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Class of ’09 è brava ma non si applica – La Recensione

Class of '09
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Se dovessimo scegliere due tendenze del 2023 a livello seriale, mi verrebbe da dire: “tante linee temporali” e “intelligenza artificiale”. Quindi, ecco spiegato l’arrivo di Class of ’09, serie tv thriller di recente approdata su Disney+, che coniuga questi due filoni narrativi già visti in Silo e Mrs. Davis, permettendo a Class of ’09 di inserirsi nella lunga lista di serie tv poliziesche che abbracciano il genere sci-fi. Insomma una mescolanza di cose, linee temporali, personaggi e drammi poco originali, che si incontrano qui, in questo punto di congiunzione che aveva tutte le premesse per essere la serie tv perfetta per iniziare il nuovo anno, ma che non riesce a mantenere alto l’interesse per le prospettive future che propone. Anzi, ci fa allontanare quasi a gambe levate.

class of '09

Il potenziale di Class of ’09

Alternando il 2009, il 2023 e il 2034, Class of ’09 racconta di una classe di reclute a Quantico e del loro incredibile successo dopo l’addestramento. Una squadra FBI unica nel suo genere, eccellente per gli insegnanti, come Tayo (Brian Tyree Henry) e che, nel 2034, introdurrà un sistema di sorveglianza perfetto e impeccabile. Quella che l’FBI introdurrà è un’intelligenza artificiale che permetterà agli USA di essere “tra i paesi più sicuri in assoluto”. Ogni bella invenzione e innovazione, ovviamente, nasconde le sue carte peggiori e sono in pochi a sapere che nel progetto di sicurezza c’è ben poco di cui essere sicuri. Sarà compito di Ashley Poet (Kate Mara), che è stanca di essere solo una delle migliori agenti speciali, rivelare la verità. Ma contro chi bisogna combattere, quando il tuo nemico ha le sembianze di un computer autonomo che non ha bisogno della presenza umana per funzionare?

Ma non è l’intelligenza artificiale il fulcro principale di Class of ’09, almeno, non in senso lato del termine: la fantascienza proposta nel 2034 è artefice di un futuro spaventoso, un Grande Fratello silenzioso che vuole rassicurare tutti e che promette protezione e sicurezza. Ma è quella stessa sicurezza che viene a mancare, quando l’FBI e i suoi confini interni diventano sempre più labili con il passare del tempo. Le ottime reclute del 2009, nel 2034 diventano i bersagli dei loro stessi mirini e non c’è modo per evitare il colpo.

Troppe informazioni ma poche spiegazioni

C’è una cosa che mi piace del guardare serie tv poliziesche: sentirmi parte di una squadra. Ma in Class of ’09 è pressoché impossibile sentirsi una recluta di Quantico. Le diverse linee temporali non sono sufficienti per chiarire cosa stia succedendo, quale che sia il vero pericolo e perché gli agenti dell’FBI agiscano in un determinato modo piuttosto che in un altro. Le informazioni rimangono riservate a loro, ai personaggi, come se fossero conversazioni scritte e pensate solo per loro, degli ipotetici veri agenti e noi dei semplici spettatori che cerchiamo di tessere il filo del discorso, ma non sappiamo da dove iniziare. Manca il coinvolgimento per lo spettatore, che perde presto interesse per la classe di agenti speciali del 2009 che ora dovrebbe salvare il mondo o forse invece lo sta distruggendo.

Class of ’09 è una serie tv poco chiara, che vuole introdurre in maniera interessante i suoi personaggi, ma le loro stesse presentazioni – nel primo episodio – sono scarne di motivi per cui apprezzarli o restare incuriositi dalle loro prossime vicende. Rispondono in maniera sistematica, immediata: nelle loro parole non c’è sentimento. I personaggi sono tanti, nel corso delle tre linee temporali tutta la squadra si ritrova e si rincorre continuamente, ma manca un filo conduttore che li renda una squadra con cui entrare in empatia. Tutto sembra forzato, i dialoghi e le situazioni si mostrano come qualcosa che “deve essere mostrato per ovvie ragioni” ma queste ragioni non sono a noi note. L’impressione finale è che la sceneggiatura di Class of ’09 sembra sia stata scritta da una moderna intelligenza artificiale che, per ovvie ragioni, è stata manchevole nell’inserire una caratterizzazione forte dei personaggi. Magari l’intelligenza del 2034 avrebbe scritto – o scriverà? – nuove reclute di Quantico, presentandole come persone e non come personaggi tipo che non escono dai contorni dei loro stereotipi.

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Cosa poteva essere Class of ’09

Una sola stagione, che probabilmente rimarrà tale anche se il finale lascia il dubbio di un futuro (con annesso ritorno al passato), ma Class of ’09 poteva essere tante cose ma non è risultata nessuna di queste: l’occasione di denuncia di un sistema corrotto e il terrore di usare delle macchine artificiali come fossero esseri umani che potrebbero prendere il sopravvento. Il regista è Tom Rob Smith, che in altre occasioni aveva riscosso successo per la sua assenza di peli sulla lingua nel raccontare l’ipocrisia governativa, ma questa volta si è affidato a un cast eccelso che però non è stato sufficiente per la realizzazione ottimale sperata da Class of ’09.

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