Tra le relazioni più affascinanti da vedere sul piccolo schermo non ce n’è forse una che superi quella tra il genio/detective e la sua cara, vecchia nemesi (Death Note insegna). Sono legami che si costruiscono sul filo del rasoio, fatti di silenzi, di parole calcolate e di mosse ben studiate per cercare di essere sempre un passo avanti al proprio avversario. Il mondo seriale è pieno di questi tipi di rapporti ma ce ne sono 9, nello specifico, a cui abbiamo deciso di dedicare l’articolo di oggi. Può la mente essere un’arma migliore di qualsiasi pistola o coltello? Le coppie prese in esame oggi dimostrano che, il più delle volte, è proprio così.
Da Death Note a Sherlock passando per Killing Eve, ecco i duelli psicologici delle serie tv che non vi faranno distogliere gli occhi dallo schermo!
1) Sherlock
Il duello tra menti geniali per eccellenza. Nato dall’inventiva letteraria di Sir. Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes è universalmente conosciuto come l’archetipo del detective, dell’individuo che, attraverso il purissimo mezzo del raziocinio, è in grado di risolvere i misteri più complessi. D’altronde eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità è la frase che meglio rappresenta il processo speculativo del detective inglese.
E, come tutte le grandi menti, anche Sherlock Holmes trova la sua nemesi in una mente altrettanto grande, quella di Moriarty. Sherlock stesso lo definisce il “Napoleone del crimine”, l’unico in grado di anticipare le mosse di Holmes e di metterlo, quasi, all’angolo. Nella serie tv, Benedict Cumberbatch e Andrew Scott danno volto e anima a questi due personaggi maestosi, in lotta continua ma senza che uno dei due riesca mai a prevalere davvero sull’altro.
2) The Fall
Gillian Anderson sa interpretare qualsiasi personaggio in maniera eccellente e uno dei ruoli più iconici dell’attrice inglese è, indubbiamente, quello di Stella Gibson nella serie tv The Fall. Accanto a uno spiritato Jamie Dornan, la Anderson porta in scena uno dei rapporti predatore-preda più disturbati e contorti che siano mai stati tratteggiati in televisione.
Da un lato un serial killer dalla psiche labile e malvagia che sta uccidendo le giovani donne di Belfast, dall’altra una sovrintendente di polizia dall’oscuro passato e dalla mente sottile. Per tre stagioni assistiamo impotenti al duello silenzioso e violento che li vede protagonisti. Una violenza mentale fatta anche di attrazione perversa che li tiene legati come in una danza fino a un finale per niente scontato.
3) Hannibal
E a proposito di attrazione fatale, non possiamo certo non inserire in questa lista un altro rapporto ambivalente e persino dai tratti omoerotici. Basata sui romanzi di Thomas Harris, la serie tv creata da Bryan Fuller si concentra su un giovane Will Graham e sul suo legame con lo psicologo Hannibal Lecter, che ha il particolare vizio di mangiare carne umana.
La mente di Will è un luogo tormentato, la sua estrema empatia, infatti, se da un lato gli permette di eccellere nel proprio lavoro di profiler, dall’altro lo porta sempre ai margini della follia. Nel tentativo di aiutarlo, il suo supervisore lo affianca al geniale psichiatra Hannibal Lecter che si dimostra una mente affine nella risoluzione di svariati omicidi. Ma lo psichiatra nasconde un tanto famoso quanto terrificante segreto che porta ben presto Will a non riuscire più a distinguere la realtà dalla fantasia. Mentre la realtà gli suggerisce una cosa, il mondo quasi onirico in cui viene catapultato gli lancia segnali contrastanti.
4) Death Note
Light è lo studente più bravo del Giappone, un giorno trova un diario molto particolare che gli permette di riportare la giustizia nella società che tanto disprezza. Con la nuova arma a disposizione capisce di poter agire da giudice e carnefice e inizia a sperimentare. Se la prima reazione è quella di una persona normale, ben presto la sete di superbia cresce in lui trasformandola nel vero villain di Death Note.
A Light si contrappone Elle che è, a sua volta, il più grande detective in circolazione e la cui vera identità rimane ignota. Tra Light ed Elle si instaura una lotta psicologica che complica il loro rapporto, a causa del ruolo che ognuno dei due incarna nella storia di Death Note. Come in una partita di scacchi, i due giocano sempre di anticipo nel tentativo di prevedere le mosse dell’avversario.
Tra i duelli psicologici più ansiogeni, quello di Death Note rimarrà per sempre nella storia delle setie tv.
