Va bene, sappiamo cosa state pensando: non siamo mai contenti. Quando rinnovano una gran Serie Tv abbiamo il timore che la rovinino, e quando non lo fanno ci lamentiamo. Va bene, capiamo il punto. Non giriamoci troppo intorno, sappiamo che siamo colpevoli di questo, e lo siamo tutti. Però abbiamo un’arma con cui difenderci dall’incoerenza, ed è l’equilibrio. Questo è quel che vorremmo. Non è solo una questione inerente al rinnovare/cancellare, ma molto di più. Vogliamo l’equilibrio tra le due cose, vogliamo l’ultima parola quando ancora non si è detto tutto, e un finale all’altezza quando invece ciò è stato fatto. Tante, troppe Serie Tv sono state cancellate quando avevano ancora qualcosa da dire, lasciandoci a volte anche senza un vero e proprio finale. I motivi che hanno portato a compiere questa scelta hanno spesso riguardato non solo gli ascolti, ma anche strategie da parte delle piattaforme che – per concentrarsi di più su una nuova serie – hanno rinunciato a quel che era già sulla piattaforma, non concedendogli una seconda opportunità. Questo è ciò che è successo a una delle Serie Tv di cui stiamo per parlarvi che, a fronte dell’esordio di Ozark, ha visto la propria storia andare in frantumi. Insieme a questa, scopriamo anche altre Serie Tv – come Dirk Gently – che avrebbero meritato una seconda occasione, ma senza mai ottenerla.
Attenzione: leggere attentamente i vari punti. Questi titoli potrebbero causare una leggera orticaria causata dal fastidio del rimpianto. Tenere fuori dalla portata dei deboli di cuore nostalgici.
1) Gipsy
Questo è ciò che succede quando la tua vita apparentemente perfetta si scontra con la realtà di non esserlo: fissi il vuoto perdendoti, come in questa immagine.
Jean è una donna realizzata professionalmente, felice, moglie e madre. Non ha intenzione di perdere quello che ha ottenuto, per questo sceglie di portare avanti due vite parallele in cui in una è una moglie perfetta, e in un’altra vive una relazione passionale con Sydney, una ragazza appena conosciuta. Lei è per Jean qualcosa di irrinunciabile, qualcosa da cui non può star lontana, per questo motivo sceglie di non dir nulla riguardo alla verità della sua vita. Se la tiene per sé, facendo così convivere due realtà che diventano quasi normali, routinarie. Jean ama in modo diverso sia il marito che la donna, per questo motivo riesce a destreggiarsi con semplicità da una storia all’altra. Ciò che dà a lei non toglie nulla a lui, e così al contrario. Ma è proprio il finale di stagione a scombinare le carte quando, per un attimo, le due vite parallele di Jean si scontrano. Quel che succede dopo questo momento noi non lo conosciamo, e questo perché Gipsy è finita proprio sul più bello, proprio quando aveva un’altra storia da raccontare. Non sapremo mai come Jean avrebbe affrontato questo tornado, e la motivazione – purtroppo – ha a che fare con una scelta strategica da parte di Netflix. E’ infatti questa la Serie Tv che è stata sacrificata per lasciar tutto lo spazio all’esordio di Ozark, uno dei prodotti più validi e forti della piattaforma. Siamo certi che una serie del genere avrebbe potuto camminare con le proprie gambe senza l’ausilio della cancellazione di Gipsy, che invece ha visto disintegrarsi la possibilità di ritornare.
