Inutile negarlo: tutti, durante la nostra vita, incontriamo delle persone che non sempre ci conquistano. Come si sul dire in questi casi: non sei tu, sono io. Il loro modo di fare non combacia con il nostro, e non sempre in questi casi la diversità si concretizza come qualcosa da cui siamo affascinati. Quel che vediamo non si sposa bene con noi, e va bene. Può capitare. Gli appuntamenti iniziali, d’altronde, detengono questa funzione: farci rimanere, o farci scappare. Tutti tifiamo per la prima opzione, ma è inevitabile che anche la seconda si palesi come una possibilità concreta. Durante la nostra vita sentimentale, statisticamente parlando, almeno a uno su tre di noi è capitato di voler scappare via da una cena rimpiangendo il momento in cui abbiamo acconsentito a questa. D’altronde siamo umani, non sempre sappiamo nascondere le emozioni e quel che proviamo. Gli imbarazzi e i silenzi di un flirt morto prima del tempo fanno più rumore di uno che è nato nel modo migliore, e questo perché non sappiamo effettivamente come fare a fare quel discorso, quello che prima o poi faremo e che – a volte – abbiamo anche sentito rivolto verso di noi: è stato bello, ma forse non può funzionare, e bla bla bla. Lo aveva anche detto qui, non sono estremamente simpatica. Spesso il no ha prevalso più del sì durante la mia esistenza, e questo è un assioma che – inevitabilmente – si è tradotto anche nei rapporti. I primi appuntamenti sono un campo minato, un’aria pericolosissima in cui può succedere qualsiasi cosa, anche svignarsela. Lo farei, l’ho fatto. Con una scusa qualsiasi cerco di andare via da quel locale in cui conosco per la prima volta dal vivo il mio flirt, e poi tanti saluti. Con rispetto, ma devo andare. Ed è proprio pensando a questi appuntamenti falliti che ho provato a immaginare un possibile appuntamento con i personaggi delle Serie Tv. Vi risparmio i nomi dei personaggi con cui sicuramente rimarrei (un caloroso saluto a Nick Miller), e vi cito gli isolati casi in cui fare un biglietto per il Burundi last minute sarebbe una grande idea. L’amore che viene raccontato in Bridgerton, dunque, non sarà protagonista di questo argomento, ma uno dei suoi personaggi sì. Vi chiedo scusa in anticipo: le mie parole potrebbero urtare la vostra sensibilità . Ma rincuoratevi: ho liberato la sedia del locale. Potete andar voi, se vi va. Io scappo.
J.D – Scrubs
So che vi ho già fatto arrabbiare così ma – lo sapete – al cuore non si comanda, e nel mio non c’è spazio per J.D. Di certo se ne farà una ragione confermando che, se potesse, scapperebbe anche lui da me. Nulla di personale, chiariamoci: J.D è un caro ragazzo, e ho apprezzato molti dei suoi comportamenti, ma c’è un intoppo: il suo lato sognatore. Non lo condanno, anzi, a volte lo invidio, ma non riesce a combaciare con il mio. I discorsi se insisti e persisti il sogno conquisti stanno a me come l’ananas sta sulla pizza e, per quanto gli americani ci provino, sappiamo tutti quale sia la verità rispetto a queste due combinazioni. Riesco già a immaginare il nostro primo appuntamento, e sento già le punte dei miei piedi indicare la porta d’ingresso del locale in cui siamo. Io, di certo, mi lamenterei una delle mie insoddisfazioni quotidiane, e sarà proprio a quel punto che J.D comincerà un discorso da sognatore che avrà come base solida la fiducia sul futuro (ma quale?) e l’ottimismo (ma chi?), un mix che potrebbe rivelarsi deleterio.
Gé, io ti voglio bene. Facciamo che rimaniamo amici?
Hughie – The Boys
Hughie non è mai stato un personaggio capace di stimolarmi delle sensazioni. L’unica cosa che è stato capace di tirarmi fuori, fino a questo momento, è stata l’indifferenza. C’è Hughie? Non me ne accorgerò. Manca? Non me ne accorgerò. La sua personalità , a dispetto di quella degli altri, è sempre stata più debole, e il suo carattere tiepido c’entra ben poco. Perfino la sua relazione con una supereroina risulta noiosa, e questo – scusate – ma mi dà modo di pensare. Insomma, io provo a immaginare un appuntamento con lui, mi metto alla prova, ma sono certa che non inizierebbe neanche. Staremmo in silenzio, senza dire una parola. Nessuno dei due proferirebbe parola, se non dei leggeri versi imbarazzati. Ci abbiamo provato, siamo andati a cena fuori, è il risultato è stato un accordo ovvio e tacito: io e te non ci rivedremo mai più.
