Hannibal
Elliot Alderson oggi ha deciso di cambiare psichiatra. Non c’era nulla di sbagliato nella precedente, ma Mr. Robot l’aveva terrorizzata ed Elliot non voleva aggravare la situazione più del dovuto. Ha sentito parlare molto e molto bene di questo terapeuta. Insomma, non ha social network, né account in cui mettere mano, non può sapere nulla di lui e forse è una cosa positiva.
‘La follia può essere una medicina per il mondo: se presa con moderazione dà benefici.’
‘La mia non è follia.’
‘Non si definirebbe folle?’
‘Non lo siamo tutti?’
‘Alcuni di noi lo sono di più.’
‘Come lei?’
‘Sta eludendo le mie domande.’
‘Anche lei.’
‘Crede che quello che vede in me sia più importante di come lei si definisce.’
‘È la società che ci definisce. Facce finte su strati e strati di bugie incollati uno sull’altro negli anni.’
‘Ha mai sperimentato episodi di amnesia o allucinazioni?’
‘Sì.’
‘Vorrei che disegnasse un orologio, lancette piccole che indicano le ore e lancette grandi i minuti.’
‘Perché?’
‘Un esercizio. Vorrei che si concentrasse sul momento presente, che pensasse al dove e al quando di questo momento.’
‘7.16 del pomeriggio. Baltimora e il mio nome è Elliot Alderson.’
‘Un semplice promemoria a cui aggrapparsi per ricordarle di essere vivo.’