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7 episodi bottiglia di 7 tra le migliori Serie Tv di tutti i tempi

Breaking Bad
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Non importa che serie tv stiamo guardando o di che genere sia, prima o poi ci troveremo davanti ad almeno un episodio bottiglia. Essi, seppur non abbiano una struttura predefinita, di solito hanno in comune le stesse caratteristiche: il budget è basso e non hanno bisogno di tanta pre e post produzione; il set è unico, con pochi attori, se non addirittura uno solo; i tempi di realizzazione sono brevi. Una puntata di questo tipo è molte volte necessaria, così da poter destinare più soldi (e/o energie) verso altre ritenute più importanti. Frequentemente infatti l’episodio bottiglia è un semplice riempitivo, che non aggiunge niente alla trama; in altri casi però è complesso, emblematico e nasconde più di ciò che mostra. E anche le serie tv migliori di tutti tempi (come Breaking Bad) ne fanno largo uso; anzi, spesso sono annoverate tra le loro migliori puntate.

Qui ne analizziamo 7 esempi. Partendo proprio da Breaking Bad.

1) Fly (Breaking Bad, 3×10)

Breaking Bad

Iniziamo dall’episodio bottiglia per eccellenza nelle serie tv: Fly di Breaking Bad.

Nata da una mancanza di budget poiché, come disse Vince Gilligan, non avevano abbastanza soldi per spostare i camion da un luogo all’altro, la puntata annovera tre personaggi in una sola claustrofobica location, con quell’assenza di luce naturale che le conferisce un senso di atemporalità: Walt, Jesse e una mosca all’interno del laboratorio di Gus Fring. Il primo è così ossessionato dall’insetto che passa tutto il tempo a cercare di ucciderlo, coinvolgendo anche Jesse nella caccia. Attraverso una delle conversazioni più profonde dello show tra i due, apprendiamo che la mosca incarna varie metafore: sono le cose che Walt non può piegare alla sua volontà; la sua coscienza sporca; i sensi di colpa che lo stanno mangiando vivo.

Arriva, infatti, quasi a confessare di non aver salvato Jane, per porre fine alla sua lotta interiore sfiancante. Cosa che poi non farà e ciò segna la sua evoluzione in Breaking Bad.

Sebbene per anni abbia polarizzato critica e pubblico, noi annoveriamo Fly tra i migliori episodi di Breaking Bad, anche perché fa qualcosa che spesso gli spettacoli si dimenticano: dà il tempo ai personaggi di elaborare le loro azioni passate. E lo fa tecnicamente in maniera originale, riprendendo le scene dal punto di vista della mosca, enfatizzandone appunto il significato metaforico.

2) The Suitcase (Mad Men, 4×07)

Che sia l’insegnante del figlio o la sua segretaria, Don Draper non si è mai posto limiti con le donne. Tranne che con Peggy Olson. Proprio su loro due si concentra l’episodio bottiglia di Mad Men, uno dei migliori della serie tv.

Quattro piccole storyline sono racchiuse in The Suitecase: le novità lavorative annunciate a Don e Peggy; il primo che trattiene la seconda in ufficio nel giorno del suo compleanno (litigando per questo); poi il legame creatosi tra i due nella serata trascorsa assieme; infine gli avvenimenti del giorno seguente. Unendole insieme, contribuiscono all’approfondimento del rapporto tra Don e Peggy, delle loro differenze superficiali che piano piano svaniscono per rivelare che sono anime affini. Non tanto a livello lavorativo (quello lo sospettavamo), quando sul piano personale.

Allora, in questa rara vetrina di vulnerabilità, Don può creare una vera connessione con una persona della sua vita e Peggy può ammettere che vuole un’esistenza non convenzionale. Riescono a essere aperti con l’altro, parlando dell’infanzia, dei figli, delle aspirazioni passate e future. I momenti silenziosi, però, sono ancora più belli, con Don che guarda il fantasma di Anna svanire nell’aldilà e Peggy che gli sorride mentre le stringe la mano. È allo stesso tempo piacevolmente schietto e meravigliosamente sottile, condiviso in una notte che svanisce nella cruda luce del mattino.

3) The One Where No One’s Ready (Friends, 3×02)

Ogni episodio bottiglia ha bisogno di un motivo per cui i personaggi rimangano confinati in un unico ambiente e Friends trova un espediente tanto semplice quanto geniale nel secondo episodio della terza stagione: nessuno era pronto ad andare. La puntata, infatti, si svolge nel soggiorno dell’appartamento di Monica e Rachel e ruota attorno alla banda che si sta preparando per una serata di gala al museo di Ross. A ognuno viene data una scusa spassosa e in armonia con il proprio carattere per giustificare il ritardo: Chandler e Joey litigano per il posto nella poltrona, a Phoebe si sporca il vestito e stenta a trovarne un altro, Rachel è indecisa su cosa indossare e Monica sente un messaggio di Richard in segreteria, non sapendo se richiamarlo oppure no.

L’episodio ebbe un successo inaspettato – tanto che gli autori decisero poi di crearne uno bottiglia in ogni stagione – perché racchiude il nucleo centrale di Friends, la sua essenza: la forte chimica tra i sei amici.

Niente Gunther, niente scimmie, nessun personaggio al di fuori di loro: solo le nevrosi di Ross, l’addobbo di Phoebe, il sarcasmo di Chandler e Joey che indossa quanti più capi di abbigliamento possibile. Ed è terribilmente divertente, anche se si attraversano tante altre emozioni: dall’ansia al sollievo; dalla frustrazione alla leggerezza e via dicendo.

