2) I dialoghi
Essendo un fumetto l’insieme di immagini e testo, esso è perfetto per essere adattato a prodotto cinematografico o televisivo. Un altro importantissimo punto di forza del fumetto di Sclavi è l’intensità dei dialoghi. Oltre alle già citate ed esilaranti battute di Groucho, l’interezza dell’opera è piena di discorsi molto densi e profondi. I dialoghi sono spesso incalzanti. Talvolta gli sceneggiatori si lasciano andare a vere e proprie prove di maestria, anche piuttosto inusuali da trovare in un fumetto. Un esempio un po’ fuori dalle righe? Ve la ricordate La Ballata della Morte?
Chi è colui così gagliardo e forte/ che possa vivere senza poi morire/ E da colei ch’è tutto, Madonna Morte,/l’anima sua possa far fuggire?/La Morte schifosa, la Morte lasciva!/La Morte! La Morte! La Morte che arriva!/La Morte, la Morte, dolcissima e amara,/la Morte che avanza nella notte chiara./La Morte di pietra, la Morte di neve/ la Morte che arriva con passo lieve./ La Morte che dona, la Morte che prende,/la Morte che ruba, la Morte che rende,/la Morte che passa, la Morte che sta,/la Morte che viene, la Morte che va… to be continued.
Era solo un assaggio.
3) L’incubo e il mistero
Tutto ciò che attiene all’ambito del mistero ha sempre esercitato un certo appeal su una fetta consistente dell’umanità. Se così non fosse non ci spiegheremmo le ragioni che ci inducono a leggere o guardare prodotti horror o thriller, per esempio. Considerando anche la fortuna che hanno nel panorama seriale opere come American Horror Story e The Walking Dead (giusto per fare due titoli), viene naturale pensare che Dylan Dog tratti effettivamente una materia amata dal grande pubblico. Inoltre, questa dimensione fantastica, onirica, permette di vedere il nostro mondo (immutato) congiunto con un mondo solo immaginato. Niente futuri distopici o affini, semplicemente un nuovo sguardo sul reale.
4) Mix di generi
Forse questa è una questione più personale, ma non credo lo sia in maniera eccessiva. Ho sempre amato le serie capaci di mixare più generi. L’esempio supremo di un prodotto simile è costituito da Twin Peaks, in cui si mescolano thriller, horror, comedy e love drama. Senza alcun dubbio, l’appartenenza di una serie a un certo genere è uno dei primi richiami che segue il pubblico, ma credo che la capacità di unire sapientemente diversi generi permetta di accalappiarsi un pubblico più trasversale. Dylan Dog riesce a condensare proprio i medesimi generi di Twin Peaks. Qualcuno parla di sophisticated horror comedy. Inoltre, possiamo trovare svariati riferimenti e citazioni a opere famose di diverso genere: si passa dallo splatter in stile Dario Argento o George Romero, a richiami ben più datati come Frankestein, Dracula, l’Uomo Lupo ecc. Insomma, Dylan Dog è un mix perfetto anche di cultura pop e riferimenti colti. Micidiale!
5) Esiste già una serie episodica cui attingere
Esistono già diverse Serie Tv tratte da fumetti (The Walking Dead, sempre per citarne una a caso). Il vantaggio di trarre una Serie Tv da un fumetto è che, a voler ben vedere, grossa parte del lavoro è già fatta. C’è già una continuità seriale e persino le inquadrature, volendo, sono stabilite. Insomma, sembra un incontro solo felice.
A dire il vero qualcosina è già stato fatto e proprio nella madre patria nostra del nostro eroe: l’Italia. Grazie al crowdfunding, infatti, Claudio Di Biagio e Luca Vecchi, in collaborazione con The Jackal, hanno dato vita al mediometraggio “Vittima degli eventi“. C’è chi ritiene che esso potrebbe tranquillamente essere un pilot per un’ipotetica Serie Tv su Dylan Dog. Andrebbe preso forse in considerazione…
Un saluto agli amici di Seriamente Tv!