4) Il cartello di Navarro (Ozark)
L’atmosfera cupa che caratterizza tutti gli episodi di Ozark non preannuncia nulla di buono. Di sangue ne scorre a fiumi, ma l’inquietudine nasce dall’equilibrio tra presenza e assenza. Infatti il cartello rimane sempre sullo sfondo rispetto al resto. Il turbamento non viene tanto dalle scene di violenza, che ci sono e sono scioccanti, ma dal fatto che questa è inserita in un contesto familiare, in apparenza calmo, tranquillo e ordinario. E in questo Ozark supera persino Breaking Bad. Nella serie si gioca con l’effetto di straniamento, Ozark non ha il senso del limite, ma lo abbiamo già detto. Lo sgomento viene dalla lucida consapevolezza che anche noi, persone comuni, un giorno potremmo superare il confine che oggi riteniamo invalicabile. L’ansia non nasce solo dalle azioni del cartello, ma dal fatto che le circostanze hanno trasformato anche una famiglia normale in una famiglia di mostri. È capitato a loro, può capitare a noi. C’è di più: il distacco che Byrde mantiene mentre sotto ai suoi occhi avvengono torture e uccisioni è agghiacciante.