4) The Limo (How I Met Your Mother, 1×11)

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How I Met Your Mother è maestra nel viaggiare indietro nel tempo, tramite i flashback che si sprigionano dalla narrazione del Ted adulto, e ci ha fatto conoscere innumerevoli parti di New York. Ecco perché l’utilizzo di una struttura cronologica più semplice e di un solo luogo in cui ambientare una puntata può, in un primo momento, sembrare straniante. Oltre che audace e un po’ claustrofobico. Eppure The Limo risulta essere un episodio bottiglia decisamente molto apprezzato dal pubblico. Noi compresi.

L’azione è interamente confinata sul sedile posteriore (e occasionalmente sul tetto) di una limousine. È la vigilia di Capodanno e Ted è deciso nell’organizzare la più memorabile serata di sempre, evitando così le solite delusioni che si hanno in quel giorno, a causa delle alte aspettative. Dovrebbero passare da una festa all’altra ma, dopo la prima, i cinque incappano in una catena di disavventure che mandano all’aria i piani di Ted. Il cuore di The Limo, però, sta tutto nella speranza del protagonista di passare il Capodanno ideale. Alla fine, tra appuntamenti andati all’aria, party mancati e falsi cantanti, la festa migliore è proprio quella all’interno della limousine.

Come succede in Friends, The Limo è How I Met Your Mother al suo meglio: sobrio, affascinante e con una vena di sincerità che la classifica come una delle sitcom di sempre.

5) Pine Barrens (I Soprano, 3×11)

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Se dovessimo chiedere a un campione di fan e di critici qual è il miglior episodio dei Soprano, la maggior parte di loro risponderebbe istintivamente: Pine Barrens. Protagonisti della puntata, diretta niente di meno che da Steve Buscemi, sono Paulie e Christopher. Intenti a uccidere il russo Valery per una questione di soldi, falliscono miseramente nella loro missione e si perdono nei boschi ai confini del New Jersey. Disorientati e mezzi congelati, i due evolvono mentre cercano la strada per tornare a casa. Paulie, ad esempio, inizia col preoccuparsi per la manicure e finisce per rassegnarsi alla sua morte imminente, scoprendo le sue debolezze e la non invincibilità per la prima volta.

Il loro vagabondare nei boschi si trasforma in una commedia brillante, con alcune delle battute più divertenti dei Soprano (compresa la barzelletta sull’arredatore d’interni), arrivando a rivaleggiare con qualsiasi opera comica dei fratelli Coen, soprattutto per il black humor. Proprio attraverso la dark comedy si passa prima a una tensione esplosiva tra Paulie e Christopher, poi a momenti di vera unione che li aiuta a comprendersi meglio.

Pine Barrens è uno degli episodi visivamente più belli e ben fatti della serie tv, contemporaneamente triste, tensivo e divertente. Senza contare che ancora, a distanza di vent’anni, ci chiediamo invano che ne sia stato del povero Valery.

6) Free Churro (BoJack Horseman, 5×06)

Breaking Bad

La memorabilità di Free Churro raggiunge vette altissime, che poche altre serie tv hanno toccato. C’è solo BoJack, intento nel difficile elogio funebre di una madre che non ha fatto che abusare di lui nell’infanzia. In un insolito momento d’intimità, di confronto e di commozione si apre completamente a noi e, allo stesso tempo, ci mette a nudo. Perché, anche se proviamo a ignorarlo o a nasconderlo, tutti abbiamo qualcosa di lui nel profondo.

Nell’episodio emerge la parte più vulnerabile del cavallo animato, che scompone quella realtà così dolorosa in infiniti pezzi i quali, se riuniti, costruiscono un mosaico di rimpianti. Però non sono solo i suoi, ma anche quelli dei suoi genitori. Si appropria dei rimorsi che secondo lui dovrebbero avere Butterscotch e Beatrice e, con il suo solito cinismo, parla della sua vita disfunzionale nella speranza di avere ragione. Che la sua sia la pura e assoluta verità.

Non si nasconde dietro facili espedienti o frasi fatte, anche se quelle rivelazioni potrebbero farlo crollare da un momento all’altro. In fondo tutti alla fine cediamo, anche chi pensa di essere così forte da non farlo mai. Eppure, forse, proprio questo è sinonimo di forza. Scavare dentro di noi per scoprire chi siamo, per rincorre il nostro vero io, senza mai vedere il traguardo: ecco la vera essenza di questo gioiellino chiamato Free Churro.

7) The Box (Brooklyn Nine-Nine, 5×14)

Cosa succede quando Andy Samberg, Sterling K. Brown e Andre Braugher entrano in una stanza d’interrogatorio e non ne escono per una notte intera? Semplice, momenti comici indimenticabili.

Siamo nella quinta stagione di Brooklyn Nine-Nine, il Jake Peralta di Samberg e il Raymond Holt di Braugher devono interrogare il Philip Davidson di Brown, un dentista di successo che la polizia ritiene abbia ucciso il suo socio in affari e scaricato il corpo nel bosco. Il problema è che non hanno prove fisiche che leghino Davidson all’omicidio e dunque hanno bisogno di una confessione. Quindi, i 22 minuti della puntata sono dedicati al far cedere il dentista con ogni mezzo che Peralta e Holt abbiano a disposizione e, manco a dirlo, questo duo comico messo alla prova dal geniale criminale di Brown ci regala delle perle meravigliose. Vanno dal chiedere a Philip di ripetere il nome della vittima più e più volte, a beh, qualsiasi cosa Jake volesse fare con la chitarra e le sue urla.

Non è solo un episodio divertente e soddisfacente della televisione poliziesca, ma la difficoltà dell’interrogatorio fa emergere le insicurezze dei due poliziotti, approfondendo e rafforzando così la loro relazione. E alla fine ottengono la loro confessione e noi tutto quello che potremmo mai desiderare da un episodio bottiglia.

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