3) Norman Newlander – Il Metodo Kominsky
Co-protagonista della suddetta serie, Norman Newlander è il primo esempio di Boomer non Boomer. Come abbiamo provato a spiegare, questa parola inizialmente rappresentava una generazione, ma su internet è diventata rappresentativa di un pensiero. Ed ecco che Norman, nato prima del 1946, è un ottimo esempio.
In questo caso, lo humor molto più dark della serie trasforma molti pensieri dei boomer in battute o incomprensioni che arricchiscono il senso di realismo del prodotto (un approfondimento più emotivo potete trovarlo qui). Norman è un ex agente dell’amico attore, ancora attivo nel suo campo e diffidente a cedere il posto. Affronta i grandi ostacoli incontrati della figlia con enormi difficoltà.
Non riesce a perdonare gli errori altrui. Non riesce a capire le difficoltà delle nuove generazioni. Ma non lo fa apposta. Non è cattivo, non è aggressivo, è proprio incapace di allargare il proprio pensiero. E se mai ritenessimo giusto rispondergli “Ok, Boomer” non sarebbe per rabbia, ma per compassione. Compassione per un uomo che ne ha affrontate tante, che ha provato a comprendere le novità della vita ma non ci è riuscito.
Legato alle sue abitudini e preconcetti, così come al suo iconico Martini, è entrato nei cuori dei fan della serie. Impacciato nell’iniziare una nuova relazione amorosa e nel maneggiare un telefono, ma, allo stesso tempo, in difficoltà nel comprendere le difficoltà e lo stress dei giovani e associare i messicani ai lavoratori nei campi, Norman è il perfetto equilibrio tra le due definizioni di Boomer.