Alcune serie tv sono fatte soprattutto dai loro personaggi, i quali diventano talmente iconici da rendere lo show, per riflesso, memorabile. Potremmo fare degli esempi eccellenti come lo straordinario Walter White che ha reso Breaking Bad immortale o il monumentale Tony Soprano che ha fatto il successo de I Soprano. Poi ci sono gli altri personaggi, quelli secondari che avrebbero meritato più spazio o addirittura meritato di essere protagonisti e, al contrario, quelli che sono proprio inconcludenti. Ci sono dei personaggi talmente inutili da essere affetti dalla sindrome di Chuck Cunningham e, come l’omonimo personaggio di Happy Days, spariscono nel nulla senza spiegazioni.
E Happy Days è stata pioniera sull’argomento, perché se da una parte abbiamo la sindrome di Chuck, col fratello maggiore di Ricky che viene eliminato brutalmente dalla serie tv, dall’altra abbiamo la sindrome di Fonzie, ossia del personaggio secondario quasi prossimo all’eliminazione che invece diventa super popolare, al punto da essere promosso a regular e in alcuni casi diventare il vero protagonista (come Fonzie, appunto). E oggi parliamo proprio di questi: loro che, in barba al destino già scritto e anche ai protagonisti, sono riusciti nell’impresa di non farsi uccidere e di prendersi sempre più spazio.
1) Spike (Buffy, The Vampire Slayer)
Non possiamo non iniziare questa lista senza di lui. Spike di Buffy The Vampire Slayer è uno degli esempi più lampanti di personaggio scappato dalle mani del suo creatore. Nato per essere un one-time villain, era destinato a morire nella seconda stagione ucciso da Angelus prima del finale di stagione. L’attore stesso ha più volte affermato che l’alchimia che lo legava al personaggio di Drusilla e il successo ottenuto presso il pubblico sono stati gli unici motivi che lo hanno portato a non essere eliminato. Il resto è storia: stagione dopo stagione, Spike è diventato sempre più importante e l’esplorazione del personaggio sempre più interessante e approfondita. Non solo abbiamo saputo qualcosa in più del suo rapporto con le Cacciatrici, ma abbiamo scoperto il suo passato e le motivazioni che lo hanno reso quello che è.
Spike è senza dubbio il personaggio che ha lo sviluppo più complesso e completo, passando dall’essere un nemico come tanti all’essere il vero e proprio eroe della serie.
Nel corso di Buffy The Vampire Slayer, infatti, Spike è un nemico nella seconda stagione, comincia a diventare un alleato nella quarta fino a essere un membro utilissimo della squadra nella quinta. Seppur con alti e bassi, diventa l’interesse amoroso della protagonista nella sesta, fino al completo trasfiguramento nella settima e ultima stagione, dove salva il mondo sacrificandosi. Un cerchio completo e perfetto.
2) Jesse Pinkman (Breaking Bad)
Come abbiamo parlato di Walter White di Breaking Bad, non possiamo non parlare di Jesse Pinkman. I due sono fin dall’inizio le due facce della stessa medaglia, lo yin e lo yang, il braccio e la mente, ma ancora di più: l’apparente cattivo che in realtà è un buono e l’apparente buono che in realtà è un cattivo. Breaking Bad sarà sempre e soprattutto Walt e Jesse, lo specchio riflesso l’uno dell’altro, in un rapporto di semi-dipendenza dal quale Jesse riuscirà a liberarsi solo verso la fine. Eppure la cosa sconvolgente è che questo rapporto perfetto per l’economia della serie si è sviluppato in itinere, in quanto l’idea originale di Gilligan prevedeva la morte di Jesse nella prima stagione di Breaking Bad. Come per Spike, anche in questo caso la vera chiave di volta fu la chimica (in Breaking Bad è proprio il caso di dirlo) tra i due protagonisti; a questo si aggiunse il mitico sciopero degli sceneggiatori che ha permesso a Jesse di sopravvivere alla prima stagione e diventare il fantastico personaggio che conosciamo oggi. E questo destino non riguardava solo Jesse, perché anche Gus Fring era stato scritto per sparire abbastanza in fretta. Il vero nemico di Breaking Bad doveva essere Hector Salamanca, che avrebbe dovuto prendere il posto del nipote Tuco. Tuttavia Giancarlo Esposito chiese espressamente di avere un ruolo meno marginale e lo stesso Margolis confermò che Gus era un nemico molto più interessante per Walt di quanto lo fosse Hector.
