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20 casi di cronaca trattati da Elisa True Crime di cui potete trovare anche una Serie Tv

Elisa True Crime
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L’enorme passione e la grandissima attenzione che Elisa True Crime mette nei suoi video non sono passate inosservate, tanto da permetterle di conquistarsi sempre più spazio e rilevanza non solo all’interno di YouTube, ma nel panorama dell’entertainment in generale, approdando persino su Netflix. Questo perché la youtuber non espone semplicemente i fatti, ma riesce a coinvolgerci emotivamente con la sua grande umanità, con la quale va a esplorare la profondità dei casi, delle persone e dei problemi umani, rendendo fede al motto con cui apre ogni suo lavoro:

“L’intento dei miei video è quello di denunciare, di diffondere consapevolezza, ma soprattutto di ricordare le vittime di queste storie“.

Fondendo il documentario e l’arte di saper raccontare, ci ricorda sempre di “allenare l’empatia” e ci porta dentro i casi, sviscerandoli in ogni loro sfaccettatura per farceli comprendere al meglio e formare così un’opinione ponderata. Molti dei casi che affronta sono stati ispirazione per film e serie tv. In questo pezzo ci concentreremo sulle seconde e, con un gran lavoro di ricerca, siamo stati in gradi di individuarne – con qualche altra menzione sparsa qua e là, sia in termini di prodotti televisivi che cinematografici – venti. Precisiamo che in questo articolo sono incluse solo le opere di finizione, escludendo (eccetto una menzione) le docuserie.

Non resta, dunque, che andare a vedere insieme i 20 casi trattati da Elisa True Crime di cui potete trovare anche una serie tv.

1) Il Poltergeist di Enfield

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Iniziamo con lo stesso caso che, spoiler, aprirà il pezzo relativi ai film basati sui casi trattati nei video di Elisa True Crime. Già, perché il Poltergeist di Enfield è stato il soggetto di una miniserie britannica del 2015 intitolata Enfield – Oscure presenze.

Riprendendo le ricostruzioni del libro This House Is Haunted del 1980, questo horror sovrannaturale narra la storia di Peggy Hogson e dei suoi figli che, dopo strani fenomeni paranormali, credono che la loro casa sia infestata. Dopo aver allertato le autorità, inizierà l’indagine di Maurice Gross, appartenente alla Society for Psychical Research. Quest’ultimo è interpretato da Timothy Spall, il Codaliscia di Harry Potter, e la serie annovera attori del calibro di Juliet Stevenson e Matthew Macfadyen. Alcuni critici paragonano l’atmosfera della serie a quella dell’Esorcista, ritenendola un ottimo prodotto, pieno di eccellenti interpretazioni e momenti da brivido. Altri, pur definendola convincente, mettono in luce come viri più sul lato psicologico che sull’horror in sé, non dando una chiusura netta ma rimanendo comunque una miniserie ben eseguita.

2) Kim Wall, scomparsa su un sottomarino

È pericoloso il lavoro del giornalista investigativo. Kim Wall ne era consapevole, ma non pensava che avrebbe trovato la morte in quell’intervista all’inventore e imprenditore Peter Madsen. The Investigation, serie danese divisa in sei parti e disponibile su NOW, non si concentra su Madsen o sul crimine in sé, ma sul lavoro investigativo della polizia danese che ha portato all’incriminazione dell’uomo per omicidio, vilipendio di cadavere e stupro e alla condanna all’ergastolo. Tra gli interpreti, troviamo nei panni del procuratore speciale Pilou Asbæk, ovvero Euron Greyjoy in Game of Thrones.

The Investigation ripercorre il caso del sottomarino in modo lento, donando così un senso di intimità, ed estremamente realistico, dando l’impressione di essere in un documentario e riuscendo a coinvolgere il pubblico senza bisogno di effetti spettacolari. Maneggiando il tempo in maniera naturalistica, veniamo totalmente coinvolti nelle indagini, nella complessità della giustizia e di tematiche importanti, arrivando a un finale che non lascia indifferenti.

3) La storia di Betty Broderick

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Oltre a Elisa True Crime, è la seconda stagione della serie antologica Dirty John a raccontare la storia di Betty Broderick e del suo ex marito Dan che, andata avanti dagli anni 60 agli anni 80, si è deteriorata così tanto al punto da terminare in un duplice omicidio. Gli stessi media statunitensi avevano definito quello come “uno dei divorzi più incasinati d’America”. Nata come cronaca romanzata, Dirty John 2 mostra che cosa significa innamorarsi e vivere a fianco a un mostro; quel Dan interpretato da un inquietante e freddo Christian Slater, capace di trasmettere tutta l’assenza di pietà e il gaslighting del personaggio. Al suo fianco, Amanda Peet riesce a incarnare ogni singolo sentimento di Betty, passando dai sorrisi a trentadue denti alla rabbia che la porta a vandalizzare la casa di Dan e a lasciargli in segreteria messaggi pieni di odio.

