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10 personaggi delle Serie Tv che è estremamente difficile definire villain

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Anno dopo anno è cresciuto il desiderio del pubblico di incontrare villain che non fossero semplici macchiette, ma che in quanto a simpatia e a carisma riuscissero a raggiungere e talvolta superare persino il protagonista, pensiamo ai cattivi di Breaking Bad o di Westworld. Loro sono ricchi di sfumature, si pongono domande, possono esser mossi da giusti valori e commettere azioni nefande ed è proprio per questo che impediscono la divisione manichea tra bene e male, mandandoci in confusione. Si tratta di costruire degli antieroi che colpiscano al cuore e che sappiano coinvolgere emotivamente e mentalmente gli spettatori e le spettatrici. Solo in questo modo la linea che divide “i buoni” dai “cattivi” scompare dietro una coltre di fumo grigio che confonde e, alla fine, appassiona.

1) Benjamin Linus (Lost)

lost

Benjamin Linus è un personaggio complesso, furbo e verso il quale è facile provare odio ma anche tanta empatia. Linus è vittima e al tempo stesso carnefice del suo stesso destino, che trascina sul fondo anche tutti coloro che lo circondano. Sotto un punto di vista contorto assume i lineamenti di un Peter Pan astuto e malvagio che vuole piegare l’Isola e chi vi vive al proprio comando. È pronto a sacrificare ogni cosa, anche chi scopre di amare sinceramente. La verità è che Benjamin Linus è un fool, quel pazzo che non sa stare al mondo e che non sa davvero cosa sta facendo perché è accecato da un potere che in realtà non ha mai avuto. Linus è un nemico sconfitto che pian piano decide di cambiare rotta perché finalmente comprende di poter, al bivio, imboccare una strada diversa.

2) Gustavo Fring (Breaking Bad)

breaking bad

In Breaking Bad le strade di bene e male si confondono annullando la possibilità di eleggere un eroe finale della storia. Entrare nel mondo di Heisenberg significa diventare disillusi e ammettere che ogni personaggio – o quasi – sia un antieroe, primo tra tutti il protagonista.

Ma in Breaking Bad vi è anche un altro antieroe e il suo nome è Gus Fring.

Gus Fring è una delle menti più astute della storia, l’arcinemico del protagonista, l’uomo da ingannare ma che è impossibile truffare perché si dimostra sempre un passo avanti. Gus Fring è l’emblema dell’antieroe mosso dall’odio e da un profondo senso di vendetta per cui il pubblico parteggia. Negli occhi di questo villain si intravede la strada del bene che il personaggio avrebbe potuto intraprendere ma che per ambizione, sfortuna e giovinezza è stata chiusa in modo irreversibile.

3) John Smith (The Man in the High Castle)

In The Man in the High Castle, come in Breaking Bad, alcuni personaggi sono troppo complessi e troppo umani per essere divisi in nette categorie di bene e male. Uno tra questi è l’antagonista John Smith, nazista disposto a compiere ogni genere di sacrificio per Hitler. All’inizio è facile odiarlo e desiderare che venga sconfitto dalla resistenza, ma successivamente al fianco dell’odio si fa strada lo stupore e la pietà per un personaggio debole. Il percorso che Smith intraprende nella serie è emotivo e ha lo scopo di approdare a una redenzione che, tuttavia, non vuole permettergli una vita felice e spensierata. Al contrario, ciò a cui il villain deve giungere è la consapevolezza e il senso di colpa per capire cosa ha fatto e cosa dovrà fare in quanto padre e essere umano.

Come in Breaking Bad, per personaggi come lui la fine può essere una soltanto.

Ma prima di arrivare alla conclusione è necessario che la sua indole venga sviscerata e che si dia una risposta al perché delle sue azioni.

4) Alice Morgan (Luther)

Alice Morgan

Alice Morgan è una delle antagoniste più astute e interessanti per cui bisogna necessariamente tifare durante la storia. Lei è la villain senza cui il protagonista stesso non esisterebbe perché hanno entrambi bisogno l’uno dell’altra per trovare stimoli, per gareggiare, per vivere. Alice Morgan è per Luther ciò che Moriarty è per Sherlock Holmes e questo già esplicita la bellezza del suo personaggio, così come rende chiaro il perché il pubblico non possa odiarla né tantomeno considerarla la vera cattiva. Lei – come gli altri in questa lista – è un personaggio che vorremmo sopravvivesse a ogni tipo di scontro e che, nel peggiore dei casi, avesse anche la meglio sui buoni.

