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5 personaggi delle Serie Tv che soffrono di un raro disturbo mentale

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Affascinanti, inquietanti e profondamente disturbati, i personaggi delle serie tv che soffrono di disturbi mentali sono numerosi. Dall’assassino Dexter allo stalker Joe, questi individui ci hanno tenuto con il fiato sospeso per intere stagioni. Cosa li spingeva a compiere azioni tanto malvagie e talvolta inspiegabili?

Di seguito proponiamo i 5 personaggi delle serie tv ricordati proprio per i loro disturbi mentali.

1) Norman Bates (Bates Motel) – Il disturbo dissociativo

Dexter

Norman Bates di Bates Motel (ispirato al personaggio del noto film Psyco di Hitchcock) è una persona di buon cuore, educata e premurosa che soffre inconsapevolmente di disturbo dissociativo dell’identità.

Quel che molti non sanno è che il protagonista (nella serie come nel film) è l’incarnazione della figura di Ed Gein, noto serial killer davvero esistito, agricoltore e baby-sitter del Wisconsin, arrestato in seguito all’omicidio di diverse casalinghe. La serie, a differenza della pellicola hitchcockiana, è ambientata ai giorni nostri e pone il focus sulla figura dell’adolescente Norman che vive un complicato rapporto con i coetanei e in modo particolare un rapporto morboso ed opprimente con la mamma Norma. Il fulcro della serie risiede proprio nel rapporto ossessivo tra il giovane e la mamma e racconta il passaggio di Norman da timido studente a serial killer.

Tutto ha inizio con la scoperta del cadavere del padre di Norman trovato morto in casa in condizioni fin da subito poco chiare, il ragazzo è turbato e vive l’esperienza come un trauma. La madre, al contrario, non sembra minimante colpita e pensa solo a tenere lontano il figlio dalla verità.

Ciò che desta molto interesse in questa serie è la messa in scena del complesso edipico di Freud secondo il quale, tra il figlio e la mamma, esiste un legame più profondo che sfocia in un insieme di desideri sessuali. L’attaccamento psicosessuale di Norman nei confronti di Norma (già i due nomi la dicono lunga) è sempre più evidente e man mano che si procede con gli episodi si scoprono particolari sempre più inquietanti: arriverà a imbalsamare la madre dopo averla uccisa. La mente di Norman peggiora episodio dopo episodio portandolo in uno stato allucinatorio confusionale in cui immagina di avere continue conversazioni con la madre che gli suggerisce di fare sempre “la cosa giusta” (che spesso sfocia negli omicidi).

La trasformazione di Norman in un serial killer ha probabilmente delle componenti genetiche, ma è soprattutto frutto di profondi traumi avvenuti nel contesto familiare e che ha subito fin da piccolo. Tutte le scene in cui si relazionano Norman e Norma suscitano nello spettatore una sensazione di “sbagliato”, sguardi troppo ambigui e ravvicinati, balli troppo equivoci, carezze, baci sulle labbra e le scene in cui dormono abbracciati. I protagonisti fanno sperimentare allo spettatore una sorta di disagio derivato dalla percezione di un rapporto eccessivo, patologico, scaturito da ripetuti traumi che lasciano ferite profonde nelle vite di entrambi i personaggi.

2) Dexter (Dexter) – Il Serial Killer

Dexter

La sua storia criminale nasce da un trauma subito nella prima infanzia, quando la madre viene brutalmente assassinata in un container ed egli assiste all’omicidio rimanendo immobile e impotente ad osservare la scena. Portato via da un poliziotto che diventerà il suo padre adottivo, Dexter sviluppa ben presto una natura inquietante e aggressiva. È a quel punto che il padre gli insegna il Codice, un insieme di regole con le quali Dexter potrà seguire il proprio istinto omicida rivolgendolo però verso comportamenti in qualche modo riparatori. Il Codice gli impedisce di aggredire persone innocenti: nascerà così un giustiziere dei criminali, attento a verificare l’effettiva colpevolezza delle vittime prima di passare all’azione.

Una doppia vita nella quale Dexter, oltre a uccidere, lavora per la polizia analizzando le tracce ematiche sulle scene del crimine. La trama si sviluppa perciò su un doppio binario: la luce del giorno e l’oscurità della notte.

Dexter avverte un gelo emotivo che lo rende perfetto nel compito che è chiamato a svolgere, un’incapacità assoluta di entrare realmente in relazione col prossimo. La voce narrante di Dexter, che espone i propri vissuti nelle notti trascorse sulle tracce della vittima prescelta, accompagna lo svolgersi delle puntate. Il disturbo mentale lo porterà a diversi ostacoli anche nella vita quotidiana: l’inizio della relazione con una donna e l’impossibilità di provare vicinanza emotiva o l’osservazione degli altri esseri umani mentre mettono in atto comportamenti di condivisione sociale che a Dexter risultano impossibili da attuare spontaneamente.