3) Castiel (Supernatural)
Castiel ha forse una delle entrate più belle mai scritte per un personaggio: appare all’inizio della quarta stagione, aprendo la lunghissima parentesi dedicata alla religione cristiana di Supernatural. Misha Collins, l’attore che interpreta Castiel, affermò di essere stato inizialmente scritturato per sei soli episodi, dovendo sparire alla fine della quarta stagione. In realtà il suo personaggio ebbe un impatto talmente positivo da essere promosso a regular insieme ai due protagonisti e sopravvivere addirittura fino alla quindicesima stagione. L’attore stesso affermò che questo fu reso possibile dalla reazione spropositata dei fan al personaggio. Da semplice “angelo del Signore” Castiel comincia a essere approfondito anche nella sua umanità attraverso il vessillo che lo ospita, Jimmy Novak. Successivamente diventa addirittura il villain principale della sesta stagione, andando a mostrare quindi anche un lato di lui più oscuro.
Castiel è un angelo completamente avulso dall’umanità, ma il contatto con i Winchester lo porta a rendersi umano attraverso i loro occhi, a re-imparare cosa sia l’umanità.
Per questo abbiamo un personaggio con molti alti bassi, incapace davvero di capire gli esseri umani ma allo stesso tempo lontano dalla divinità vera e propria. Come altri di questa lista, tende a essere un jolly nelle varie situazioni che lo richiedono ma sempre con un crescente ruolo di importanza, che lo porta alla fine a sacrificarsi per salvare il mondo e i due protagonisti, dopo un’intensa dichiarazione a Dean.
4) Spock (Star Trek)
L’esempio forse più illustre della nostra lista, Spock è il simbolo stesso di Star Trek nonché il primo personaggio che ci viene in mente quando pensiamo alla serie tv. Eppure incredibilmente il vulcaniano condivide lo stesso destino di tutti gli altri, essendo stato creato per esistere solo nell’episodio pilota del lontano 1966. Salvato poi da uno dei produttori della serie, Spock finì per diventare uno dei più famosi personaggi di fantascienza della storia, con un nutrito fan club attivo già dagli anni ’60 e un’influenza culturale massiva. Il saluto vulcaniano è a oggi un vero segno di riconoscimento nella comunità trekkie e nel mondo intero. La decisione di Leonard Nimoy, l’attore che interpreta Spock, di approfondire la psicologia del personaggio è ciò che ne ha decretato il successo. Nato solo per rappresentare l’alieno a bordo dell’Enterprise, Spock diventa a tutti gli effetti un carattere a tutto tondo, arrivando a essere Capitano e sacrificandosi per l’Enterprise. Il personaggio è anche un elemento chiave per la pace con l’impero Klingon, razza umanoide che ottenne sempre maggiore popolarità all’interno del franchise. Nimoy tornò a rappresentare uno Spock anziano durante gli ultimi film di Star Trek, passando il testimone a Zachary Quinto.