In Dirty John 2 si spazia in tantissimi argomenti legati a queste vite spezzate: dal tradimento alla frustrazione, dalla dipendenza psicologica ed economica all’umiliazione, dalla perdita all’impossibilità di aggiustare la propria vita, passando per l’abbandono e arrivando alla follia. Come in una vera e propria tragedia greca.

4) Assolutamente, al 100% innocente

Il caso O.J. Simpson, famoso giocatore di football (diventato anche un attore) che venne accusato dell’omicidio di sua moglie Nicole Brown e del suo cameriere, è uno dei più noti a livello mondiale. Mai come in quel momento i media si interessarono a un processo giudiziario, tanta era la fama dell’imputato e gli spazi televisivi occupati da questo argomento. E l’opinione pubblica venne influenzata da tutto ciò. Ryan Murphy incentra la prima stagione di American Crime Story proprio su quello che è stato definito “il processo del secolo”. Ricostruendo minuziosamente i fatti, quasi come fossimo in un documentario, ci propone una riflessione attenta di ciò che successe dentro e fuori da quell’aula di tribunale. Attraverso la fusione tra thriller giudiziario, analisi sociale, dramma psicologico e affresco storico, dà vita a una narrazione lucida ma emotiva, tragica e ironica allo stesso tempo, in cui c’è un grande equilibrio nella scrittura e dove brillano attori del calibro di Sara Paulson, Sterling K. Brown, David Schwimmer e John Travolta.

5) Dr. Death – La storia di Christopher Duntsch, il chirurgo che mutilava i suoi pazienti

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È solo grazie al neurochirurgo Robert Henderson e al chirurgo vascolare Randall Kirby che è stata finalmente aperta un’indagine, che ha portato a una giusta condanna, sul dottor Christopher Duntsch, apparentemente un brillante chirurgo, ma in realtà un vero e proprio macellaio in sala operatoria. La prima stagione di Dr Death racconta proprio la parabola discendente di Duntsch, assieme alle problematiche del sistema sanitario statunitense, che ha permesso a questo sociopatico di continuare imperterrito a operare e uccidere per moltissimo tempo. Non è una serie facile da guardare; anzi, a tratti Dr Death è dolorosa e insopportabile, un vero e proprio pugno allo stomaco, ma riesce comunque a catturarci grazie alla sceneggiatura schietta, alla regia minuziosa, al ritmo incalzante che aumenta progressivamente suspense e disgusto. Joshua Jackson è ottimo nel tratteggiare la complessità di questo ruolo, riuscendo con uno solo sguardo a intrigarci e spaventarci. Al suo fianco, ci sono attori come Alec Baldwin, Christian Slater e Grace Gummer.

E la seconda stagione avrà come protagonista un altro dottore, interpretato da Edgar Ramirez, a cui Elisa True Crime ha dedicato un suo video: è Paolo Macchiarini, chirurgo toracico italiano nato in Svizzera diventato noto per la ricerca fraudolenta e il comportamento manipolativo.

6) Chi è Anna Delvey?

Dal connubio tra Netflix e Shonda Rhimes è nata la miniserie che racconta le indagini della giornalista Vivian Kent su una delle più grandi truffatrici conosciute, ovvero Anna Sorokin: Inventing Anna. Fingendosi un’ereditiera chiamata Anna Delvey, la donna ha scalato la scena sociale newyorkese frodando hotel, banche, amici e conoscenti. Nonostante alcune ripetizioni e diversi cliché, prevedibili in un prodotto Shondaland, e sebbene parte della critica la ritenga un’occasione sprecata, Inventig Anna è un prodotto che cattura, anche grazie ai due piani temporali in cui è strutturato, così da diventare un vero e proprio giallo da risolvere. Affronta poi tematiche importanti legate alla sfera femminile, con Julia Gardner e Anna Chlumsky che risplendono.

Soprattutto, ha attirato così tanti spettatori perché Anna è una persona reale, che potremmo incontrare da un momento all’altro se non l’abbiamo già fatto, e dalla quale dovremmo stare lontani sebbene sia difficile farlo a causa del suo fascino. Per questo e per scoprire chi si cela dietro la maschera, ha scalato le vette di Netflix fin da subito, diventano una delle sue serie più viste.

