Le produzioni televisive italiane hanno conosciuto negli ultimi anni un netto miglioramento dei propri standard qualitativi anche grazie alla collaborazione con Sky. Alcune tra le migliori serie tv made in Italy hanno trovato infatti ospitalità proprio sulla pay-tv, l’unica attualmente in grado di competere con le grandi piattaforme di streaming con un’offerta variegata e investendo sempre di più su progetti ambiziosi e proposte coraggiose. Tra le migliori serie presenti su Sky, molte sono italiane. Alcune totalmente realizzate e prodotte nel nostro Paese, altre frutto di collaborazioni con case di produzione internazionali. È il caso di The Young Pope e di The New Pope, la creazione di Paolo Sorrentino divenuta celebre in tutto il mondo, o della più recente Diavoli, con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi tra i protagonisti. Su Sky sono stati trasmessi alcuni dei migliori prodotti della televisione di casa nostra, basti pensare a titoli come Romanzo criminale e Gomorra, o la trilogia 1992-1993-1994 con Stefano Accorsi nei panni del pubblicitario di successo Leonardo Notte.
Diavoli è solo l’ultima serie in ordine di uscita a rimpinzare il catalogo degli show italiani presenti su Sky.
I gioiellini nascosti tra i titoli disponibili su On Demand sono tanti, ma si tratta quasi sempre di serie tv già concluse o di miniserie da una singola stagione. Le serie tv italiane attualmente in onda – quelle per le quali è stata cioè confermata una nuova stagione o ci sono buone speranze che accada presto – non sono tantissime, considerata la mole di proposte offerte da Sky. In questo articolo abbiamo provato a metterne a confronto dieci, stilando una classifica generale dei titoli al momento disponibili. Non ci saranno quindi le già citate Gomorra, appena conclusa, e Romanzo criminale. Non ci saranno le miniserie di Sorrentino, In Treatment, Anna, Alfredino, ZeroZeroZero e tutte le altre già terminate, ma solo quelle attualmente in produzione.
Eccole qui.
10) Ridatemi mia moglie
Decimo posto per Ridatemi mia moglie, diretta Alessandro Genovesi e prodotta da Sky e Colorado Film. Si tratta di un adattamento della sitcom della BBC I Want My Wife Back e conta su un cast di protagonisti molto apprezzati dal pubblico italiano. Fabio De Luigi e Anita Caprioli interpretano due coniugi in crisi alle prese con un congelamento del loro rapporto matrimoniale. L’intreccio è piuttosto classico e si riallaccia al genere della commedia romantica, cercando di sintetizzare in un’unica proposta i ritmi della sitcom con il linguaggio cinematografico. Ne viene fuori un prodotto che è un po’ una via di mezzo tra una cosa e l’altra. Ridatemi mia moglie è la classica comedy divertente, leggera e adatta a un pubblico variegato. Nel cast, oltre a De Luigi e Caprioli, ci sono anche Diego Abatantuono, Carla Signoris, Alessandro Betti e Diana Del Bufalo. Al momento non ci sono conferme su un eventuale secondo capitolo della miniserie, ma il successo riscosso al momento della messa in onda – e il finale poco definitivo dell’ultimo episodio – potrebbero suggerire presto l’idea di una nuova stagione.
9) Petra
Una serie invece già riconfermata è Petra, che tornerà presto su Sky con una seconda stagione. Le vicende narrate traggono spunto dai libri della scrittrice spagnola Alicia Giménez Bartlett, che hanno come protagonista l’ispettore di polizia Petra Delicato, interpretata da Paola Cortellesi. La serie è andata in onda nell’autunno del 2020 con quattro episodi a rilascio settimanale e ha avuto un bel po’ di riscontri positivi, soprattutto in termini di ascolti. Il genere poliziesco ha una tradizione ben consolidata in Italia e Petra vi si ricollega proponendo una storia dalle tinte noir permeata dall’ironia della protagonista e della sua interprete. Le riprese della seconda stagione dovrebbero essere a buon punto. Non abbiamo ancora una data di uscita di Petra 2, ma conosciamo già i titoli dei quattro episodi che andranno in onda. Nel cast ritroveremo sicuramente anche il vice ispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi.
