Durante la nostra esperienza seriale abbiamo conosciuto un’infinita lista di criminali. Molti di loro andavano dritti verso i loro obiettivi senza guardare in faccia niente e nessuno. Ogni azione illegale o macabra veniva compiuta con estrema freddezza, a tratti con apatia. Nulla poteva fermarli dal portare a termine il loro obiettivo. Ma, in mezzo a questi criminali, se ne nascondono altri più particolari. Non parleremo di codice morale perché l’argomento è troppo complicato per utilizzare parole che richiamino la moralità, ma parleremo di regole. Più specificamente, regole ben precise che i criminali che stiamo per citarvi si sono dati, e contro cui non sono mai andati. Avrebbero comunque conseguito il loro obiettivo, ma con delle regole, con delle eccezioni. In alcuni casi, infatti, avremo a che fare con serial killer che collezionano una serie di omicidi a sangue freddo, ma che non torcerebbero un capello a degli innocenti, o a delle specifiche categorie di persone. Nessun innocente è finito tra le loro braccia, perché le loro regole imponevano tale condizione. Il mondo della serialità, in questo senso, ha conosciuto diversi esempi – Dexter, Omar Little – e di questo riusciamo anche a comprenderne il motivo. Le Serie Tv, d’altronde, cercano di focalizzarsi molto suoi personaggi cercando di analizzare e comprendere cosa ci sia dietro quel che fanno, se le loro azioni conoscano dei limiti, fino a che punto si spingerebbero.
Da Dexter a Omar, ecco 6 criminali delle Serie Tv che hanno un codice di comportamento ben definito
1) Joe Goldberg
Durante le tre stagioni di You abbiamo visto Joe uccidere a sangue freddo qualsiasi persona che ostruisse il suo cammino e il suo obiettivo. Non guardava in faccia nessuno, non si limitava di fronte a niente. Genitori della vittima, la sua migliore amica, l’ex fidanzato: qualunque persona si mettesse in mezzo al loro rapporto era in serio pericolo. Bastava poco: un accenno sul fatto che Joe non convincesse, e subito la vendetta veniva servita. Le tre stagioni di You sono andate avanti dimostrando sempre di più quanto – pur di non subire le conseguenze delle sue azioni – Joe fosse pronto anche a uccidere la donna da cui era ossessionato. In mezzo a tutto questo, però, c’è una categoria di persone che non ha mai neanche toccato: i bambini e gli adolescenti. Vedere questa categoria di persone lo riportava nel passato facendogli rivivere traumi che ancora oggi non lo lasciano libero. Verso di loro provava un senso di protezione che gli ha sempre impedito provocargli del male, anche se questi ultimi rappresentavano un problema per il raggiungimento del suo obiettivo. Per i propri scopi Joe ha fatto qualunque cosa, ma quando si trattava di bambini o adolescenti le cose assumevano tutta un’altra forma.
2) Mike Ehrmantraut
Mike Ehrmantraut è uno dei personaggi che più dimostra grande scrittura, caratterizzazione. A mani basse, il suo è sempre stato considerato uno dei migliori personaggi del panorama seriale dell’ultimo decennio. C’è chi lo definisce il gigante (in fondo) buono, e chi come il cattivo che non devi mai fare arrabbiare. Tra le due cose la verità risiede nel mezzo. Fare arrabbiare Mike non è difatti la scelta migliore che si possa compiere, ma basta vederlo con la propria nipote per scoprire quanto il suo personaggio non possa essere in alcun modo categorizzato o catalogato come un semplice criminale. Mike è stato l’esecutore di diversi omicidi, ma non ha mai torto un capello a nessuno che fosse innocente. Quel che lo muove è il desiderio di vendetta, e il mondo criminale in cui è entrato è l’unico mezzo attraverso il quale compierla. Non può fare a meno di questo, e non può tacere il dolore che la morte del figlio ha provocato. Quel che gli è successo è diventato il suo punto debole, la molla che ha scatenato il suo inferno interiore. Da poliziotto corrotto, Mike è diventato un esecutore. La criminalità ha accolto Mike tra le sue braccia, e lui si è lasciato abbracciare da questa, ma a una condizione: gli innocenti vanno lasciati in pace. Better Call Saul in questo senso è stato fondamentale per conoscere il suo personaggio, la chiave giusta per aprire la porta del mondo di Mike.
