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5 Serie Tv letteralmente stravolte dall’adattamento italiano

Due uomini e mezzo
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Ci sono argomenti nel mondo delle serie tv che mettono d’accordo tutti. Altri invece danno vita a violente e sanguinose guerre. Uno di questi è lo spinoso tema del doppiaggio. Passano gli anni, le serie cambiano, evolvono, iniziano e finiscono, ma la questione non fa che ingigantirsi. Esclusi i pochi neutrali che se ne stanno seduti in un angolino a mangiare popcorn mentre gli altri si massacrano tra loro, le fazioni sono principalmente due: gli integralisti della lingua originale, al massimo sottotitolata, e i difensori a spada tratta della miglior scuola di doppiaggio del mondo. Anche se in questa guerra tra fazioni non si tiene conto di un aspetto: la scuola di doppiaggio è senza dubbio sontuosa, ma a volte il problema principale è l’adattamento italiano.

Di serie doppiate benissimo e adattate anche bene ce ne sono a volontà. Altre, invece, è meglio vederle in lingua originale. Questione di accenti, questione di dialoghi… a volte sono sottigliezze. Altre volte però, come si sarà ben capito, vengono commessi dei veri e propri scempi in fase di adattamento. E Due uomini e mezzo non è l’unica vittima.

1) Due uomini e mezzo

due uomini e mezzo

Cominciamo proprio da Due uomini e mezzo. Come purtroppo succede a tantissime sit-com, è andata incontro al triste destino dello stravolgimento dei dialoghi. Infatti, non solo questi sono stati adattati per un pubblico italiano, ma sono anche stati radicalmente modificati per renderlo più adatto alla fascia pomeridiana. Il risultato è stato quello di banalizzare o eliminare del tutto  battute e giochi di parole in origine decisamente brillanti, oltre ad altri elementi potenzialmente controversi. L’ovvia conseguenza è la confusione del pubblico nel sentire risate registrate dopo una battuta che in realtà non era poi così divertente.

Un esempio pratico. Charlie parla con Russell, chiedendogli qualcosa per le afte della fidanzata, che in italiano per qualche ragione diventano un herpes. Al suo compatimento per Charlie che si è fatto incastrare, quest’ultimo commenta che non necessariamente deve andar male come è successo a lui. Russell risponde, letteralmente: “Sei simpatico Charlie, e non è solo l’ossicodone a parlare”. In italiano dice:”Ti ricrederai quando finirà l’effetto dell’incantesimo”. E non finisce qui.

Poco dopo, nella stessa scena, Charlie chiede dello sciroppo per la tosse. Regular or Cody?, chiede Russel, ovvero: normale o codeina? In italiano diventa: normale o potente? Così viene eliminato il classico riferimento alle droghe tipico del personaggio. Inoltre diventano incomprensibili le grasse risate di sottofondo quando, alla domanda di Charlie se per quello potente (appunto, la codeina) non serva la ricetta, il farmacista chiede “Sei un poliziotto?”.

2) La Tata

Quello de La Tata è forse l’esempio più estremo e lampante di cosa possa succedere a una serie doppiata quando non si pongono limiti in adattamento. Infatti, non solo sono stati stravolti i dialoghi come in Due uomini e mezzo, ma sono stati cambiati tantissimi elementi culturali oltre che l’identità stessa di alcuni personaggi. Nella versione originale la tata non si chiamava Francesca Cacace, ma Fran Fine. Non veniva da Frosinone e non era ciociara: veniva da Flushing, nel Queens di New York, ed era ebrea. La zia Assunta in realtà si chiamava Sylvia Fine, ed era la madre di Fran, mentre la vecchia zia Yetta era in realtà la nonna.

Già “solo” queste informazioni sono roba da mettersi le mani nei capelli. Si pensi poi a quanto spesso la tata parlava della propria famiglia, di episodi bizzarri e quant’altro. In italiano il tutto è stato reso con quante più assurdità maccheroniche possibili, che spesso lasciavano perplessi. Certo, da una parte possiamo capire che rendere tutte le battute sugli ebrei e farle risultare divertenti per il pubblico italiano rasentasse l’impossibile. Ma davvero bisognava stravolgere tutto così?