7) Quei bravi ragazzi del Circeo

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Sono stati realizzati ben tre film sul Massacro del Circeo, il caso di rapimento, stupro e omicidio avvenuto nel 1975 a San Felice Circeo, in cui Donatella Colasanti e Rosaria Lopez vennero attirate con l’inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira. Purtroppo, nessuno delle tre pellicole – I ragazzi della Roma violenta (1976), I violenti di Roma bene (1976) e La scuola cattolica (2021) – ha entusiasmato critica e pubblico. Un po’ meglio è andata alla miniserie Rai del 2011, La donna che ritorna. Il miglior prodotto sull’argomento, però, è la miniserie del 2022 chiamata Circeo. Essa prende spunto dal fatto di cronaca non concentrandosi tanto sul massacro in sé, quanto sulle sue conseguenze. Circeo ha come obiettivo il far comprendere quanto il caso di Donatella sia stato fondamentale nel cambiare la percezione della violenza sulle donne in Italia e, dunque, nella lotta per i loro diritti. I difetti ci sono, ma non sono così importanti da minare l’esito della prima serie tv italiana di Paramount+. Si coniuga il trauma di Donatella e il femminismo soprattutto nella figura dell’avvocato Teresa Capogrossi, interpretata da un’ottima Greta Scarano. Infine, la serie funziona perché ritrae il periodo storico a tutto tondo, dando al terribile massacro una risonanza sociale molto più ampia.

8) Elizabeth Holmes e la sua rivoluzionaria Theranos

Altra storia di truffa trattata da Elisa True Crime, Elizabeth Holmes è l’ideatrice di Theranos.

Essa era una startup che voleva un rivoluzionario modo per analizzare il sangue: si ottenevano risultati rapidi e completi solo prelevando al paziente una goccia di sangue e non con le canoniche due/tre provette. Peccato che questo sia un sogno irrealizzabile. È la serie The Dropout che, unendo la fiction alla realtà, narra la vicenda di una donna che avrebbe voluto essere la nuova Steve Jobs e che seduce per il suo essere un genio incompreso e precoce, non nascondendo niente di ciò che ha fatto ma, allo stesso tempo, senza giudicarla. Nonostante qualche dialogo prolisso e delle situazioni più lunghe del dovuto, The Dropout ci tiene incollati allo schermo grazie alla fascinazione per le storie vere, all’equilibrio tra suspense e ironia e al grandissimo cast: spicca Amanda Seyfried nei panni della Holmes, affiancata da nomi ben noti quali Naveen Andrews, William H. Macy, Stephen Fry e Laurie Metcalf.

9) Il progetto Montauk

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Uno dei presunti esperimenti governativi segreti degli Stati Uniti – e ottimamente raccontato da Elisa True Crime – è il progetto Montauk. Si diceva che ne facessero parte i ricercatori sopravvissuti al Philadelphia Expertiment (di cui è stato realizzato un film nel 1984, intitolato Philadelphia Experiment): quest’ultimo consisteva nei tentativi di rendere invisibile il cacciatorpediniere scorta USS Eldrige, con risultati disastrosi che portarono a distorsioni nello spazio-tempo. Nel progetto Montauk ripresero le possibili applicazioni militari della manipolazione del campo elettromagnetico, soprattutto come veicolo per una guerra psicologica. E le cavie di questi esperimenti erano, a quanto pare, dei bambini. Senza contare la carcassa di un animale non ben identificata ritrovata proprio sulle spiagge della cittadina che dà il nome al progetto, denominato il Mostro di Montauk. E sì, se tutto questo vi ha ricordato Stranger Things, è perché la serie è proprio ispirata a questo progetto, tanto che Montauk avrebbe dovuto essere il titolo originale.

E non è l’unica. Stargate SG-1 presenta similitudini con i due esperimenti, quali viaggi spazio-temporali usando portali di energia in basi militari occulte o alieni che escono da quei portali e attaccano gli esseri umani. Fringe ha un episodio della terza stagione in cui gli abitanti di una città sono rimasti sfigurati da un’antenna che avrebbe dovuto renderli invisibili. Un po’ quello che, in maniera diversa, succedeva nel film del 2007 intitolato The Signal.