3) Hannibal (Hannibal) – Il cannibale

Dopo il Dexter, con la sua voglia di uccidere, il personaggio di Hannibal metterà in scena un disturbo mentale ancora più inquietante.

Will Graham è il più talentuoso profiler dell’FBI, le sue grandi doti ed il suo modo unico di pensare gli permettono di entrare nella mente di un killer come nessun altro. La svolta avviene quando viene affiancato allo psichiatra e criminale Hannibal Lecter. Presto i due cominciano ad avvicinarsi sempre di più, il loro legame oscuro si trasformerà in qualcosa di più di una semplice amicizia, arrivando a un’attrazione fatale che li porterà sul punto di non ritorno.

Hannibal è una serie tv capace di mettere in scena le due facce della malattia mentale: quella che ci suscita empatia e quella che ci spaventa. Hannibal e Will sono due facce della stessa medaglia, spietato e freddo il primo ed empatico e tormentato il secondo. Entrambi sono prigionieri della propria natura, incapaci di sentirsi a proprio agio nella società. Hannibal dà libero sfogo al proprio sadismo sfociato nel cannibalismo. Will ha una personalità dissociata ed è inoltre affetto dalla sindrome di Asperger.

Hannibal racconta di un’ossessione che porta a scoprire la parte malata dell’altro e ad accettare la propria. Il protagonista è come un mostro che si nasconde tra le persone normali, tra di noi. Ma così facendo, mostra allo stesso tempo il suo lato migliore, quello che è sensibile alle parole di Will, e al suo dolore. Gli altri esempi di follia che vediamo in Hannibal sono un esempio dei lati più oscuri della mente umana.

4) Joe Goldberg (You) – Lo stalker

La vicenda ha inizio quando Beck entra casualmente nella libreria di Joe suscitando in lui qualcosa di forte. Fin da subito si intuisce che Joe ha una grave devianza che lo spinge a stalkerare Beck e in questo modo, seguendola e scoprendo tutto di lei tramite i canali social, riesce a incontrarla (non) casualmente altre volte e a far breccia nel suo cuore.

A sua insaputa riesce quindi a conquistarla e i due iniziano una relazione. Beck non si accorge dei disturbi dell’uomo di cui si sta innamorando perché, ai suoi occhi, Joe si comporta da fidanzato perfetto: premuroso, attento, romantico e impeccabile tanto che ogni volta che sbaglia a dire o fare qualcosa è sempre pronto ad ammettere i suoi errori, chiedere scusa e rimediare, facendola sentire anche in colpa.

Beck è felice ma alcune cose nella sua vita sembrano prendere inspiegabilmente una strana piega (Joe la allontana dagli amici, uccide la sua migliore amica e tortura il suo ex ragazzo). Un personaggio innovativo che ci mostra una figura che la serialità ancora non ha affrontato in maniera approfondita (nonostante You non sia riuscita nell’intento di descriverlo al meglio). Joe non è uno forte, come non è un cattivo nel senso più puro: non agisce mai perché vuole, ma perché deve. È un bugiardo patologico, non solo con gli altri, ma anche con se stesso.

5) Alyssa e James (The End of The F***ing World) – Gli psicopatici

Salute mentale e responsabilità sono alla base della caratterizzazione dei due protagonisti, che sono in tutto e per tutto due psicopatici. In tutta la serie succedono cose a caso perché i due non hanno nessun piano e non vogliono averlo. Non hanno un’idea del pericolo, quasi non hanno un’idea precisa della parola, sembra che vaghino privi di qualsiasi codice morale, privi di una reale idea di futuro.

Come scopriamo nel corso della serie, James ha subito un grave lutto nell’infanzia e da allora ha cercato di distaccarsi dai propri sentimenti, in quanto troppo dolorosi per essere sopportati. All’inizio della serie, infatti, James presenta dei tratti di personalità schizoidi (le persone con personalità schizoide manifestano una marcata chiusura in se stesse, apatia, tendenza all’isolamento ed elusività). Quello che più caratterizza la personalità schizoide è l’incapacità di provare piacere.

In quanto ad Alyssa, il suo quadro è più sfumato. Alcuni dei suoi comportamenti ci fanno pensare a un disturbo antisociale di personalità (incapacità di conformarsi alle norme sociali, impulsività e incapacità di pianificare, irritabilità, aggressività e tendenza a mentire), altri richiamano un disturbo borderline.

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