3) Ciao, io sono Michael (1988)
Attenzione: questo cartone può creare dipendenza a tutti i gattofili (come me!) che stanno leggendo questo articolo.
E sì, perché Michael è un gattone arancione che vive la sua vita fatta di pigrizia, cibo e coccole come un qualsiasi altro gatto domestico. Una parte della serie ci mostra proprio i tipici comportamenti felini in una casa, a contatto con i proprietari umani e le loro abitudini. L’aspetto divertente e nel quale ci possiamo identificare è quello in cui le persone osservano i loro animali, riflettendo su ciò che fanno da un punto di vista realistico.
Un’altra parte invece vede quegli stessi gatti prendere sembianze antropomorfe. Parlano, indossano vestiti e così via. Un aspetto quindi più legato alla nostra immaginazione e a come a volte noi gattofili fantastichiamo sui nostri amici felini, collocandoli in situazioni completamente assurde e divertenti. Ammettetelo! In queste vicende però gli animali non perdono del tutto il loro istinto e la loro essenza, creando in questo modo veri momenti di ilarità. Quanti dei vostri amici a quattro zampe vi rendono la vita impossibile con la loro vivacità e le loro marachelle? Ecco, questo è un po’ ciò che combina anche Michael nel corso degli episodi di quest’anime, da annoverare tra i cartoni animati più leggeri e spensierati della nostra infanzia.
4) Samurai per una pizza (1990)
Restando in tema di animali e affini oltre che di storie fantasticamente assurde, questo cartone vede protagonisti tre gatti che gestiscono una pizzeria in un villaggio che si chiama Little Tokyo. Esattamente. Tre gatti pizzaioli. Nemmeno la mia immaginazione è mai arrivata a tanto! E se questa vi sembra una trama fuori dal comune, dovete assolutamente sentire il resto. Rimarrete stupiti infatti nello scoprire che l’attività di ristorazione in realtà è solo una copertura. Romeo, Guido e Marilena sono dei guerrieri ipertecnologici impegnati in una lotta contro i cattivi del villaggio.
La volpe Attila e i corvi Larva e Aquila sono i loro diretti antagonisti. Un gruppo di tipi veramente loschi e corrotti, membri del consiglio cittadino. Riusciranno i nostri gatti-robot a sconfiggere il male e a riportare la pace a Little Tokyo? Questo dettaglio non lo ricordo ma Samurai per una pizza è in ogni caso uno di quei cartoni animati che sanno intrattenere gli spettatori senza troppe pretese. Le mini avventure dei personaggi fanno sorridere senza impegno, donandoci un po’ di quella leggerezza di cui ho scritto anche per Ciao, io sono Michael. Peccato solamente che l’edizione italiana non si sia basata su quella originale giapponese, bensì su quella americana. Per questo motivo alcuni episodi sono stati inspiegabilmente censurati.