10) Dahmer: il mostro di Milwaukee

Non era facile raccontare la storia e l’assenza di umanità di un criminale famoso come Jeffrey Dahmer, dato che i suoi omicidi alimentano tutt’oggi la fascinazione di una fetta di pubblico per il male. Elisa True Crime ci riesce splendidamente, così come Ryan Murphy, che lo affronta nello stesso modo della sua American Crime Story, descrivendo le orribili azioni del killer senza mai giustificarlo. Vediamo le origini di un villain in quell’infanzia trascorsa da incompreso e in quell’adolescenza solitaria e piena di alcol; vediamo la realtà di una società ancora profondamente discriminatoria sia a livello razziale che sessuale. È sì un’analisi sul Male, ma Murphy pone una grande attenzione sulle vittime e sul loro punto di vista, che con estrema facilità sono cadute nelle mani di Dahmer per negligenza o superficialità della polizia. Spiccano senz’altro l’interpretazione di Evan Peters che, lavorando in sottrazione, mostra nei suoi occhi tutta la disumanità e la complessità del killer; la regia ispirata e una fotografia allo stesso tempo realistica e orrifica.

11) La controversa storia dei fratelli Menendez

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In tante serie tv sono stati nominati i fratelli Menendez, colpevoli di aver brutalmente assassinato i loro genitori con colpi di arma da fuoco nella loro casa di Beverly Hills: dai Soprano a Will, il principe di Bel Air; da 30 Rock a Supernatural, da That ’90s Show ad American Crime Story, passando per Law & Order e la nuova stagione di Monsters che, dopo Dahmer, dovrebbe affrontare il caso Menendez. Proprio uno spin-off di Law & Order, intitolato True Crime, è incentrato sui due fratelli assassini. Da un lato la serie affronta le indagini della polizia sui due sospettati, dall’altro le azioni della difesa per farli scagionare, assunta da Leslie Abramson interpretata dall’ottima Edie Falco. In mezzo a questi due poli emerge il passato e la storia di tutta la famiglia Menendez, così come il circo mediatico creato attorno a un caso che ha ossessionato gli Stati Uniti. Lo spin-off mantiene i loghi, le grafiche e i suoni della serie madre, ma ne trasforma l’impianto: solitamente i casi di Law & Order si esauriscono nell’arco di un episodio; qui invece si dipana nel corso di otto episodi. E, nonostante la serie antologica non sia stata rinnovata e che il paragone con American Crime Story è quasi immediato, è comunque un ottimo prodotto da vedere.

12) Le 24 personalità di Milligan

La gestazione di The Crowded Room, ispirata a Billy Milligan e le sue 24 personalità, è davvero lunga. In principio James Cameron avrebbe dovuto dirigere un film, ma divergenze di opinioni lo portarono ad abbandonare il progetto. Nel 2019 sarebbe dovuto uscire un film su Millgan con protagonista Leonardo DiCaprio. Alla fine, The Crowded Room divenne una miniserie Apple con Tom Holland nei panni del personaggio principale. Purtroppo, le alte aspettative hanno schiacciato la serie, le cui recensioni negative si sono susseguite senza pietà. Certo, non è perfetta, ma non è nemmeno così brutta come la dipingono. Anzi.

Sviluppando una narrazione lineare ma piena di colpi di scena, mostra la sofferenza del ricordo e dei traumi su delle menti spezzate. Incentra una profonda analisi sulla responsabilità, in primis su Danny: può lui essere condannato come carnefice o è una vittima della sua malattia (e non solo)? Una responsabilità che abbraccia altri temi quali il valore della giustizia, l’importanza del processo e la malattia mentale. Il cast è di ottimo livello, comprendendo anche nomi quali Amanda Seyfried, Emmy Rossum e Jason Isaac, e la regia, con i movimenti di camera, evidenzia perfettamente tutte le emozioni presenti in una data scena.

13) Lady Di: cos’è successo davvero quella notte?

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Se c’è una morte che ha sconvolto il mondo e che tutt’oggi fa ancora male, è quella di Diana Spencer, amata dal pubblico per il suo essere vera, non diversa dal popolo e che ha sempre anteposto il suo ruolo di madre a quello di Principessa. Con la sua capacità di smontare cliché sui Reali inglesi e con l’uso di un comparto tecnico e recitativo di prim’ordine, The Crown introduce la figura di Lady Diana nella quarta stagione, la più riuscita di tutte. Emma Corrin riesce a rendere giustizia ai due aspetti della donna, ovvero quelle racchiuse nei soprannomi di Principessa del Popolo e Principessa Triste. Incarna la delicata fragilità di chi entra in un nuovo mondo da estranea, condannata fin da subito alla solitudine sia in società che nella vita familiare e incapace di abituarsi alla freddezza a lei mostrata. Nella quinta stagione è Elizabeth Debicki a impersonare Lady Diana, donandoci un ritratto contraddittorio, complesso, intrigante. Quasi magico. E sta continuando a stupire anche nell’appena uscita sesta stagione.