Stefan – The Vampire Diaries
Non date vita ad alcun paragone. Stefan Salvatore non mi piace in quanto Stefan Salvatore, e non in rapporto a Damon. Non sono Elena, e per fortuna non mi è stato chiesto di far alcuna scelta, dunque identifico Stefan come un singolo individuo lontano dal fratello, senza dar vita ad alcun triangolo. Di questo ne sarà di certo entusiasta, siamo in pochi a considerarlo come singolo individuo, ma alla fine il risultato sarebbe comunque quello di sempre: un altro due di picche. I suoi infiniti anni di vita gli avranno certamente permesso di farsi le spalle larghe e sopravvivere a un rifiuto, ma alla fine lo sappiamo: Stefan è un ragazzo sensibile, quindi meglio andarci piano con le parole. Il punto è che davvero, mai come in questo caso il problema sono io, e non lui. So che mi metterebbe subito a mio agio con il suo animo quieto ed equilibrato, ma so anche che i nostri parametri di condivisione sono praticamente nulli. Non abbiamo nulla in comune, neanche il cibo. Siamo il giorno e la notte, il contrario di tutto. Il punto è che Stefan è troppo, troppo in tutto. Troppo preoccupato di far la cosa giusta, troppo incline al dovere, alla morale, alla razionalità . Non si mette mai davvero in gioco, decidendo di far prevalere sempre e solo il suo cranio. Lo so che così tanti anni di vita ti portano alla saggezza, e anche in questo caso mi tocca invidiare questa caratteristica, ma a volte l’equilibrio si raggiunge anche macchiandosi un po’ la perfetta e così bianca coscienza.
Puoi vivere quanti anni vuoi ma se non lo fai commettendo anche qualche errore, avrai sempre la stessa età , e non solo fisicamente come gli è già accaduto.
Ross Geller – Friends
Ross Geller non ti ama, ma vuole sposarti. Così, di botto, senza senso. Non ha capito cosa tu ci faccia lì, ma nel dubbio ti chiede di rimanerci. Un po’ perché vuole dimenticare Rachel, un po’ perché deve assolutamente sposarsi, un po’ perché vuole la vita decorata come l’hanno sempre voluta i suoi genitori. Vuole un’infinità di cose, e ognuna di queste non coincide con quel che voglio io. Mi sta simpatico, non mi sono mai unita ai cori da stadio che lo vedono come l’antagonista di Friends, ma non riesco neanche a immaginarmi come qualcosa di più di un’amica. D’altronde lo sappiamo sia io che lui: durante il nostro ipotetico appuntamento lui parlerebbe a sproposito, e io non riuscirei a star dietro a quella fitta rete di parole che si sgancerebbero verso di me a una a una, colpendo perfettamente la parte disordinata di me, che va in netto contrasto con la sua completamente ordinata. Ecco: questo è quello che ci fregherebbe, tra le tante cose: lui non si alzerebbe mai da quella sedia, neanche se io non gli piacessi. Rimarrebbe lì, e mi chiamerebbe il giorno dopo per dirmi che è stato bene, anche se è una bugia. Lo farebbe per star bene con se stesso, perché non si permetterebbe mai di rifiutare qualcuno provocandogli del dolore. Preferirebbe sentirsi perfetto. Io no. Io, mentre lui mi racconta ancora del suo desiderio di famiglia, sto già con il piede fuori dalla porta, in attesa di un Taxi che mi porti lontano.
