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7 Serie Tv storiche che si sono prese qualche licenza poetica di troppo

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Pizzi e merletti se parliamo di Bridgerton, ma anche cappelli di lana scozzese o imponenti opere d’arte in fase di costruzione; se guardare una serie tv normalmente ci fa prendere una pausa dalla nostra quotidianità, una serie tv con ambientazione storica ci fa anche fare un viaggio in un’altra epoca, e magari dire “Bello, ma non ci vivrei!”. Se è vero che alcune epoche del passato vi affascinano – sennò cosa le state guardando a fare 4 stagioni di The Crown in lingua originale?! Vi hanno preso in ostaggio? – è probabile che siate davanti allo schermo anche per aggiungere qualcosa al vostro bagaglio di conoscenze pregresse, pregando che la serie in questione soddisfi le aspettative. Ma quando si tratta di accuratezza storica e televisione i prodotti che ne escono fuori raramente soddisfano i palati degli storici più perfettini, e non è difficile capire il perché: lo scopo di una serie tv è comunque intrattenere più che informare, in fondo non si tratta di un documentario.

Ci sono però alcune produzioni televisive che hanno veramente superato il limite consentito dalla licenza poetica. Tra errori madornali nella linea degli eventi, costumi inaccurati e personaggi realmente esistiti e del tutto snaturati, ecco 7 serie tv storiche che sono state particolarmente infedeli ai testi scolastici, a partire proprio dalla tanto amata-odiata Bridgerton.

1. Bridgerton

Parlare di Bridgerton come serie storica è un’arma a doppio taglio. Di fatto questo successo Netflix, prodotto da Shonda Rhimes, e a sua volta tratto dalla serie di romanzi di Julia Quinn, prende in prestito il periodo Regency (inizio 1800) della storia inglese, per ricamarci sopra liberamente. La più grande spia del fatto che si tratti di finzione immersa nella realtà è che non è mai esistita una famiglia Bridgerton pronta a far parlare di sé tutta la nobiltà londinese. Ma la licenza poetica non si conclude qui. Quando si parla di ambientazioni storiche i costumi sono la prima cosa su cui cadrà l’occhio, e nel caso di Bridgerton sono stati un ampio punto di discussione: da un lato acclamati per l’originalità della costumista Ellen Mirojnick, dall’altro criticati dai più perfezionisti, che fanno notare come nel periodo Regency non fossero in uso i corsetti e tantomeno dei colori così brillanti. Altro punto caldo sono state le etnie dei personaggi, che nella serie derivano ovviamente da una scelta politica e creativa degli autori, ma non coincidono statisticamente con la realtà: una nobiltà inglese di colore è realmente esistita, ma rappresentava una rara eccezione. Le sigarette fumate segretamente da Eloise, del tutto non in uso in quel periodo storico, sono infine la conferma che Bridgerton aspira più ad essere un prodotto eclettico che storicamente accurato. E a noi va benissimo così.

2. I Borgia

Ma Bridgerton non è certo la sola. I Borgia è una serie tv canadese andata in onda tra il 2011 e il 2013, per un totale di 3 stagioni, nelle quali si è aggiudicata l’onore di essere presente in tutte le classifiche sulle serie storiche più inaccurate mai fatte fino ad ora. L’argomento trattato è ovviamente la storia della influente famiglia Borgia nella Roma di fine 1400, ma a partire da questo topic generale il creatore e sceneggiatore Neil Jordan, cambia furiosamente il corso degli eventi. Le storpiature messe in scena da I Borgia partono da un uomo che nella realtà era laico e sposato, Orsino Orsini, che viene trasformato in un cardinale, per poi arrivare all’errore madornale di raffigurare Machiavelli come consigliere della famiglia Medici, quando il celebre filosofo scrisse la sua opera ‘Il Principe’ proprio per criticare la politica di questa casata toscana, e per questo fu addirittura imprigionato dalla stessa. A conferma che a volte non basta avere Jeremy Irons a interpretare Papa Alessandro VI, la serie è stata cancellata dal canale SHOWTIME senza neanche dare a Neil Jordan la possibilità di fare un film conclusivo.

3. Freud

Freud - serie Tv Netflix

Freud è la serie Netflix del 2020 che ha raffigurato il padre della psicologia come una sorta di detective appassionato di spiritismo e per questo non si è risparmiata delle spre critiche. Ambientata nella Vienna del 1886 prende in prestito la figura di Sigmund Freud per poi snaturarla e attribuirgli imprese e lati oscuri di cui non si ha storicamente prova. Vero è che Freud fu appassionato di ipnosi nei primi anni della sua carriera – come è vero che fece uso di cocaina – ma questo interesse non ebbe la rilevanza che gli viene attribuita nella serie, tanto che passò la maggior parte dei suoi anni di studio ad occuparsi di tecniche di indagine inconscia differenti. Anche la figura ombrosa di Fleur Salomé, che è ispirata alla vera psicoanalista tedesca Lou von Salomé, è stata spostata da un posto all’altro: intratteneva con Freud dei rapporti solo epistolari e non faceva certamente la medium nelle sue sedute spiritiche. La critica ufficiale ha definito la serie come molto lontana da una fedele biopic e piuttosto come il racconto di un Dylan Dog ottocentesco.

