Quando si parla di serie tv come Breaking Bad siamo soliti soffermarci, nel riconoscere la loro immensità, su molti aspetti. Prima di tutto il più evidente: una trama eccellente. Successivamente balza all’occhio la recitazione. Infine, ma non certo per importanza, la regia. Ovviamente questi aspetti, soprattutto i primi due, hanno dalla loro un vantaggio: l’immediatezza. Anche lo spettatore più distratto è in grado di essere catturato da una trama avvincente e da una grande prova attoriale.
Breaking Bad non solo è maestra in questo, ma ha letteralmente fatto scuola. L’aspetto della regia già richiede una maggior attenzione e un po’ più di preparazione. Ma quando si toccano vette stilistiche elevatissime assurge anch’essa a una forma di immediatezza nel pubblico. Vi è però una caratteristica che pur essendo sotto gli occhi di tutti non sempre viene colta nella sua completezza, profondità e importanza: la fotografia. Oggi cercheremo di portare l’attenzione su quanto la fotografia, così importante nel mondo della celluloide, sia ormai divenuta elemento imprescindibile anche nelle serie tv. Soprattutto in quelle come Breaking Bad dove si ha l’ambizione di mettere in scena un prodotto di qualità eccellente.
Vediamo quindi insieme quali sono le serie tv che godono di una fotografia davvero straordinaria.
1. Breaking Bad
Non si può che partire da Breaking Bad, ovviamente. Anche perché nella selezione che abbiamo deciso di presentare è la prima in ordine cronologico. Il capolavoro di Vince Gilligan, messo in onda dalla AMC nel 2008, ha stravolto il mondo della serialità. Si tratta di un prodotto di livello altissimo. La regia di Gilligan è maestosa, senza fretta, ricca di camere fisse e silenzi. I momenti frenetici vengono alternati in modo sapiente a sequenze placide fin quasi lente che hanno lo scopo, per contrapposizione, di dare ritmo come le pause in uno spartito.
Gilligan utilizza in modo magistrale la steadycam al punto di far diventare questo tipo di inquadratura quasi una firma per questa serie. Dicevamo della fotografia. In Breaking Bad è semplicemente maestosa. Viene utilizzata con effetto narrativo: divide in modo perfetto gli ambienti. Da un lato abbiamo la città di Albuquerque, con l’esaltazione della sua normalità tramite l’utilizzo di colori molto classici, fin quasi spenti. Poi ci sono gli spazi aperti, il deserto, il Messico. Qui i colori sono accesi, “sparati“. In queste riprese si nota l’utilizzo di filtri per esaltare ancora di più le immagini, senza però mai esagerare. Negli spazi aperti è sublime l’utilizzo di lenti e inesorabili campi lunghi.
Il tributo è alle distese, in quel caso di foreste, di Twin Peaks, ma portate a un livello narrativo e drammaturgico ancora più evidente. La natura che ci viene mostrata diviene non solo sfondo, ma protagonista. Anche nelle riprese degli interni il lavoro del direttore della fotografia Michael Slovis è magistrale. L’attenzione spasmodica all’illuminazione, ai chiaroscuri, alle luci di taglio, trasformano un comune interno di una casa in un luogo altro. Un luogo che riflette le infinite sfaccettature che sono proprie dei singoli protagonisti.