2) The Society
Esattamente come Gipsy, anche The Society ha visto sfumare la sua seconda e doverosa occasione. Anche in questo caso il momento della resa dei conti era praticamente giunto, ma la pandemia Covid-19 ha costretto Netflix a dover sacrificare la serie, cosa che l’ha dunque privata non solo di un finale, ma di diventare una vera e propria saga. Nel dettaglio, The Society racconta di un mondo senza adulti in cui degli adolescenti sono costretti a ricominciare tutto da capo, creando quindi una nuova società in cui ognuno di loro ricopriva uno specifico ruolo. Questo non è comunque bastato per mantenere l’ordine e la pace all’interno di questa misteriosa società che, alla fine, ha visto i suoi abitanti scontrarsi in lotte al potere. Appare immediato immaginare The Society come una vera e propria saga, dando così vita a una narrazione abbastanza lunga capace di sviscerare al meglio eventi e personaggi, rendendoli co-dipendenti. Più impazziscono e perdono il controllo questi ultimi, più la pace collasserà. Più la pace collasserà, più loro perderanno il controllo. Se Netflix non si fosse fermato, The Society sarebbe davvero potuto diventare un marchio, una saga d’intrattenimento interessante capace di mischiare la lotta al potere di una società senza regole con il mondo dei teen drama.
3) High Fidelity
High Fidelity è una Serie Tv dal sapore nostalgico, ma con il retrogusto moderno. Nello specifico, stiamo parlando di un riadattamento che raccoglie qualunque informazione dal libro da cui è tratto, e poi la sconvolge rivoluzionandola. Sì, gli anni ’90 sono tutto all’interno di High Fidelity – sono tangibili, li vediamo dai dettagli, dai vestiti – ma non li vediamo quando il protagonista viene cancellato a favore di una protagonista che – nello stesso modo – riflette sulla sua vita e sulle sue relazioni. Sono proprio i dettagli di questo genere – e la perfetta caratterizzazione del personaggio – a rendere questo prodotto più che capace nonostante la sua brevissima durata. Per questo motivo guardarla significa immaginare almeno una seconda stagione, un’altra occasione per addentrarci all’interno di questa storia che mischia nostalgia e rivoluzione. La protagonista, Robyn, sarebbe potuta diventare la Fleabag degli anni 90, un nuovo simbolo. Una seconda occasione, in questo caso, avrebbe significato un potenziale nuovo personaggio cult, uno di quelli che si fa strada dentro la propria inadeguatezza. Di personaggi così non ne abbiamo mai abbastanza, e neanche di questo tipo di prodotti. La speranza è comunque l’ultima a morire, e noi sotto sotto speriamo ancora nel suo rinnovo.
Non è che per caso siamo ancora in tempo per ricontrattare?
4) Dollface
Dollface sa come si traduca l’assordante rumore del silenzio dopo un’esibizione, e sa cosa voglia dire non ricevere alcun applauso. Lo sa perché, nonostante sia stata vista e conosciuta, non è stata mai davvero capita. Attraverso le sue due stagioni, Dollface racconta un viaggio individuale, libero e privo di perbenismo. Con ironia e sarcasmo, racconta la storia di una donna che ritrova se stessa con l’ausilio dell’amicizia e del mondo che ha intorno, senza alcuna necessità di un amore passionale e forte, tipico di queste Serie Tv. Perché mentre la maggior parte dei prodotti sente il bisogno di completare la felicità della propria protagonista con un amore sconvolgente, Dollface sceglie di farne a meno e di dedicare tutte le sue forze solo nell’individualità. La leggerezza con cui questa ricerca personale è stata compiuta, ha spesso indotto i telespettatori a non comprendere del tutto la profondità di questo prodotto. Ma Dollface lo è, e la sua copertina serve solo a donare quella sensazione di confort e di casa necessaria affinché si comprenda ciò di cui sta davvero parlando. Il suo è un argomento universale che inevitabilmente lega tutti, e che per questo motivo – unito alla sua intelligenza nel trattarlo – sarebbe dovuto durare più di due stagioni. Aveva ancora qualcosa da dire, una ricerca in più da fare, un messaggio anticonvenzionale da consegnare. Una terza stagione conclusiva sarebbe stata l’ideale per concedergli una seconda occasione volta a salutarci per bene, con calma e senza fretta. Proprio questo dettaglio ha reso la seconda stagione poco audace, e con la fretta di dire tutto il necessario nell’immediato. Se Dollface avesse avuto la consapevolezza del tempo, avrebbe chiuso al meglio delle sue possibilità.
Peccato che sia andata così.