5) Missy (Doctor Who)

Doctor Who
Missy

Divertente, accattivante, camaleontica e sempre pronta a mettere in difficoltà il Dottore, Missy – o il Maestro – è un’antagonista senza scrupoli che tuttavia infonde buon umore nel pubblico. La rivalità ma anche il bene di fondo che muove gli scontri tra i due personaggi è ciò che ci ha permesso di amare Missy, di parteggiare per lei e di sperare che venisse liberata. Nonostante questo personaggio abbia desideri di sterminio e dimostri una totale freddezza davanti a chi è in difficoltà riesce sempre a catturare la nostra attenzione, specialmente nei rari momenti in cui le scende una lacrima sul viso per compassione. Ci colpisce dritto al cuore facendoci dimenticare che si tratti dell’antagonista.

6) The Punisher (Daredevil)

Breaking bad

La storia di Frank Castle, alias The Punisher, è coinvolgente e straziante. Il pubblico empatizza subito e con difficoltà riesce a considerarlo un cattivo, sebbene così si presenti agli occhi di Daredevil. La verità è che dietro lo sguardo truce e severo di Frank si nasconde un uomo normale che desiderava solo essere felice con la sua famiglia. Ecco che, quando tutto questo gli è stato portato via, capiamo perché assuma un comportamento e una visione del mondo così pessimistica.

Sotto certi aspetti potrebbe ricordare Gus Fring in Breaking Bad.

Ma fortunatamente Frank Castle ha avuto la possibilità di migliorare e di non farsi consumare del tutto dagli eventi.

7) Jaime Lannister (Game of Thrones)

Breaking bad

Jaime Lannister è la prova schiacciante che se un personaggio è scritto bene – eccezion fatta per l’ultima stagione – ha tutte le carte in regole per abbandonare i panni del cattivo e vestire quelli del buono. Anche in tal caso, tuttavia, sarebbe sbagliato parlare di un cambiamento così netto e preciso perché proprio nel mondo di Game of Thrones (di avrebbe potuto far parte anche Elizabeth Olsen) i compromessi sono all’ordine del giorno e non esiste nulla di facile. Ma Jaime da pedina insensibile e spietata riesce lentamente a riconquistare la sua identità. È un percorso che ha inizio molto prima della terza stagione, quando decide di trasformarsi in un mostro uccidendo il re pazzo. Da quel momento il gemello Lannister veste volontariamente la maschera del cattivo adattandola perfettamente ai suoi lineamenti. Ma nel momento in cui, grazie a Brienne, emergono aspetti del suo carattere da troppo tempo soffocati, lì in quel momento, il pubblico cambia rapidamente opinione elevandolo a miglior personaggio della serie.

8) Katherine Pierce (The Vampire Diaries)

Breaking bad

Katherine Pierce stuzzica la parte più cattiva che è in noi perché nonostante il triste passato la vampira ne ha davvero commesse troppe per essere perdonata… dai personaggi. Il pubblico, invece, è pronto a perdonarla sempre e a sperare che torni in azione scompigliando l’allegra e disadattata famiglia Salvatore. Katherine è astuta, senza scrupoli, ironica e probabilmente uno dei motivi per cui la si ama e difficilmente la si reputa una cattiva è che a lungo andare diventa persino più simpatica di Elena.

È un personaggio che appare saltuariamente ma che ogni volta che entra in scena può solo determinare l’avvio di situazioni catastrofiche che rendono The Vampire Diaries più accattivavate e interessante.

9) Tremotino (Once Upon a Time)

Breaking bad

Tremotino, con la sua pelle squamosa e i suoi denti marci, che con i suoi patti determina la dannazioni di molti personaggi è molto più di un semplice cattivo. Il villain di Once Upon a Time intriga il pubblico con le sue movenze e la sua ironia e il fatto che causi il male per un puro tornaconto personale lo rende quasi superiore a tutti gli altri personaggi poiché non si lascia toccare emotivamente dagli eventi. Ma anche la sua storia, come accade ogni volta che un personaggio è ben scritto, ha una coerente evoluzione che lo porta a provare dei sentimenti che mettono sul piatto della bilancia qualcosa di inaspettato che sorprende tanto lui quanto noi. Di fatto se all’inizio la sua figura affascinava, alla fine il pubblico ne resta anche coinvolto emotivamente iniziando a tifare per il cattivo

10) Faith Lehane (Buffy The Vampire Slayer)

Breaking bad

Faith Lehane è stato un personaggio difficile da amare, con il suo carattere ribelle e scontroso ha spesso fatto ribollire il sangue della cacciatrice ma anche del pubblico che, a un certo punto, ha sperato scomparisse davvero dalla storia. Eppure è comunque difficile considerarla una vera villain perché tutto ciò che voleva era essere amata, riconosciuta per il suo essere unica. Faith intraprende un percorso bellissimo che la porta ad accettare se stessa e finalmente la sua relazione con Buffy e il potere, sebbene fino all’ultimo si dimostri comunque un ostacolo. È un’antieroina prescelta da opporre perfettamente alla salvatrice della storia.

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