Otis – Sex Education
Otis, come direbbe la mia vecchia prof di matematica, è intelligente ma non si applica. Quando si tratta di aiutare gli altri è la persona migliore da contattare, ma quando si tratta dei fatti suoi diventa il peggior nemico di se stesso. Certo, questo capita un po’ a tutti, ma lui mette in serio pericolo ognuno dei motivi che ci hanno portato a definirlo intelligente e sveglio. Ecco, intelligente e sveglio sono due parole che – se si tratta di Maeve, ma anche Ruby – non possono più essere scomodate. In riferimento a quest’ultima dobbiamo purtroppo ricordare il doloroso momento in cui, sentendosi dire le due paroline magiche, ha sviato totalmente l’argomento, non utilizzando l’arma della chiarezza con la ragazza. I motivi per cui l’ha fatto sono chiari: non voleva ferire, e lo sappiamo. Ma così facendo ha assunto un atteggiamento che si rivela sempre esser peggio di un “io no”. Sentirsi dire di non essere amati, per quanto faccia male, aiuta ad accettare la situazione, ma non sentirsi dire nulla è come un lungo no protratto, una speranza ancora viva che, al tempo stesso, fa a botte con la paura reale di quello che accadrà . Otis ha fatto questo, e anche con Maeve la situazione non è andata meglio. Ogni motivo è quello giusto per scappare, facendo totalmente perdere credibilità a qualsiasi delle sue azioni. Insomma, con me Otis non avrebbe alcun problema: vado dritta al punto.
O, in questo caso, dritta alla porta.
Jonathan – Stranger Things
Jonathan è una delle illusioni più grandi delle Serie Tv. La sua involuzione è stata palese, e questo abbiamo purtroppo dovuto constatarlo soprattutto con l’arrivo della prima parte della quarta stagione. I primi sassolini sui passi indietro erano già stati buttati, ma oramai non abbiamo più dubbi: Jonathan non è più lo stesso di un tempo. Non è Steve che gli ruba la scena, è lui che non la riempie. Schivo, privo di una caratteristica capace di identificarlo, totalmente assente dalla realtà . La sua figura prima era più intraprendente, timida ma forte, misteriosa ma trasparente. Era una serie di contrasti che, mischiati, facevano vedere una luce che adesso ha lasciato tutto il posto all’oscurità . Il nostro appuntamento si tradurrebbe in una serie di sequenze di carattere formale, poco interessante. Non ci spingeremmo oltre le normali domande da routine, e torneremmo a casa con tanti dubbi, ma una sola certezza: non ci sarà una prossima volta.
Nate – Euphoria
Sul personaggio di Nate dovremmo essere tutti d’accordo. Pericoloso, violento, manipolatore e ossessivo. Questi, per non fraintenderci, sono solo alcuni dei tratti che più caratterizzano il suo carattere, e sono tutti imperdonabili. Nate non sa cosa sia il rispetto, come si tocchi qualcuno con delicatezza. Urla, e quando parla a bassa voce lo fa soltanto per soggiogare qualcuno (Stefan sa che intendiamo). Dai ragazzi come Nate non bisogna star soltanto lontani, bisogna soprattutto rinchiuderli dentro un sistema di massima sicurezza e, una volta fatto, gettare la chiave. Inutile dirvi che, da un appuntamento così, scapperei con uno spray al peperoncino tra le mani. Non si sa mai.
Il Duca – Bridgerton
Parlo di quando ti tocchi. Perché tu ti tocchi, vero? Quando sei da sola puoi toccarti tra le gambe.
Io non vi chiedo molto. Vi chiedo solo di provare a immaginare la mia faccia quando, mentre bevo uno spritz, il Duca mi pone questo quesito con fare interessato. Sento già dentro di me la necessità di fuggire tra le montagne, e cercare di tranquillizzarmi non è così facile come credevo. Sudo freddo e poi chiedo perdono se ho peccato con la mia voglia di trash. Se ne avessi fatto a meno adesso non saprei nulla del Duca e vivrei la mia vita tutto sommato tranquillamente. Ma ho peccato, ed è giusto che io paghi. Tralasciando questa citazione, il Duca non si salva neanche per il resto. I belli che non ballano non sono mai stati il mio forte, soprattutto quando possiedono un repertorio di frasi che li rendono dei Baci Perugina ambulanti. Probabilmente di fronte a un “Io brucio per te” diventerei vittima di una risata crudele e nervosa, una di quelle che avrebbe tra le righe un disperato “ma chi me lo ha fatto fare” condito da una frase necessaria, una di quelle che fa riflettere, riportando a galla delle priorità che sono anche in grado di salvarci da queste situazioni: ma perché non sono rimasta a casa a guardare una Serie Tv su Netflix?