5) Happyish
Happyish è una Serie Tv irriverente, cattiva, concreta. Al contrario delle altre comedy non si serve di alcun amore passionale che fa da sottofondo, anzi. L’amore che Happyish sceglie di raccontare è quello di una famiglia disillusa che non crede più in niente, neanche nella felicità. Per riuscire a sopravvivere a tale condizione se la inventa, nonostante non sembri essere da nessuna parte. Per questo motivo possiamo definirla a tutti gli effetti una Serie Tv coraggiosa che ha portato a termine il compito di parlare della disillusione senza forzare la mano, senza cadere nel dramma o nel cliché. Peccato che ben poche persone siano davvero a conoscenza di questo gioiellino delle comedy (se volete scoprirne altri cliccate qui), cancellato dopo solo una stagione. I bassi ascolti hanno portato Showtime a prendere questa decisione, nonostante meritasse di certo una seconda opportunità. Si sa, spesso le emittenti non guardano in faccia a nessuno, ma forse – una seconda stagione – avrebbe potuto fare la differenza restituendo a Happyish tutto quello che ha donato tramite la sua storia. Cinismo, sarcasmo, leggerezza e malinconia: questi sono i tratti principali di una serie che, con un’altra occasione, sarebbe potuta diventare il manifesto di una parte di vita di cui spesso non parliamo ad alta voce. D’altronde si sa, la disillusione è un argomento delicato.
6) Dirk Gently
Dirk Gently racconta una storia in cui tutto è collegato in cui i minimi particolari – quelli a cui non faremmo mai caso – sono in realtà tutto. Stiamo d’altronde parlando di un investigatore olistico che decide di allontanarsi dal mondo della logica scientifica – DNA, impronte digitali – per avvicinarsi a quello che vede nelle casualità la risposta giusta, la chiave per la serratura difettosa. Per questo motivo la figura dell’investigatore viene qui introdotta in modo decisamente diverso dal solito, un modo personale capace di conferire una forte identità alla serie. Ma Dirk Gently non è solo questo, è anche suspense, colpi di scena, commedia, ironia. E’ un crime che si colora di tonalità calde pronte a illuminare le genialità di un uomo che crede al caso più di qualsiasi altra cosa. Per questo motivo siamo di fronte a un’altra gran Serie Tv che possiamo definire non solo coraggiosa, ma anche brillante. Ha guardato lì dove molti non guardano costruendo una logica in cose che apparentemente non ne avevano. Dirk Gently è qualcosa che insegna a guardare oltre, e una Serie Tv del genere avrebbe avuto tutto il diritto di avere una seconda occasione.
Allora, quanti di voi hanno amato Dirk Gently?
7) BlackAF
Concludiamo questa lista con una delle ultime delusioni che stiamo ancora cercando di elaborare. Sì, perché BlackAF ci aveva promesso di tornare con una seconda stagione, e tutto sembrava oramai pronto. Avevamo ricevuto la conferma del rinnovo da parte della piattaforma streaming Netflix, e tutto sembrava filare liscio. Un anno dopo, però, le cose sono cambiate totalmente realizzando un incubo che pensavamo aver ormai evitato: la cancellazione della serie. In questo caso, a quanto detto, la decisione non è stata presa dalla piattaforma, ma dallo stesso Kenya Barris. Qui di seguito le sue parole:
Semplicemente non so se la mia voce è la voce di Netflix. Le cose che voglio fare sono un po’ più spigolose, un po’ più intellettuali, un po’ più inebrianti, e penso che Netflix voglia una via di mezzo.
La serie, per chiunque volesse recuperarla, vede Barris cimentarsi in una versione romanzata di se stesso. Lo scopo di BlackAF è quello di raccontare senza filtri, e in modo anche folle, cosa significhi vivere all’interno di una famiglia new money che ogni giorno si confronta con tematiche riguardanti non solo la propria natura e personalità, ma anche il mondo che la circonda. Potremmo definirla, in qualche modo, come una favola moderna che mette al centro di tutto degli individui che – mentre cercano di capire qualcosa su di loro – sentono la necessità di raccontarsi e raccontare quanto nessun privilegio garantisca l’accettazione, e che la felicità sia un concetto che va ben oltre le apparenze.