14) Charles Manson & la Manson Family

Elisa True Crime dedica un interessante ed esplicativo video su uno dei criminali più famosi di sempre, Charles Manson.

Inutile dire che è stato soggetto o incluso in molti film, di cui C’era una volta a… Hollywood è solo l’ultimo. Anche la TV non è a di meno. Bel Air – La notte del massacro del 1976, sebbene qualcuno lo classifichi come film e altri come miniserie (come succede all’ottima ma introvabile serie del 1986 su Ted Bundy, Il mostro), ripercorre l’omicidio, l’arresto e la condanna di Manson e dei suoi seguaci. Nel 2015 esce Aquarius, incentrata sul sergente Sam Hodiak (David Duchovny) e il suo partner Brian Shafe (Grey Damon) le cui indagini sulla scomparsa di una ragazza li conducono verso Charles Manson, capo di piccolo culto – siamo nel 1967 – alla ricerca di soggetti vulnerabili da inserirci. Inizia il classico gioco del gatto e del topo che sfocerà negli omicidi di Cielo Drive. Le recensioni sono contrastanti, a differenza di quel gioiellino di Mindhunter, incentrato sul lavoro dell’FBI per studiare e profilare il cosiddetto serial killer (e per farlo i protagonisti vanno nelle prigioni a intervistare famosi pluriomicidi), di cui non smetteremo mai di aspettare la terza stagione. E ne abbiamo lasciata fuori una, che citeremo nel punto successivo.

15) I serial killer di American Horror Story

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Sono tante le storie legate a serial killer che Elisa True Crime affronta nei suoi video e molti di essi li troviamo in American Horror Story.

In questo punto cercheremo di racchiuderne il più possibile, anche se tecnicamente sono inseriti in una serie tv più che ispirarne una (un po’ come succede con John Hinckley Jr., presente in un episodio di Timeless). Almeno non tutti. Infatti, Ed Gein è stato l’ispirazione per Oliver Thredson in Asylum. Nel decimo episodio della settima stagione, Cult, Kai racconta la storia di Charles Manson e dei suoi omicidi. A proposito di leader di culti, sono presenti anche Jim Jones (noto per il massacro di Jonestown) e Marshall Applewhite di Heaven’s Gate. La quinta stagione pullula di assassini seriali famosi: James Patrick March è identico a HH Holmes, così come la ragione per cui fu costruito l’hotel Cortez è identica a quella che portà il killer alla creazione del Castello; nell’episodio di Halloween, tra gli altri, sono presenti al banchetto di March Jeffrey Dahmer, Richard Ramirez e un altro serial killer che affronteremo nel punto successivo.

16) Pogo il Clown: il caso di John Wayne Gacy

John Wayne Gacy è tra coloro che hanno alimentato il terrore del pagliaccio malvagio. Noto infatti come il Killer Clown, deve questo nome al fatto che intratteneva i bambini alle feste di compleanno vestendosi e truccandosi come un pagliaccio che si chiama Pogo il Clown. Affetto da numerosi disturbi della personalità ma estremamente intelligente, si è macchiato di numerosi crimini, tra cui rapimento, tortura, sodomizzazione e omicidio di ben 33 adolescenti di sesso maschile, venendo condannato a morte per iniezione letale. In American Horror Story, oltre a comparire alla cena di Halloween in Hotel, è l’ispirazione per il Twisty di Freak Show, che appunto riprende il Pogo di Gacy. Sebbene due film non proprio belli siano incentrati su di lui, è anche presente nella decima stagione di South Park (con Ted Bundy e Jeffrey Dahmer), fa un cameo alla fine della miniserie su Dahmer e il serial killer clown in Dexter: New Blood è probabilmente ispirato a lui. In più, la cella di Lincoln in Prison Break è quella di Gacy, motivo per cui quasi tutti i membri del cast non vollero entrarci, ritenendola posseduta.