5) Legion
Lo scontro tra Legion e lo Shadow King è così appagante dal punto di vista estetico da non lasciare spazio a competizione alcuna. Ispirandosi all’omonimo personaggio Marvel, Noah Hawley (creatore di Fargo) dà vita a una partita mentale lenta e inesorabile, in cui nulla è come sembra e dove ogni singolo dettaglio nasconde una verità distruttiva. È una partita che rompe persino lo schermo televisivo e ci porta a prendere parte noi stessi al gioco. Da spettatori passivi ci caliamo nei panni di esploratori del tempo e della mente, nel tentativo di uscire indenni da una narrazione folle, labirintica e aliena.
Nell’oscurità della mente frammentata di David, lo Shadow King attende pazientemente tessendo la sua tela. Quello che non sa, però, è che i poteri di David vanno oltre ogni sua aspettativa e nascondono un potenziale che rischia di cancellare il mondo per come lo conosciamo.
6) The Following
Quando i crime andavano ancora alla grande, in quel periodo florido di storie sui serial killer, c’era una serie tv in particolare che ci teneva svegli la notte. Quanti di voi ricordano The Following e il rapporto incasinato che vedeva protagonisti l’ex agente dell’FBI Ryan Hardy e il serial killer Joe Carroll? Interpretati rispettivamente da Kevin Bacon e James Purefoy, i due uomini sono legati da un doppio filo di odio e rispetto.
Un rapporto molto simile, se vogliamo, a quello che lega i personaggi principali di Death Note.
Entrambi sono infatti dotati di un ingegno fuori dal comune che utilizzano per scopi palesemente diversi. Ryan riesce a mettere alla strette l’avversario calandosi nei suoi panni ed entrando nella sua psiche malata, dalla sua, però, Joe è una persona particolarmente persuasiva in grado di circondarsi di una numerose schiera di seguaci.
7) Prodigal Son
Malcom Bright lavora per il dipartimento di polizia di New York ed è un uomo solitario, taciturno e riservato. Questo perché, in realtà, Malcolm è figlio del pluriomicida Walter Whitly che lui stesso, quando era bambino, denunciò alla polizia senza vederlo mai più. Adesso, Malcolm è costretto a riallacciare i rapporto con il padre, dato che un misterioso assassino uccide le sue vittime utilizzando la stessa tecnica di Walter “Il chirurgo” Whitly.
Una dinamica abbastanza nota viene qui declinata in una variante diversa e accattivante ponendo al centro della narrazione il rapporto tra padre e figlio, mai così complicato come in Prodigal Son. Il trauma vissuto da bambino si trascina ancora nella vita di tutti i giorni di Malcolm che rimane sempre in bilico e mai realmente parte della società che lo circonda. Il ritorno del padre nella propria vota risveglia i fantasmi del passato e porta Malcolm a lottare contro i suoi stessi demoni interiori.
8) Mr.Robot
Un magistrale Rami Malek e un indimenticabile Christian Slater, che cosa volete di più? Vi basta dare un’occhiata al primo episodio di Mr. Robot per rendervi conto della portata narrativa di questo show che disseziona la nostra società tratteggiandone un ritratto impietoso. Un thriller psicologico di nicchia che merita di essere scoperto anche se non adatto ai deboli di cuore.
Elliott conduce una doppia vita, muovendosi con indolenza giorno dopo giorno in attesa di qualcosa che neppure lui sa spiegare. Quel qualcosa arriva con le fattezze di Mr. Robot, un misterioso individuo che lo recluta per combattere e distruggere “il sistema” in stile Fight Club. Senza voler fare spoiler a chi la serie non l’ha vista, sappiate solo che ad attendervi ci sono plot twist e rivelazioni degne di Shutter Island che metteranno in dubbio la vostra percezione della realtà.
9) Killing Eve
Ancora una volta, come per Death Note e Hannibal, torniamo a parlare di rapporto morbosi e ossessivi.
Eve Polastri lavora per i servizi di sicurezza inglesi e il caso della vita sembra arrivare quando è chiamata a investigare su una enigmatica e bellissima killer. Villanelle non possiede empatia, nel senso letterale del termine, e ha deciso di offrire i suoi talenti da omicida al miglior offerente. Le due donne non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra: dove Eve è trasandata, disordinata e monotona, Villennelle è invece affascinante, precisa e folle.
Da uno stadio iniziale di curiosità, tra le due si instaura un rapporto di co-dipendenza che le trascina, stagione dopo stagione, in un vortice tossico e senza via d’uscita. Come i piatti di una bilancia, la narrazione si muove senza sosta spostandosi ora verso un e poi verso l’altro estremo. Eve e Villannelle partecipano a una danza sensuale durante la quale si conoscono e si scoprono due facce della stessa medaglia.