3) Lupin III

Ora passiamo a Lupin III. Sì, un anime, e uno di quelli storici. Non solo gli anime non si salvano dalla piaga degli adattamenti selvaggi, ma sono (o almeno lo erano una volta) tra quelli che subivano gli stravolgimenti più esagerati. Infatti, oltre a subire censure di ogni tipo, i personaggi cambiavano nome invariabilmente. Non serve nemmeno sapere come si chiamassero nella versione originale per capire che sono stati cambiati. Perché spiegatemelo voi come fa un personaggio giapponese – e faccio qui appello al primo esempio che mi viene in mente all’infuori di Lupin III, chi lo conosce sa di che parlo – a chiamarsi Ubaldo. UBALDO.

Ma torniamo a Lupin. Lasciate che vi parli di un grosso dilemma che mi ha perseguitato dall’infanzia fino all’avvento del grande e onnipotente Google. Tra una stagione e l’altra di Lupin III i disegni sono cambiati varie volte, e l’aspetto dei personaggi con loro. Durante la prima stagione insieme a Lupin, Jigen e Goemon abbiamo Fujiko. Durante la seconda stagione arriva Margot. Poi torna Fujiko, che viene brevemente sostituita da Rosaria per uno dei film animati. Ma quante donne della vita che riescono sempre a fregarlo ha Lupin? Una sola. È sempre la stessa donna a cui, per qualche oscuro motivo, hanno dato ben tre nomi diversi. DITEMI PERCHÉ.

4) Mork e Mindy

due uomini e mezzo

Torniamo nel mondo delle sit-com, un po’ più indietro nel tempo rispetto a Due uomini e mezzoLa Tata, e approdiamo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 con Mork e Mindy. Anche qui ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Uno dei primi problemi è quello dell’eliminazione di applausi e risate: nella versione italiana capitava spesso che dopo una battuta seguisse un inspiegabile silenzio, nel quale i personaggi stavano semplicemente  a guardarsi. L’arcano viene svelato guardando la versione originale, nella quale si trova in quei lunghi silenzi la reazione divertita del pubblico.

Risate e applausi non sono gli unici a essere stati falciati. Lo stesso è capitato a musiche e canzoni famose di sottofondo, spesso eliminate del tutto, a volte sostituite con altre del tutto anonime. Rimossi molto spesso anche gli effetti sonori, così da rendere inspiegabile il perché di certi scatti dei personaggi, quando nella versione originale si sentiva qualche forte rumore che richiamava la loro attenzione. Altre volte, addirittura, ci sono passaggi che non sono stati doppiati, lasciando così dei personaggi che vediamo ma non sentiamo parlare. Insomma, un disastro

5) Xena

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Infine troviamo un’altra serie che ha fatto la storia e che purtroppo ha ricevuto un trattamento pessimo. Parliamo di Xena – Principessa Guerriera. Innanzitutto, anche qui ci troviamo davanti a tanti personaggi che cambiano nome tra la versione originale e quella italiana. E non si parla solo di personaggi secondari, ma anche di Olimpia, che in realtà si chiamava Gabrielle. Si trattasse “solo” dei nomi, sarebbe quasi accettabile, ma purtroppo non è finita.

La serie ha infatti subito un’infinità di censure e tagli quasi a casaccio. Sono così venuti a mancare tanti elementi che rendevano difficile comprendere alcuni sviluppi della trama, per non parlare del rapporto omosessuale tra Xena e Olimpia che si è cercato in ogni modo di nascondere. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, sono stati commessi vari errori di traduzione. Uno ogni tanto può capitare. Non dovrebbe, ma qualcosa può sfuggire. Qui però sono tanto diffusi da sembrare un’abitudine e sfociare quasi (si spera di no) nella modifica arbitraria.

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