Damon Salvatore era il personaggio più interessante di The Vampire Diaries, poi si è accartocciato su stesso e intorno alla figura di Elena. Jaime Lannister era arrivato al culmine del suo percorso di maturazione, poi un solo episodio ha spazzato via tutti i suoi sforzi. I personaggi di 13 Reasons Why erano stati scritti con grande coerenza, poi il prosieguo dello show ha vaporizzato qualsiasi risultato. Andy era diventato il volto di The Office, poi inspiegabilmente il suo personaggio ha perso qualsiasi slancio. Potremmo stilare una lista tendente all’infinito con tutti i personaggi brutalmente rovinati nel corso del tempo.
Spesso gli sceneggiatori fanno delle scelte folli, scellerate, che portano all’autodistruzione di alcune figure cui ci eravamo affezionati. Altre volte, è il tempo a logorare i personaggi, l’assenza di un’idea rivitalizzante, che dia una svolta positiva alla scrittura. Sta di fatto che ogni volta diventa sempre più difficile accettare un’involuzione dei nostri personaggi preferiti. Quei personaggi che ci vengono presentati in un modo, creano un certo tipo di aspettative e poi, puf! Spariti, relegati all’inconsistenza, destinati a essere marginali, senz’anima.
Con questa lista vi proponiamo dieci nomi emblematici in questo senso. Ma potremmo andare avanti ancora per molto.
1) Alex Karev
Ad Alex Karev vorremo sempre bene, su questo non si discute. Lo abbiamo conosciuto nella primissima stagione di Grey’s Anatomy e ce lo siamo portato dietro per quasi vent’anni. Un arco di tempo talmente lungo che è praticamente impossibile non sentire un certo legame col personaggio. Però quanto è cambiato Alex, durante le stagioni. Cosa è rimasto effettivamente, a lungo andare, di quel ragazzo un po’ problematico e irascibile che abbiamo conosciuto all’inizio?
Era inevitabile che anche Alex maturasse, su questo non c’è dubbio. Resistere per sedici anni in una serie tv richiede una buona dose di flessibilità e malleabilità. Però, quando ci guardiamo indietro, sentiamo una nostalgia profonda dell’Alex Karev che fu. La sua irruenza negli anni l’hanno spenta, soffocata da una moderatezza fin troppo controllata. Così, quando ha provato a ripescare il vero se stesso dal tunnel del passato, più che una sorpresa si è rivelata una trovata stanca.
2) Euron Greyjoy
Game of Thrones è pieno di personaggi rovinati. Su questo punto si potrebbe aprire un dibattito senza fine. Jaime, Jon, Tyrion, in qualche modo anche Daenerys, Bran e tanti altri hanno subito una trasformazione nel corso delle ultime due stagioni che non riusciamo ancora a giustificare. Ma se ci pensiamo bene, chi è stato rovinato più di Euron Greyjoy?
Partito come il papabile villain delle ultime stagioni, Euron è stato poi confinato all’irrilevanza più totale. È come se gli showrunner lo avessero completamente dimenticato. Come se lo avessero inserito nella storia senza avere la più pallida idea di che farne. Un personaggio dall’alto potenziale ridotto a fare battutine infelici, perseguitare i membri della propria famiglia, obbedire agli ordini di qualcun altro senza tirar fuori un minimo di intelligenza strategica e politica. Boh…
3) Olivia Pope
Che personaggio Olivia Pope. Potente, intrigante, determinata, tosta come pochi. Shonda Rhimes ha portato sullo schermo una donna con gli attributi. Una rivoluzione, da un certo punto di vista. Scandal è una serie che ruota tutta attorno ai giochi di palazzo, agli scandali, ai triangoli amorosi. E Olivia Pope sa come muoversi in quel mondo. Sa come piegarlo a suo favore.
E si mantiene così fino alla fine, la sua determinazione non viene mai meno. Quello che cambia – e che alla fine si rivela piuttosto deludente – è il fine che giustifica i mezzi. Da paladina della giustizia, personaggio con una certa morale, Olivia Pope diventa poco più di una macchietta al servizio del potere, per la conservazione del potere. Come succede quasi sempre in quel mondo, raggiungere la cima può dare alla testa e far perdere la bussola interiore. Ma davvero questo personaggio, che si era affacciato sulla scena come una vera rivoluzione, ne risulta rovinato, alterato, stravolto nei principi.
4) Damon Salvatore
Che dire di Damon, il fratello cattivo che diventa buono in The Vampire Diaries? Quando lo abbiamo conosciuto aveva tutte le carte in regola per essere il villain della serie. Non un villain qualunque, ma uno di quelli fighi, allenati al cinismo e pieni di freddure e sarcasmo. Era ovvio che non potesse rappresentare il cattivo in una serie in cui i vampiri sono in guerra tra di loro e con un sacco di altre creature. Era ovvio che per lui dovesse esserci da qualche parte una forma di redenzione o roba simile. Ma tra redenzione e appiattimento totale c’è una bella differenza.
Damon Salvatore rimane un gran figo, non potrebbe essere altrimenti. Ma il suo personaggio si è un po’ afflosciato nel corso del tempo.
L’amore rovina tutto, come sempre. La vicinanza di Elena non ha fatto altro che legarlo profondamente a lei, rendendo le sue scelte scontate e prevedibili. Oltre che noiose, a volte. Damon era un personaggio che meritava qualcosa di meglio, le ultime stagioni di The Vampire Diaries avrebbero dovuto capirlo.
