Il vino buono sta nella botta piccola, o qualcosa del genere. Se volessimo traslare questo famoso detto nel mondo seriale va da sé che, spesso, per le serie tv è più facile diventare ottimi prodotti se composte da poche stagioni. E quale è il numero perfetto se non tre? Nell’articolo di oggi vi presentiamo, dunque, la nostra personale classifica dei migliori show composti da sole tre stagioni. Qualcuno potrebbe pensare che siano poche ma sono stata sufficienti per rendere certe storie indimenticabili.
Da Penny Dreadful a Dark fino a un piccolo cult del mondo seriale, queste serie tv dimostrano che tre è davvero il numero perfetto.
10) The Newsroom
The Newsroom, creata da Aaron Sorkin e andata in onda per tre stagioni dal 2012 al 2014, è ambientata nella redazione di un notiziario televisivo fittizio chiamato “News Night”, e segue le vite e le sfide dei giornalisti e del personale che lavora appunto nel programma. La trama ruota attorno alla produzione di notizie in tempo reale, con un focus sulla tensione tra il giornalismo di qualità e le pressioni commerciali. La serie ha ricevuto elogi per la sua scrittura acuta, il dialogo rapido e le interpretazioni degli attori, ed è stata un ritratto affascinante del mondo del giornalismo televisivo.
La cancellazione ha sicuramente influito sulla gestione della narrativa, ma tutto sommato The Newsroom resta una delle migliori serie tv esistenti composte da sole tre stagioni (anche se forzatamente), e occupa l’ultima posizione di questa classifica.
9) The Leftovers
Filosofia, e religione si uniscono all’interno di un meraviglioso affresco sulla natura umana. Basata sull’omonimo romanzo di Tom Perrotta, The Leftovers è una serie tv difficile da digerire e, forse, adatta a un palato raffinato ed esiguo. La storia ruota attorno a un evento fittizio di proporzioni bibliche che ha colpito il 2% della popolazione mondiale. Il 14 ottobre 2011, infatti, circa 140 milioni di persone svaniscono nel nulla e senza lasciare traccia lasciando quelli rimasti del tutto impreparati e confuso.
Dopo tre anni dal fatidico accaduto, le persone sono adesso divise sostanzialmente in due fazioni: coloro che lo considerano un atto divino e, di conseguenza, sono anche preda del fanatismo più sfrenato; coloro invece che non sanno darsi risposte e cercano di andare avanti con questa nuova vita. Ed è all’interno della comunità di Mapleton che assistiamo alla disfatta e alla rinascita dell’essere umano.
Una serie poetica ma di difficile comprensione, per certi aspetti simile alla poetica fatalista di Dark che troveremo più avanti in questo articolo.
8) The Fall
Irlanda del Nord. La sovrintendente Stella Gibson (Gillian Anderson) è chiamata ad affiancare la polizia locale nelle indagini su un misterioso quanto efferato serial killer che sta prendendo di mira le giovani donne, single e in carriera della città di Belfast. Inorridita ma, allo stesso tempo, stranamente intrigata dalla psiche del killer, Stella inizia una caccia all’uomo senza esclusione di colpi dove l’astuzia è l’unica arma possibile.
Arma che lo stesso assassino, Paul Spector, utilizza per pianificare fin nei minimi dettagli i suoi omicidi e per sfuggire alle indagini della polizia. Solo Stella, infatti, è i grado di individuare il comune denominatore nel modus operandi di Spector e da qui svelarne l’identità . Nell’arco di tre stagioni lo spettatore è partecipe di un inseguimento tra gatto e topo, senza mai capirne a pieno chi sia l’uno o l’altro. Fino a quel finale di stagione non proprio eccelso ma spiazzante.
7) Legion
Fin dalla tenera età , David Haller è abituato a entrare e uscire da ospedali psichiatrici senza che nessuno sia mai stato in grado di aiutarlo davvero. Liquidato come folle e lasciato ai margini della società , David stesso a imparato a considerarsi un signor nessuno privo di importanza fino a quando la realtà dei fatti si manifesta in tutta la sua brutalità .
I disturbi mentali da cui ha sempre creduto di essere affetto non sono altro che poteri che fanno di lui un mutante. E neppure un mutante qualsiasi ma il figlio di Charles Xavier. La serie tv creata da Noah Hawley porta i supereroi su un piano di qualità e introspezione senza precedenti dimostrando che anche il materiale fumettistico può trasformarsi in “roba da grandi”.
E se non sai dove vedere Legion e vuoi supportare Hall of Series, scopri l’offerta che Disney+ ha riservato ai nostri lettori.
6) Glow
Ingiustamente cancellata dopo solo tre stagioni, GLOW è una delle comedy più divertenti e ben fatte che avrete il piacere di trovare sulla piattaforma Netflix. Ambientato nella Los Angeles degli anni Ottanta, la serie tv ha per protagonista Ruth Wilder, un’attrice che tenta di sbarcare il lunario, e la sua ex migliore amica Debbie Eagan più un calderone variegato di donne fortissime, tostissime e uniche.