3) Il Professore
Il Professore è certamente uno dei personaggi più attenti e metodici che abbiamo mai incontrato durante la nostra esperienza seriale. Ogni cosa – salvo i rari momenti in cui non riusciva nel suo obiettivo – era calcolata fino ai minimi dettagli. Non si lasciava sfuggire nulla, e la sua lavagnetta rappresentava la sede concreta del suo cervello così sviluppato ed evoluto. La sua mente viaggiava talmente tanto da riuscire ad anticipare le mosse dell’avversario o i possibili ostacoli che sarebbero potuti incombere durante l’operazione. Il Professore calcolava tutto, soprattutto perché voleva evitare che la tragedia avvenisse. Sparare o uccidere i nemici non era nelle sue intenzioni. Il suo obiettivo era chiaro: voleva distruggerli, ma senza mettere in scena una guerra nel senso stretto del termine. I componenti della banda hanno puntato pistole e ucciso persone senza pensarci troppo, diventando di fatto non solo esecutori, ma anche gli stessi mandanti delle proprie azioni. Il professore avrebbe voluto evitare ognuna di queste cose, anche a costo di mettere in pericolo i suoi stessi piani. Ladro professionista sì, killer mai.
4) Dexter
Dexter è il Serial Killer più famoso del mondo della serialità. L’associazione omicidio/Dexter è apparsa immediata fin dall’esordio della serie. Ma nonostante ciò ricorderete sicuramente come anche – soprattutto – lui conosca un codice comportamentale ben definito, il suo tratto distintivo per eccellenza.
Dexter parla degli umani come se lui non appartenesse alla cerchia ma, anzi, ne fosse fuori. Il suo lato emotivo è decisamente particolare, quasi alieno. Lui stesso si è spesso definito apatico, privo di sentimenti o coscienza. L’unica cosa che sembra intenerirlo davvero sono i bambini, dettaglio che non si lascia sfuggire quando è il momento di giustiziare i cattivi. Infatti, come saprete, Dexter uccide soltanto chi procura del male, i cattivi che non provano alcun rimorso per quel che hanno fatto. Se questi hanno anche fatto del male ai bambini, Dexter si infuria ancora di più procurando loro ancora più dolore. Solo in quel momento, a detta sua, riesce davvero a sentirsi vivo colmando quel vuoto interiore che porta dentro di sé da sempre. Il suo codice comportamentale è dunque molto chiaro: nessun innocente, ma solo persone violente e pericolose che causano danni alla società. Per questo motivo lavora nella sezione di medicina legale: il contatto diretto con la polizia gli permette di avere tutte le informazioni riguardo ai serial killer, rendendogli più semplice il processo di inseguimento e uccisione.
5) Omar Little
Omar Little è uno dei personaggi di The Wire per cui abbiamo più pianto, per cui ci siamo più disperati, e attraverso il quale abbiamo conosciuto un nuovo aspetto della criminalità.
Omar può essere considerato uno dei criminali per cui abbiamo più penato. Tutti, quando lo vedevano arrivare, provavano una sensazione di spavento che li induceva a scappare. Ma quel che non comprendevano è che in realtà Omar possedeva un rigido codice morale per cui rifiutava di far male a chiunque fosse innocente. A dispetto degli altri criminali, è avverso a qualsiasi forma di volgarità o maschilismo. Dobbiamo infatti ricordare che The Wire andò in onda nei primissimi anni del 2000, ma fu subito capace di toccare dei temi importanti e delicati come l’integrazione, il razzismo e l’omosessualità. Omar incarnava in prima persona ognuno di questi temi con estrema tenerezza. Il suo codice morale, la sua totale assenza di maschilismo, la sua dolcezza e il suo rapporto con la nonna hanno contribuito a renderlo non solo un criminale atipico, ma uno dei migliori personaggi degli ultimi vent’anni.
6) Omar Sy
Lupin ha fatto il suo esordio riuscendo a conquistare diversi consensi, e in questo senso il suo protagonista ha giocato una parte fondamentale. Divisivo e iconico, Omar muove la propria vita con l’obiettivo di mettere in scena una vendetta degna di nota per la morte del proprio padre. Omar è anche un criminale che segue un codice comportamentale e non solo ben preciso: le sue azioni sono infatti ispirate al libro di Leblanc. Fin dalla sua età infantile infatti trae ispirazione dal libro di Lupin, diventando di fatto un criminale. Travestirsi, entrare nelle case, cambiare identità sono solo alcune delle azioni che più caratterizzano la su vita, ma con un limite ben preciso: non uccidere.