4. Reign

Quella di Maria Stuarda è forse una delle più cupe e tristi della storia inglese, ma questa serie americana andata in onda tra il 2013 e il 2017 si impegna a renderla il più possibile una succosa soap opera, anche a scapito dell’accuratezza storica. Le trame alla corte francese, dove Mary viene mandata a sposare il principe Francesco II di Valois e rafforzare il legame tra Scozia e Francia, si snodano tra giovani rampanti e ben vestiti, strizzando quasi l’occhiolino all’Upper East Side newyorkese, con tanto di dame di corte pettegole. Le cose non andarono in modo così sfavillante nella realtà purtroppo. Il principe Francis era un ragazzino in cattiva salute che morì a soli sedici anni e non certo l’uomo in forma interpretato da Toby Regbo che si sacrifica nella lotta contro gli oppositori di Maria Stuarda. Anche la scelta di raffigurare Mary con i capelli castani è un po’ sopra le righe, perché notoriamente condivideva il colore rosso dei capelli con sua cugina Elisabetta I. Sorprendentemente vera è invece la presenza di Nostradamus alla corte di Francia in quel periodo storico, e non un elemento folkloristico. Infine la ricerca di una qualche accuratezza nei costumi sembra proprio non pervenuta.

5. Leonardo

Ricorderete tutti la serie RAI del 2021 con Matilda De Angelis nel ruolo di donna angelo e Freddie Highmore in quello di Stefano Giraldi. Ecco, anche nel caso di Leonardo i produttori hanno dovuto ammettere di aver inserito elementi di fantasia e cambiato il corso degli eventi, anzi, in questo caso l’hanno fatto preventivamente. Tanto per cominciare l’avvenimento principale intorno al quale gira la serie è un falso: non ci sono prove che il maestro Leonardo Da Vinci sia mai stato accusato di omicidio. Per passare a Matilda De Angelis abbiamo cattive notizie anche per lei, perché il personaggio di Caterina da Cremona è inventato di sana pianta, così come la relazione con Leonardo e di conseguenza il loro supposto figlio. Lo stesso discorso vale anche per Stefano Giraldi, della cui esistenza non si ha nessuna traccia. Tra le altre cose, si mettono in bocca a nobili dell’epoca affermazioni errate che si potevano benissimo evitare, come quando Gian Galeazzo Visconti, notoriamente appassionato di caccia, dichiara di detestare questa attività. Dal momento che è prevista una seconda stagione staremo a vedere quale sarà la proporzione tra fantasia e realtà che ci verrà proposta in questo caso.

6. Time After Time

Time after time

Le vicende di Jack Lo Squartatore, per quanto siano storicamente provate, sembrano essere destinate continui ingigantimenti sensazionalistici per intrattenere un pubblico assetato di genere Crime. Un caso particolare è quello di Time After Time, che, invece di puntare sul carattere sanguinolento, prende in prestito il personaggio di Jack Lo Squartatore per fare un viaggio: nel tempo. In questa serie ABC del 2017 lo scrittore di fantascienza H.G. Wells si trova ad essere a sua insaputa un caro amico del criminale londinese, il quale userà la macchina del tempo da lui costruita per scappare dalla polizia, catapultandosi nell’America moderna e dando inizio a un singolare inseguimento. Se non è prendersi una licenza poetica questa! Ad ogni modo i più puntigliosi fanno notare che, anche accettando questa singolare fantasia, ci sono ancora delle incongruenze, come il fatto che il killer rimanga sorpreso da quanto sia facile comprare una pistola negli USA: pare che nella Londra di fine Ottocento fosse ancora più semplice.

7. I Tudors

Diciamolo chiaro, i Tudors piacciono (quasi) a tutti e in barba all’accuratezza storica. Il volto di Jonathan Rhys Meyers rimarrà per sempre collegato al corpo di un bel giovanotto in costume d’epoca pronto a sedurre tutte le donne che vuole. Senza scordare che per questa serie iconica – conclusa ormai nel lontano 2010 – sono passati anche Henry Cavill e Natalie Dormer. Tuttavia, già nel periodo della messa in onda lo sceneggiatore della serie, Michael Hirst, dovette fronteggiare delle feroci critiche, verso le quali si difese dicendo esplicitamente che gli era stato richiesto di scrivere una Soap e non un tema di storia. Quello che è stato cambiato dalla storia ufficiale sono tantissimi micro-eventi, che messi insieme fanno allontanare di molto i Tudors dalla qualifica di serie fedele alla storia. Queste inaccuratezze furono così tante che all’epoca vennero aperti anche dei blog che commentavano puntata per puntata cosa era vero e cosa era falso, come questo qui.

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