8) Christian
Tra le serie sfornate quest’anno da Sky, c’è invece Christian, finora una delle migliori proposte di Sky sul versante delle serie italiane. Christian è la storia di uno scagnozzo di periferia cresciuto al soldo di un boss locale, abituato a picchiare per il proprio capo senza fare troppe domande. Quando però le mani iniziano a sanguinargli e compaiono le stigmate qualcosa nella sua esistenza – e nell’intero quartiere dove vive – cambia per sempre. Il racconto dei supereroi all’italiana si intreccia qui col tema della religione, un topos che ritroviamo spesso nelle produzioni Sky. La miniserie con Edoardo Pesce, Claudio Santamaria e Silvia D’Amico è un altro punto incassato dalla televisione italiana, che inquadra storie originali e intriganti in un contesto tutt’altro che banale. La scrittura sembra non essere mai sbrigativa o approssimativa, l’ambientazione è suggestiva e gli interpreti le conferiscono il giusto grado di credibilità. Anche in questo caso mancano conferme ufficiali, ma speriamo proprio di avere presto una seconda stagione di Christian.
7) I delitti del BarLume
Immancabile, in questa lista, I delitti del BarLume, appuntamento fisso su Sky Cinema ormai dal 2013. La serie somiglia effettivamente a un film lungo, ogni stagione comprende due episodi da circa novanta minuti ciascuno. Il soggetto sono i romanzi di Marco Malvaldi, che hanno al centro una serie di delitti commessi nella cittadina immaginaria di Pineta, dove un barista un po’ burbero (Filippo Timi) riesce a fiutare sempre la pista giusta per la risoluzione dei casi. Si tratta di un giallo accompagnato da una forte vena di ironia, che è poi la caratteristica peculiare della serie. Dal 2013, quasi ogni anno escono due nuovi episodi, ogni volta incentrati su casi diversi. Parliamo di una vera e propria istituzione della serialità italiana targata Sky, di sicuro la serie più longeva mai prodotta finora. Ad oggi, I delitti del BarLume conta nove stagioni e un totale di diciotto episodi. Sulla decima non ci sono ancora conferme ufficiali, ma tutto fa pensare che anche il prossimo anno vedremo Massimo Viviani alle prese con i crimini di Pineta.
6) Il miracolo
Altra serie tv che esplora il mistero della religione, sempre in bilico tra sacro e profano, è Il miracolo, la creazione di Niccolò Ammaniti andata in onda nel 2018 su Sky Atlantic. Si tratta di un prodotto che mette insieme facce diverse e tenta di penetrare le coscienze e la psicologia dei suoi personaggi, ponendoli costantemente dinanzi al dubbio, all’arcano, all’evento inspiegabile. La serie ha vinto il Premio Flaiano per la miglior regia a Lucio Pellegrini e per la migliore interpretazione a Tommaso Ragno, che ha interpretato padre Marcello, un sacerdote in piena crisi di fede. Il miracolo è una serie che forse non raccoglie le simpatie del pubblico generalista, ma testimonia di come si possa fare televisione di qualità su tematiche profonde e controverse. Una strada già abbondantemente esplorata – con discreto successo – da Sky. Ammaniti ha preso la religione, la politica, la criminalità e le ha messe in crisi al cospetto del soprannaturale. Di una seconda stagione de Il miracolo si parlava già qualche anno fa, poi conferme non sono arrivate, ma si spera comunque che prima o poi gli autori riescano a dedicarvisi per realizzare l’impianto di un nuovo ciclo di episodi.
5) A casa tutti bene
La quinta posizione di questa classifica spetta invece al reboot del film di Gabriele Muccino, il cui primo episodio è uscito a dicembre 2021 e si è concluso a metà gennaio con l’ottava e ultima puntata della prima stagione. Il film di Muccino uscì nel 2018 e riscosse grande successo. La serie cambia gli interpreti, ma dietro la macchina da presa c’è sempre il regista romano. Il nucleo narrativo è lo stesso, ma gli otto episodi della serie spingono molto di più sull’aspetto drammatico, concentrandosi sulle relazioni tra i vari personaggi e sugli aspetti più oscuri di ognuno di loro. La crisi dei rapporti familiari è dunque il tasto da pigiare per innescare l’intreccio di A casa tutti bene, che è anche l’esordio di Muccino nel mondo della serialità. Già a metà dicembre, prima ancora della fine della prima stagione, era stato confermato un secondo ciclo di episodi, segnale di come Sky Italia creda molto nel progetto.