5) Dylan McKay (Beverly Hills 90210)
Considerando l’enorme popolarità che Luke Perry acquisì con il bad boy Dylan MacKay, è incredibile pensare che questo fosse stato creato per durare solo pochi episodi. L’idea originale degli autori infatti era quella di renderlo l’interesse amoroso di Brenda per qualche puntata, invece non solo Dylan divenne il suo ragazzo permanente, e pomo della discordia tra lei e Kelly, ma anche migliore amico di Brandon. Nonostante i protagonisti ufficiali fossero, nell’intenzione iniziale, i fratelli Walsh, Dylan aumentò di popolarità fino a trasformarsi in uno dei protagonisti del gruppo, la cui storyline del padre e della tossicodipendenza diventerà prominente. Il parallelo tra il pulitino Brandon e il trasgressivo Dylan, nonché la loro lotta alla conquista di Kelly, sarà lo stampo sul quale si modelleranno tutti i teen drama successivi, da Dawson’s Creek a The OC. L’eterno contrasto tra la vita quadrata, precisa, decisa e quella mobile, in ritardo, senza forme, senza definizione. La forza di Dylan è stata quella di essere ciò che noi avremmo voluto essere, perché se è vero che sono i Brandon a sopravvivere nel mondo, i Dylan si divertono sicuramente di più. E dalla serie teen più longeva della storia, Dylan è stato l’archetipo di tutto quello che è venuto dopo: il bad boy dal cuore d’oro, quello che vince sul protagonista per personalità, il personaggio secondario che conquista tutti.
6) Benjamin Linus (Lost)
Dove si può partire per parlare di Benjamin Linus?
Uno dei personaggi meglio scritti degli ultimi vent’anni, senza dubbio. Accanto al mito Breaking Bad, c’è senza dubbio anche lei, Lost, che ci ha incasinato la vita per sei anni.
E se l’impianto misterioso è stata una delle sue forze, il primo elemento che l’ha contraddistinta sono i suoi personaggi, talmente approfonditi da essere vivi. La capacità di renderli naturali (anche nelle azioni peggiori) attraverso l’analisi del loro background è una caratteristica che ben poche serie dopo Lost sono riuscite a sviluppare. E Ben è uno dei risultati migliori. Ancora fatichiamo a credere che fosse stato inserito per durare solo pochi episodi. Michael Emerson fu infatti scritturato per restare in tre episodi della seconda stagione, ma la sua performance convinse così tanto J.J. Abrams da renderlo capo degli “Altri” e membro fisso del cast. Un destino simile coinvolse addirittura il protagonista Jack Shephard: si dice che J.J. Abrams volesse scritturare un volto molto noto proprio per convincere il pubblico a dargli una chance e che comunque dovesse morire negli ultimi dieci minuti del primo episodio. Fu scritturato Michael Keaton che, quando poi scoprì di non dover più morire nel pilota, rifiutò per non impegnarsi in un progetto così lungo. La scelta cadde quindi su Matthew Fox e Lost divenne ciò che conosciamo.
7) Klaus (The Vampire Diaries)
Atro personaggio concepito per essere un one-time villain Klaus di The Vampire Diaries è l’esempio lampante di quanto la popolarità data dal pubblico e dai fan possa cambiare tutto. Anche nei libri questo personaggio rimane un villain limitato, essendo presente solo nel quarto e nel quattordicesimo volume della saga. Invece, per quanto riguarda la serie tv, la popolarità di Klaus divenne tale che non solo rimase in vita, ma arrivò a essere anche uno dei protagonisti principali della terza e della quarta stagione. Alla fine il personaggio sarà presente per sette stagioni su otto e l’interesse del pubblico per Klaus e gli originali porterà alla creazione di uno spin-off, nel quale sarà il protagonista principale. Lo spin-off, durato altri cinque anni, renderà Klaus il personaggio più presente e largamente più popolare dell’intero mondo di The Vampire Diaries. Klaus riunisce in sé aspetti di altre figure iconiche tra le quali Hannibal Lecter, Lestat de Lioncourt e T-bag di Prison Break e l’imprevedibilità del personaggio è uno degli elementi che ne ha decretato il successo. Klaus è descritto infatti come un sociopatico, però le due serie di cui diventa protagonista contribuiscono ad approfondirne gli aspetti, rendendolo sicuramente un personaggio sfaccettato e interessante. L’altro elemento di successo è il rapporto con Caroline Forbes, con la qualche vince molti premi come “miglior coppia televisiva”.
