
HoS Histories – il Corso di Storia delle Serie Tv
Diventa esperta/o di Serie TV grazie al nuovo corso online sulle origini della narrativa televisiva e la sua evoluzione fino ai giorni d’oggi. Un corso unico, curato dal team di Hall of Series, per scoprire come è nata ed evoluta la serialità televisiva fino all’era dello streaming.
- Date: dal 22 maggio al 5 giugno
- 3 lezioni totali, una a settimana da 75 minuti
- Orario delle lezioni: giovedì dalle 18:30 alle 19:45
- Posti limitati – iscriviti ora per assicurarti il tuo!
“Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita!” Non è l’esclamazione ironica di Bojack Horseman dopo una sbronza colossale: bisogna proprio citare il compianto Rino Gaetano per affrontare la lettura di un articolo come questo, che snocciola una sequenza (per fortuna breve) di serie caratterizzate da pessimismo e negatività. Nichilismo, auto distruzione, sociopatia: ma anche una dolente poesia di rinascita, che qua e là esorcizza i demoni della mente.
Perché dove regna il male assoluto, deve esistere per forza almeno una goccia di bene.
1) Hannibal

La parabola di manipolazione e seduzione che l’abietto psichiatra cannibale intraprende sulla sua cavia (ma in qualche misura anche alter ego e nemesi) Will Graham affascina lo spettatore e lo conduce in un labirinto di morte e distruzione. Nella serie è presente a più riprese la tematica della vita vista come viaggio senza speranza, della liberazione dei propri istinti distruttivi e della morte come veicolo per la creazione artistica. La scelta di Will di liberarsi dal male che Hannibal ha risvegliato in lui, attraverso la morte (ma sono davvero morti?) giù dalla scogliera, si iscrive nella cifra stilistica nichilista e agghiacciante nella sua minuziosa attenzione per i particolari che ha fatto la fortuna di questa serie.