5) Andy Bernard
Altra involuzione inspiegabile è quella di Andy Bernard in The Office. Ce ne siamo occupati in questo articolo, provando a individuare le ragioni di un tale stravolgimento. Andy era diventato uno dei personaggi migliori dello show, nonostante gli esordi ce lo abbiano presentato come un soggetto antipatico e spocchioso. Il suo arco narrativo è stato un percorso ascendente: piano piano ha conquistato il pubblico e la scena, diventando in pratica uno dei volti più popolari dello show.
E poi? Poi nulla, gli sceneggiatori lo hanno completamente rovinato, mandando all’aria tutto il suo percorso di maturazione. Che sia stata colpa di Una notte da leoni? Potrebbe essere una delle ragioni, ma certo non la sola.
6) Britta Perry
Vogliamo parlare della fine che ha fatto il personaggio di Britta in Community? Lei è stata uno dei principali membri del gruppo di studio Greendale e anche uno di quelli arrivati fino alla fine dello show. Ce l’avevano presentata come una figura indipendente, poi ha subito una lenta e graduale trasformazione che l’ha tramutata in un disastro senza speranza, il bersaglio del sarcasmo del gruppo.
Da personaggio intelligente, con alle spalle qualche scelta non proprio azzeccata, Britta è diventato un fallimento, una macchietta. Può darsi che l’involuzione fosse nelle idee degli sceneggiatori, ma la trasformazione è stata così repentina da risultare fasulla e inspiegabile.
7) Oliver Queen
L’eroe di Arrow funziona nelle prime stagioni, fino a metà dello show. Poi anche a lui tocca la sfortunata sorte di tutti i personaggi di questa lista. Oliver è un ricco playboy che torna a Starling City dopo anni di assenza e si decide a combattere il male individuando e ammazzando i cattivi. Un giustiziere della notte che pian piano diventa un eroe sempre più positivo, che consegna i nemici alla giustizia e si impone come paladino del bene. Che succede poi? Che nella terza stagione Oliver vive una crisi di identità e si sposa.
Come Damon Salvatore, anche Oliver Queen diventa un personaggio appiattito dall’amore.
Il matrimonio e la vita regolare incidono profondamente sulle scelte del personaggio, ma anche sulla qualità della serie in generale. Arrow nelle ultime stagioni perde parecchio: l’azione non è più il fulcro pulsante dello show, Oliver Queen perde il suo fascino e i fan abbandonano completamente ogni speranza.
8) Bellamy Blake
I fan di The 100, invece, sono rimasti molto delusi dal personaggio di Bellamy. Non a torto, perché in effetti è passato dall’essere un leader tra la sua gente a una condizione di inconsistenza davvero frustrante. Bellamy è stato un personaggio in costante trasformazione. Egoista e cinico all’inizio, nel corso delle puntate ha però mostrato anche il suo lato più vulnerabile, lasciando emergere i sensi di colpa che lo affliggevano.
Ma nelle stagioni finali non ha fatto altro che appiattirsi, perdendo il suo ruolo centrale fino a risultare una semplice comparsa. L’epilogo ha poi contribuito a far arrabbiare parecchio i fan della serie, ma il personaggio di Bellamy era già stato abbondantemente rovinato prima del suo ultimo episodio.
9) Tremotino
Un altro personaggio maltrattato dalla sceneggiatura è anche quello di Tremotino di Once Upon a Time, il Signore Oscuro e il Coccodrillo. Era partito alla grande. Un personaggio con un grande potenziale, affascinante proprio perché bizzarro, con infinite sfaccettature da approfondire.
Ma anche lui, nel corso del tempo, proprio come Damon Salvatore, Olivia Pope e gli altri, ha finito con l’appiattirsi, con il comprimersi.
È diventato oltremodo prevedibile con i suoi voltafaccia e il suo opportunismo. Sembrava messo lì a caso e utilizzato solo per sbrigliare le situazioni più complesse, ma il suo potenziale è andato sprecato.
10) Clay Jensen
D’accordo, in questo caso non è solo il protagonista principale ad essere stato rovinato. 13 Reasons Why ha subito un’involuzione pazzesca, di cui abbiamo parlato anche nella rubrica Il Muro del Rimpianto. Non vi è dubbio che tutti i personaggi della serie abbiano preso strade diverse, che in molti casi li hanno portati a snaturarsi completamente. Ma è anche vero che la trasformazione più dura da digerire l’ha subita proprio Clay Jensen. Un ragazzino problematico e introverso nella prima stagione, un leader problematico e molto poco introverso nelle stagioni successive.
Lui era in qualche modo il nostro sguardo sulla Liberty High. Un personaggio complesso, scaraventato in una situazione più grossa di lui, impossibile da reggere. Il suo viaggio attraverso le tredici cassette lo ha portato a maturare, ma dopo la prima stagione questa maturazione ha coinciso anche con uno snaturamento di fondo. Clay è diventato in qualche modo parte di quel sistema dal quale si teneva alla larga. Il mix di ansie, paura e rabbia furiosa non è stato rivitalizzante per un personaggio come lui. Alla lunga è diventato noioso, sospettoso, antipatico e troppo spesso ripetitivo. Se 13 Reasons Why si fosse fermato alla prima stagione, ora avremmo un bel ricordo di Clay Jensen.