Nel nuovo fantasmagorico programma “Gorgeous Ladies of Wrestling”, diretto dal dubbio Sam Sylvia, Ruth e Debbie incarnano i ruoli della vita lottando ogni sera con le colleghe e l’una contro l’altra dando così vita ridando colore e vita ai programmi di wrestling di una volta.
5) Narcos
Divenuta, in pochissimo tempo, un fenomeno televisivo a tutti gli effetti (con tanto di consacrazione da meme), Narcos è stata una delle serie tv più famose e chiacchierate del 2015. Quelli che non l’hanno vista sono pochissimi, quelli che non ne hanno mai citato la sigla ancora meno.
Le prime due stagioni dello show ruotano attorno alla figura di Pablo Escobar, signore della droga e criminale colombiano che dominò incontrastato dalla fine degli anni Settanta fino al 1993 quando venne infine ucciso durante uno scontro a fuoco. La serie si incentra, soprattutto, sul rapporto tra Pablo e gli altri signori della droga, la DEA e i membri della sua cerchia ristretta. La terza stagione riprende dalla caduta di Escobar, con la DEA impegnata a contrastare il cartello di Cali.
4) Dark
Nell’immaginaria cittadina di Winden, la scomparsa del piccolo Mikkel Nielsen mette in moto una serie di eventi ineluttabili che cambieranno per sempre la vita degli altri abitanti e, in particolar modo, di quattro famiglie particolarmente legate le une alle altre: i Kahnwald, i Nielsen, i Doppler ed i Tiedemann. Ciò che è accaduto a Mikkel è infatti già successo in passato, esattamente 33 anni prima, ma la polizia non è mai riuscita a ritrovare Mad Nielsen.
Piani temporali diversi si intrecciano e moltiplicano con il passare delle stagioni, andando a comporre una narrazione intricata, tortuosa e ai limiti del paradosso. Basandosi sul principio di autoconsistenza, i personaggi di Dark sono infatti capaci di viaggiare nel tempo senza però essere mai in grado di cambiare il proprio destino o di quelli che gli stanno attorno.
Pur essendo una serie tv davvero unica, le tre stagioni di Dark non riescono a tenere un ritmo costante portando la narrazione a perdere potenza con il procedere della storia fino a quel finale da “meh”.
3) Hannibal
E dopo Dark, saliamo finalmente sul podio. Basata sull’iconico personaggio protagonista dei romanzi di Thomas Harris, Hannibal è quella serie tv che non riesce a non lasciarti addosso sentimenti contrastanti. Se da un lato è piuttosto difficile resistere alla chimica tra i suoi due interpreti, dall’altro la lentezza narrativa rischia di inficiare sull’attenzione dello spettatore.
Will Graham è un profiler come pochi, in grado di immedesimarsi nelle azioni e nella psiche dei più efferati serial killer e svelarne così l’identità . Ma le capacità di Will sono anche un’arma a doppio taglio in grado di minare nel profondo la sanità mentale dell’uomo e lasciarlo in bilico tra ragione e follia. L’incontro con lo psichiatra Hannibal Lecter dà inizio a un rapporto morboso, ambiguo e insidioso. Ancora di più dato che Hannibal è un killer che si nutre della carne delle vittime.
2) Penny Dreadful
Siamo arrivati sul podio, dove accanto ad Hannibal e un’altra intoccabile serie tv non potevamo non inserire Penny Dreadful.
Cosa accade se si inseriscono, all’interno della stessa storia, i più grandi personaggi della letteratura gotica inglese? Il risultato è Penny Dreadful, serie tv a tinte horror con protagonista una superba Eva Green e tanta altra bella gente. Le vicende, ambientate nella Londra del 1891, ruotano attorno a singolari e ben note figure letterarie come Victor Frankenstein, Dorian Gray, l’Uomo Lupo, vampiri, streghe e persino il Dr. Jekyll tutti intenzionati a sopravvivere in un mondo sempre più alienato e vuoto.
Vita, amore e morte sono tra le tematiche più presenti nel corso delle stagioni, in grado di raggiungere sempre maggiori livelli di profondità emotiva. Alla pari dello Jonas di Dark, anche Vanessa Ives è una protagonista tormentata, in lotta continua con sé stessa e con quei demoni che non sembrano intenzionati a lasciarla andare. Aspettatevi di sorridere, commuovervi e rimettere in considerazione molto di quello che date per scontato.
1) Twin Peaks
Nel 1990 andava in onda sul canale ABC il primo episodio di una serie tv destinata a diventare ben presto un cult. Per la sua unicità stilistica e narrativa, Twin Peaks era qualcosa di mai visto prima sul piccolo schermo e come tale fece ben presto parlare di sé.
L’omonima cittadina in cui è ambientata la storia è un luogo tranquillo e monotono, un po’ come la Winden di Dark, in cui nulla di male succede. Fin a al giorno in cui non viene ritrovato il corpo freddo e senza vita di Laura Palmer, giovane popolare in tutta la cittadina ma anche piena di numerosi segreti. A occuparsi delle indagini viene incaricato l’agente speciale dell’FBI Dale Cooper che si rende ben presto conto di come Twin Peaks sia tutto tranne la tranquilla cittadina che vuole apparire. L’elemento sovrannaturale e horror persino si mescola a tratti grotteschi e sopra le righe che caratterizzano, in special modo, i personaggi.