8) Steve Urkel (Otto sotto un tetto)
Questo è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Steve Urkel non è solo il simbolo di Otto sotto un tetto, ma senza dubbio uno dei personaggi più popolari degli anni ’90. Nato per essere solo un fidanzatino di Laura, diventa a tutti gli effetti il protagonista della serie e le imprese che compie per conquistare la ragazza diventano spesso i leitmotiv che fanno partire gli episodi. Tutto in Steve è memorabile: dal modo di vestirsi al modo di parlare, dall’approccio che ha con tutti i membri della famiglia alle enormi conoscenze tecnologiche che possiede. Steve diventa la sintesi perfetta del migliore amico innamorato, buffo e dolce nei modi di porsi. Tuttavia, soprattutto nelle ultime stagioni, troviamo in lui una crescita che è abbastanza anomala per una sit-com. Steve comincia a maturare e a comportarsi in modo meno goffo, nonché a cambiare vestiario e venire più apprezzato per la sua interiorità che non denigrato per l’esteriorità.
E alla fine Steve riesce nell’impresa che una parte di noi, senza mentire, avrebbe voluto compiere: sposarsi con la propria cotta giovanile.
Eppure nulla sembra forzato, perché Steve e Laura condividono un rapporto di amicizia di lunghissima data e si sono appoggiati l’uno all’altra in molte occasioni. E, a pensarci bene, è dolce pensare che i due possano aver esaudito il sogno di una vita, trovando accanto a sé la persona che c’è sempre stata, nonostante tutto.
9) Penelope Garcia (Criminal Minds)
La meravigliosa Penelope Garcia di Criminal Minds sicuramente merita di stare in questa lista. Nata anche lei per essere solo un personaggio di contorno per i primi episodi, si è trovata a essere l’elemento di congiunzione tra la serie madre e gli spin-off, nonché uno dei personaggi principali del cast originario. La crescita del personaggio è dovuta soprattutto alla straordinaria chimica che Kirsten Vangsness ha con tutto il resto del cast (soprattutto con il suo pasticcino, Derek Morgan) e l’ha portata ad avere anche più episodi dedicati nella terza stagione. Nel corso della serie, Garcia avanzerà anche di carriera all’interno del Bureau a riprova che il suo sia ormai un personaggio assolutamente principale nella narrazione. Nella sesta stagione, infatti, si troverà ad aggiungere il ruolo di agente alle comunicazioni al posto di J.J., ruolo che poi manterrà fino alla fine della serie accanto a quello di informatica. Col passare del tempo, la storia di Garcia verrà arricchita sempre di più e scopriremo varie cose riguardo al personaggio: le sue relazioni sentimentali, la storia della sua famiglia e il suo background come importante hacker ricercata dalla stressa FBI. Quando poi i produttori decideranno di sviluppare due spin-off dalla serie madre, Penelope Garcia sarà l’unico personaggio originario presente nei nuovi cast, facendo da agente di comunicazione anche per noi telespettatori e accompagnandoci nelle nuove avventure nel mondo di Criminal Minds.
10) Daryl Dixon (The Walking Dead)
The Walking Dead è una di quelle serie dai cast infiniti, ma uno dei punti fissi è sicuramente Daryl Dixon. Nato comunque come una risorsa importante del gruppo per le sue capacità di combattente e cacciatore, rimane una figura poco integrata a causa della sua impulsività e del suo caratteraccio. Come tutti i personaggi di questa lista, Daryl Dixon passa da essere un personaggio ricorrente da eliminare alla fine della prima stagione, a personaggio fondamentale all’interno dell’economia della serie. Nel progetto originale Daryl avrebbe dovuto morire nella seconda stagione, mentre il fratello Merle avrebbe dovuto sopravvivere. La realtà fu ben diversa: Daryl passò a regular ed è oggi il personaggio sopravvissuto più a lungo, nonché protagonista anche dei videogame The Walking Dead: Survival Instinct e The Walking Dead: No Man’s Land. Vale la pena sottolineare che lui e suo fratello Merle sono gli unici personaggi non esistenti nel fumetto originale e creati apposta per la serie. Dopo la partenza di Rick, Daryl diventa addirittura il protagonista assoluto della serie a partire dalla nona stagione. Inoltre è stato segnalato come il personaggio più popolare dell’intero mondo di TWD, votato in prima posizione nel 2019.