Alcune tra le più amate e seguite serie tv hanno avuto bisogno di alcuni episodi, a volte anche stagioni, per riuscire a esprimere e mostrare tutto il proprio potenziale. Penso ad esempio a Sherlock dove il primo episodio, Uno studio in rosa, funge “solo” da gradevole antipasto a quella che sarà poi la stagione della consacrazione, la seconda, con due episodi straordinari come Scandalo a Belgravia e Le cascate di Reichenbach. Ma questa premessa comporta la consapevolezza che le serie in grado di inchiodare il pubblico alla poltrona fin dal primo episodio siano creature rare. Degne dunque di esserne celebrate. L’esempio più facile è forse Breaking Bad. Già solo i primi minuti d’apertura sono una storia dentro la storia. E tutta la visione della prima puntata dichiara in modo sublime le intenzioni e il valore dell’intera serie.
Ovviamente non può esistere una oggettività assoluta in una valutazione di stampo estetico anche includendo numerosi aspetti tecnici. Quindi non deve sorprendere che alcuni titoli, seppur meritori, ne risulteranno esclusi. Per questo serie come Hannibal, (che ha nell’entrata in scena del personaggio di Mads Mikkelsen uno dei punti più alti e fulgidi dell’intera produzione) True Detective (superba nel mostrarci le due linee temporali in cui si muovono Matthew McConaughey e Woody Harrelson) o Mr. Robot (con la sua scelta narrativa del racconto in prima persona capace di creare una salda empatia con il suo personaggio principale) ne risulteranno infine omesse.
Scopriamo dunque, oltre la già citata Breaking Bad, la classifica dei 10 migliori episodi d’apertura della storia delle serie tv.
10) The Walking Dead
Il pilota di The Walking Dead, I giorni andati, stabilì uno standard di qualità che la serie non fu mai più in grado di eguagliare, purtroppo. Fu talmente spettacolare e capace di sbalordire che ancora oggi è ampiamente considerato tra i migliori episodi di sempre. Non solo di questa serie.
Se proviamo a dividere le origini di The Walking Dead da ciò che alla fine questa serie sarebbe diventata, non possiamo evitare di ammettere quanto questa prima puntata ancora sappia distinguersi per la mole di domande che ha saputo porci e a cui non ha sentito il bisogno di rispondere. L’allora showrunner della serie, Frank Darabont, ha contribuito a creare un pilot basato sull’orrore che deriva dal risvegliarsi in un mondo completamente sconosciuto. I camminatori intrappolati dietro le porte dell’ospedale, l’autostrada completamente vuota di Atlanta e la terribile e sfortunata fine di un cavallo hanno saputo creare un mondo in grado di terrorizzare e al tempo stesso fidelizzare il pubblico per saperne di più.
Oltre dieci anni dopo la messa in onda di I giorni andati possiamo facilmente dire che l’episodio iniziale di The Walking Dead ha sancito una delle più grandi ed emozionanti puntate di sempre della televisione.
9) The Wire
Non è solo che “The Wire” è una delle più grandi serie televisive mai realizzate, ma è che è proprio fuori scala. Siamo nell’Olimpo. E come tale sapeva esattamente cosa stava facendo e chi e di cosa si stava trattando. Quando Giochi di potere, nell’ormai lontano 2002 si apre con McNulty (Dominic West) su una scena del crimine, mentre pone domande su un bambino morto di nome Snot Boogie, gli scrittori David Simon ed Ed Burns e il regista Clark Johnson ancorano fin da subito la serie non solo nel business della vita di strada, ma sul valore, letteralmente, della vita umana.
Dimentichiamo per un attimo i migliori episodi pilota e pensiamo solo alle migliori scene di apertura della storia della televisione. Ecco, The Wire in questo caso sarebbe in cima alla lista. La semplice conversazione tra il detective McNulty e il testimone di un omicidio mentre i poliziotti analizzano la scena del crimine di fronte a loro è stata in grado di incapsulare gran parte di ciò che ha reso grande questa serie: recitazione sobria, dialogo brillante, realismo senza pretese e peso tematico di ogni singola parola. Il resto dela puntata riuscì poi nella straordinaria impresa di migliorare ancora. E nacque una leggenda televisiva.
Il mondo di Baltimora, dalle terrazze, ai cancelli, ai cortili diventa sempre un po’ più grande. Ogni nuova personalità si aggiunge alla ricchezza dell’arazzo complessivo. In questo primo episodio inoltre compaiono già elementi iconici della serie come il già citato McNulty o Bunk (Wendell Pierce).
E tutto ciò funge da perfetta introduzione a un capolavoro televisivo con un meccanismo molto simile a quello che sarà utilizzato, qualche anno dopo, da Breaking Bad.
8) Twin Peaks
“È morta. Avvolta nella plastica” è indubbiamente una delle frasi più iconiche della storia della televisione. In parte perché è uno dei modi più strani fatti in cui si può annunciare di aver trovato un cadavere. E in parte perché è il perfetto preludio a quella che sarà la domanda dominatrice della televisione anni ’90: “Chi ha ucciso Laura Palmer?“.
Così è iniziato il mistero centrale di Twin Peaks. Lo strano mistero, quasi satirico, della televisione di David Lynch e Mark Frost che ha saputo unire fin dall’episodio iniziale, Passaggio a Nord-Ovest, mistero, soap opera e pura stranezza Lynchiana generando qualcosa di completamente diverso da ogni altra cosa vista prima o da allora in televisione.
Tutto in quell’episodio del lontano 1990 trasuda perfezione. L’entrata in scena dell’agente Cooper e le sue costanti conversazioni unilaterali con Diane. La strada nei boschi con il cartello d’ingresso alla cittadina. La segheria. Le musiche ipnotiche e suadenti di Badalamenti fino alle inquadrature di dettagli inconsapevoli, come il ruotare di un ventilatore. Passaggio a Nord-Ovest è la tana del Bianconiglio del Paese delle Meraviglie che è la serialità televisiva moderna.