pubbliche della fittizia Pawnee, Ron Swanson è tra i personaggi cardine di Parks and Recreation. All’interno della serie tv, amiamo senza se e senza ma il più burbero e scontroso dell’ufficio, controparte dell’euforica Leslie Knope. Distante e impenetrabile, Ron Swanson incarna quanto di più mascolino sullo schermo: ama andare a caccia, mangiare carne, bere whisky, lavorare al legno, e pochi altri piccoli grandi piaceri della vita. Connotato dagli inconfondibili baffi dall’aria paterna, l’uomo è comicità colante sullo schermo, divenendo uno dei volti più emblematici della workplace comedy. Un po’ come Dwight Schrute, il suo essere old fashioned è ironico nello show, ma non lo sarebbe troppo nella vita reale. I suoi punti di forza umoristici all’interno di Parks and Recreation sono facilmente convertibili in elementi non particolarmente apprezzabili nella vita reale. Soprattutto per il suo essere tanto ruvido, brusco e inquietantemente silenzioso, tratti che lo rendono difficile da avvicinare e, allo stesso tempo, da sopportare fino in fondo.

6) Colin Robinson (What We Do in the Shadows)

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Colin Robinson (640×394)

What We Do in the Shadows è tra le comedy più spassose degli ultimi anni, a contribuire alla cupa ironia della serie tv è anche la presenza di un vampiro inusuale, fuori dal coro e dal consueto immaginario comune costruito attorno al mondo delle creature spettrali, Colin Robinson. Questi altri non è che un vampiro energetico, trae dunque energia, potere e linfa vitale dai sentimenti negativi altrui. In particolare, Colin è capace di annoiare chiunque. Il suo essere tanto logorroico, prolisso, lento nell’esporre aneddoti della quale nessuno è realmente interessato, sono elementi che lo rendono scomodamente comico sullo schermo. Il suo modo di porsi e di vestire esprimono a pieno la personalità umoristicamente repellente, ragione per la quale non possiamo fare a meno di adorarlo. Purtroppo però, è innegabile quanto Colin Robinson sarebbe immediatamente allontanato da chiunque nella realtà. Un soggetto tanto noioso, e ricco di spunti conversazionali tanto soporiferi, non può essere sopportato da alcuna persona salubre.

7) Newman (Seinfeld)

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Newman (640×369)

L’archetipo originale dell’antagonista da sitcom, è così che Newman si è guadagnato i favori del pubblico. Attraverso un ruolo comico da puro cattivo complottista, è il vicino di casa del protagonista Jerry Seinfeld. Nei panni della nemesi per eccellenza, Newman si ama proprio perchè in realtà si dovrebbe far odiare, ed è così bravo in questo che è irresistibile e gli vogliamo inevitabilmente bene. Ciò nonostante, una volta messi da parte i riflettori della sitcom per la televisione degli anni Ottanta, potremmo guardare al personaggio come un soggetto in carne e ossa, che nella vita reale altri non sarebbe che un adulto bizzarro, geloso, arrivista e ambizioso. E’ assolutamente rancoroso nel suo modo di pianificare contro Jerry, o nell’organizzare progetti con cui diventare famoso e ricco nel più breve tempo possibile. Allo stesso tempo, pur vestendo con orgoglio i panni lavorativi di un postino, Newman risulta anche essere un lavoratore pigro e svogliato, elemento che si aggiunge al resto, rendendolo senza dubbio un soggetto sgradevole che non sopporteremmo mai e poi mai nella vita reale.

8) Chidi Anagonye (The Good Place)

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Chidi Anagonye (640×379)

I protagonisti di The Good Place finiscono intrappolati nelle vicende della serie tv, e della Parte Cattiva, proprio a fronte delle loro imperfezioni. In un ventaglio di personaggi che include persino Eleanor Schellstrop, colui che non sopporteremo mai e poi mai nella vita reale è proprio l’apparentemente innocente Chidi Anagonye. L’uomo fa di tutto per seguire una vita eticamente corretta, eppure non riesce a replicare efficientemente all’esterno gli insegnamenti dei filosofi che tanto ha studiato. Proprio per alcune delle ragioni che lo hanno condotto nella Parte Cattiva, Chidi ha troppa paura delle conseguenze delle sue scelte e delle sue azioni, teme troppo di ferire gli altri. Pur nella nobiltà delle intenzioni, la sua incapacità di prendere una posizione decisa e ferma lo rende inconsciamente insopportabile. Nonostante abbia conquistato l’affetto del pubblico in una storia in cui è ironico, esuberante, e spesso colui che risolve la situazione, nella realtà delle persone ancora in vita, tollereremmo a fatica un soggetto estremamente insicuro e indeciso come Chidi Anagonye.

9) Spencer Hastings (Pretty Little Liars)

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Spencer Hastings (640×376)

Tra le protagoniste principali e originali di Pretty Little Liars, Spencer Hastings è sicuramente tra i volti più apprezzati dello show. Infatti, è proprio la giovane ragazza ad avere i meriti di risolvere spesso le situazioni più complicate. Spencer è intelligente ed estremamente determinata, allo stesso tempo però, proprio per questo è anche perfezionista, competitiva e ambiziosa, soprattutto nella ricerca costante di validazione familiare e personale. Questi, pur convertendosi spesso e volentieri in punti di forza che consentono al personaggio di trionfare e avere la meglio, sono elementi che giocano anche a suo sfavore. Nella realtà non sopporteremmo mai e poi mai una persona tanto saccente e arrivista. In aggiunta, come se non bastasse, pur tenendo molto alle persone a lei care, Spencer sembra avere una passione insolita per i fidanzati altrui (avendo baciato persino Ian Thomas, nel periodo in cui questi era fidanzato con sua sorella Melissa). Questa è solo una ragione in più, per tenerla ancora più a distanza nella vita reale.

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