4) Elliot Alderson – Mr. Robot (Mr. Robot)
Io è un altro, proferiva Rimbaud. Mai questa frase potrebbe trovare accostamento migliore quanto in Elliot Alderson. Nella sua interiorità alberga un essere che vive, si alimenta e conduce una vita parallela alla sua. Mr. Robot è lui ed è contestualmente un altro. Rappresenta una parte di sé per troppo tempo rimossa e negata, che finisce per emergere con forza dirompente.
Non può esistere Elliot senza Mr. Robot e nella meravigliosa quarta stagione anche il protagonista si rende conto che la lotta è inutile. Si arrende al suo alter ego. Non può rinunciare a quella parte di sé come l’Io non può avere la meglio sull’Es. Deve imparare a canalizzarlo e indirizzarlo verso il meglio. Ci riuscirà?
5) Jimmy McGill – Saul Goodman (Better Call Saul e Breaking Bad)
Jimmy è uno e trino. È Slippin’ Jimmy, Jim e Saul. Nonostante provi ripetutamente ad allinearsi alla rigida morale del fratello Chuck ogni parte di lui si ribella. Emerge via via quel Saul Goodman che abbiamo imparato a conoscere in Breaking Bad. In quel grandioso oratore, truffatore e venditore d’aria fritta Jimmy sente di poter essere se stesso.
È realmente sé solo quando agisce mosso da un compromesso morale che lo porta a far giustizia secondo le proprie regole. Rinuncia all’onestà perfino quando questa gli porterebbe un lavoro altamente redditizio (l’impiego come associato alla Davis & Main). Lo fa perché si sente in gabbia. Perché la sua essenza più profonda è solo quella di Saul Goodman, il suo oscuro alter ego.