17) La scomparsa di Elisa Claps

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Doveva succedere prima o poi che cinema o TV incentrassero una delle loro opere su uno dei casi più impattanti e clamorosi della nostra storia, avvolto tutt’ora in una nebbia fitta e oscura, com’è capitato per il film su Yara Gambirasio, quello su Emanuela Orlandi (La verità sta in cielo) o il poco apprezzato Amoreodio, liberamente ispirato alla vicenda di Novi Ligure

Precisiamo che i casi nominati sono tutti trattati dettagliamente e attentamente da Elisa True Crime.

Se su Sky è uscita la docuserie ‘Dove nessuno guarda – Il Caso Elisa Claps’ curata da Pablo Trincia (che noi di Hall of Series abbiamo intervistato per approfondire alcuni argomenti legati al caso e al suo lavoro), sulla Rai è terminata da poco la fiction intitolata Per Elisa – Il caso Claps. Già dal titolo si osserva come la serie sia dedicata alla memoria della giovane ragazzina, caduta nelle mani di un mostro. Si tratta di una serie che riesce a tenere incollati allo schermo grazie al ritmo e alla narrazione piena dei fatti, ponendo anche l’attenzione sugli sbagli di una società che il più delle volte si basa su valori errati.. Spostando lo sguardo dall’inchiesta alla famiglia, non pretende di scoprire novità nel caso o di andare alla ricerca di verità non ancora svelate. Il sensazionalismo è lasciato nel cassetto a favore dell’esplorazione più intima di un evento noto, ma discusso fin troppo poco.

18) The Moors Murders: i delitti delle brughiere

Come ha ben spiegato Elisa True Crime, i Moors Murders sono una serie di omicidi compiuti dalla coppia di killer Ian Brady e Myra Hindley tra il 1963 e il 1965 in Gran Bretagna.

I due uccisero cinque vittime di età compresa tra i 10 e i 17 anni e quattro di loro vennero anche violentati. Il nome degli omicidi prende il nome dal fatto che le vittime vennero trovate nella brughiera di Saddleworth. Nel 2006 venne realizzata una miniserie in due parti dal titolo See No Evil: The Moors Murders, che raccontava questa vicenda dal punto di vista della sorella di Hindley, Maureen Smith (interpretata da Joanne Froggatt), e di suo marito David (Matthew McNulty). È la prima drammatizzazione di questi omicidi (in cui i due criminali sono interpretati da Sean Harris e Maxine Peake), prodotta per celebrare il quarantesimo anniversario del processo dei due serial killer, realizzata con il sostegno delle famiglie delle vittime, con ben due anni di ricerca alle spalle e con un buon riscontro da critica e pubblico.

19) Selena Quintanilla: la fine di una stella

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La storia di Selena Quintanilla, regina della musica Tejano e uccisa a soli 23 anni nel 1995 per mano della presidentessa del suo fan club, è stata raccontata sia in alcuni film (come il celebre del 1997 con protagonista Jennifer Lopez) sia in prodotto tv intitolato Selena: La serie. Quest’ultima apre uno sguardo sulla vita della cantante e sull’eredità che ha lasciato, allargando lo sguardo anche a tutto il resto della sua famiglia. Parla di un padre più intento a fare l’imprenditore che il genitore, di giovani oppressi dall’inadeguatezza e dalle responsabilità, dell’appagamento sia lavorativo che familiare, di cosa comporta essere così famosi e dell’arte del reinventarsi se necessario. Certo, guardandola si nota subito che, nonostante il buon lavoro di Christian Serratos, non c’è molto approfondimento su Selena (ma anche sugli altri personaggi), rimanendo spesso sulla superficie e non dando spazio a temi e motivi interessanti. Nonostante tutto, resta un prodotto Netflix piacevole da vedere.

20) Come fa un Boeing 777 a sparire nel nulla?

Se finora abbiamo parlato di casi trattati da Elisa True Crime che hanno ispirato serie tv, il punto che chiude questo pezzo è leggermente diverso.

Il volo Malaysia Airlines 370, operato da un Boeing 777, sparì misteriosamente nel marzo del 2014 da ogni sistema di localizzazione con i suoi 227 passeggeri e i 12 membri dell’equipaggio, e venne dato disperso da un comunicato della stessa compagnia. A primo acchito, la prima cosa che a noi serializzati viene in mente è Lost, ma pensandoci attentamente ricorda molto da vicino Manifest. Premettiamo che quest’ultima è puramente un’opera di finzione nata dalla mente di Jeff Rake ed è stata creata prima della sparizione. Rake rivelò che, inizialmente, presentò senza successo la sua idea alla NBC. Solo dopo la scomparsa dell’MH370 e la fama che raggiunse questo caso, la rete si interessò a Manifest. E il resto è storia.