4) Romulus
Più si scalano le posizioni della classifica, più la qualità dei prodotti presi in esame si alza. Romulus è una serie approdata su Sky nell’autunno del 2020, un progetto ambizioso di Matteo Rovere del quale si è parlato probabilmente molto poco. Peccato, perché si tratta di una delle migliori serie italiane di ambientazione storica realizzate negli ultimi anni. Rovere aveva già dimostrato il suo valore come autore e regista di prodotti storici con Il primo re, film che ha fruttato tre Nastri d’argento e tre David di Donatello. La serie condivide col film la stessa ambientazione: siamo nel Lazio dell’VIII secolo a.C., un periodo storico preso poco in considerazione da scrittori, registi e sceneggiatori, ma pieno di spunti interessanti per un racconto crudo, realistico e avvincente come quello delle origini di Roma. Romulus – come Il primo re – è girato in latino arcaico. Il grande studio che c’è stato dietro la realizzazione della serie è ben visibile nella cura dei dettagli con cui Matteo Rovere ci trasporta in quest’epoca così lontana nel tempo, un’epoca misteriosa ed estremamente affascinante in cui sacro e profano convivono così come i valori della famiglia, dell’amicizia, della lealtà coesistono con impulsi animali e sentimenti di vendetta. La seconda stagione sta arrivando. Finalmente.
3) Il Re
Terzo posto invece per Il Re, il primo prison drama italiano che abbiamo recensito al momento della sua uscita. Si tratta di una serie coraggiosa, che ha puntato su un genere che tanta fortuna ha avuto negli Stati Uniti e per il quale in Italia non c’erano ancora precedenti. Luca Zingaretti ha interpretato Bruno Testori, il controverso direttore del carcere San Michele che amministra la giustizia nel suo penitenziario rispondendo soltanto alla sua legge.
Come Diavoli, Il Re è una delle ultime novità della programmazione Sky.
La storia cerca di esplorare i confini del bene e del male, infilandosi dietro le sbarre di un carcere ma abbattendo le distanze tra detenuti e agenti penitenziari, tra criminali e Stato, dimostrando come la linea che separa i buoni dai cattivi sia in realtà molto sottile. La serie cerca di interrogare lo spettatore su una moralità che tende ad oltrepassare i limiti e a mettere in crisi i personaggi. Le location – il carcere San Michele era un carcere realmente in funzione – e la fotografia fanno il resto, impreziosendo tutto il lavoro. Finora Il Re è stata una scommessa vinta. La seconda stagione dovrebbe già essere in fase di progettazione.
2) Domina
L’altro period drama della classifica è Domina, la serie italo-britannica creata da Simon Burke e basata sulla vita di Livia Drusilla, la moglie dell’imperatore Augusto. La prima stagione è andata in onda esattamente un anno fa: otto episodi sulla scalata al potere di Kasia Smutniak sullo sfondo di una Roma in piena trasformazione. Il passaggio dalla Repubblica al Principato si trascina dietro scie di sangue, intrighi politici ben orchestrati e sconvolgimenti sociali gravidi di ripercussioni. Domina è un’altra serie di cui si è parlato poco ed è un vero peccato perché è un prodotto che mette insieme political drama e serie d’ambientazione storica, con una sceneggiatura incisiva e interpreti di livello. La vita di Livia Drusilla è talmente lunga e talmente costellata di plot twist che, per raccontarla tutta, la serie avrebbe bisogno di una mezza dozzina di stagioni. Non mancano certo i colpi di scena con cui catturare l’attenzione del pubblico. Procedendo un passo alla volta però, appena qualche settimana fa è stata annunciata la seconda stagione di Domina, che a questo punto speriamo di vedere entro il 2023.
1) Diavoli
E Kasia Smutniak la troviamo anche in Diavoli, un’altra co-produzione tra Italia, Francia e Gran Bretagna. La prima stagione uscì in piena pandemia ed ebbe un discreto successo di pubblico. Colpa del lockdown e merito dei nomi del cast, tra cui spiccano Alessandro Borghi, la già citata Smutniak e l’americano Patrick Dempsey. La serie è ambientata nel 2011, anno in cui una grave crisi finanziaria imperversava sull’Europa, e ruota tutta attorno ai guai di un responsabile di trading alle dipendenze di un colosso bancario. Diavoli è una serie piena di nomi estrapolati dal campo dell’economia, farcita di concetti astratti e meccanismi finanziari complessi, ma ha il grande merito di aver saputo creare una narrazione dalle sfumature thriller, nella quale economia, politica e segreti internazionali si intrecciano con le vite private dei protagonisti.
Diavoli è la migliore serie tv italiana attualmente in onda su Sky.
La seconda stagione sta andando in onda proprio in questi giorni in prima visione su Sky Atlantic, mentre i primi dieci episodi sono disponibili su On Demand. Vale la pena recuperarla e mettersi in pari? Se non lo avete ancora fatto, assolutamente sì.