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7 attori di film e Serie Tv che sono sopravvissuti a una disgrazia

emilia clarke
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Non c’è un vero e proprio lato positivo nell’affrontare una disgrazia. Certo, superarla può portare grande sollievo nella persona che ha combattuto, ma oggi siamo qui per parlare di umanità. Tante volte volgiamo lo sguardo allo schermo pensando che al di là di esso ci siano miti e leggende. Questi grandi uomini e donne che recitano parti così famose da diventare icone mondiali e a volte fuori da ogni tempo. Arriviamo quasi a idolatrarli, metterli su un piedistallo di VIP a cui non manca nulla e conducono una vita perfetta. Siano essi star del momento come Emilia Clarke o gente nel business da decenni come Tom Hanks.

Non lo facciamo neanche in modo volontario: molte volte è la semplice sensazione di ammirazione che ci porta a immaginarli più intoccabili di quanto siano realmente. Forse proprio per questo quando queste persone si trovano ad affrontare e sopravvivere a delle disgrazie, la nostra visione cambia. Ci ricordiamo in modo brusco di quanto ogni vita sia fragile e ogni persona abbia difficoltà, non importa il suo ceto sociale o il conto in banca.

Possano essere stati attentati, rapine, malattie, sentire le difficoltà di persone così famose è impattante, ma molte volte da esse abbiamo maturato un rispetto tutto nuovo per loro. Alcuni attori come Martin Sheen hanno cambiato completamente la propria esistenza dopo essere andati vicino alla morte, altri come Aaron Paul ringraziano ogni giorno la botta di fortuna che ha evitato loro di finire sotto un masso per caso. A noi non importa veramente quanto queste cose abbiano fatto notizia, oggi vogliamo raccontarvi sette storie di sopravvissuti alla vita.

Nei modi più diversi e inaspettati, ognuno con un personale punto di vista di queste disgrazie. Alcuni più solari, altri decisamente più drammatici. Ma non perdiamo altro tempo e iniziamo con il primo nome e la prima storia.

1) Emilia Clarke

Emilia Clarke

L’interprete di Daenerys Targeryen ha raccontato al The New Yorker di come abbia rischiato di perdere la vita dopo che la prima stagione di Game of Thrones andò in onda. Durante un allenamento in palestra l’attrice è stata colpita da un aneurisma cerebrale e trasportata d’urgenza a un ospedale dove le è stata diagnosticata un’emorragia subaracnoidea (un’ostruzione causata dal sanguinamento attorno allo spazio cerebrale).

Emilia Clarke ha parlato di come sia venuta a conoscenza che più di un terzo delle persone a cui viene diagnosticata con quella condizione muore immediatamente o in poco tempo. Fortunatamente l’attrice non è rientrata in questo spettro ma si è dovuta sottoporre a un intervento chirurgico di massima urgenza per evitare ulteriore sanguinamento dall’aneurisma. Emilia Clarke ha temuto il peggio anche durante il recupero dall’operazione, con la paura di perdere la facoltà di parola, ma fortunatamente è andata bene.

Anni dopo, dopo la terza stagione della serie, i medici hanno trovato nella donna un secondo aneurisma, anch’esso operato con successo. Emilia Clarke è uscita come una vera guerriera dalla vicenda: non non potremmo essere più felici.

2) Julia Louis-Dreyfus

Emilia Clarke

A pochi giorni dalla vittoria del suo sesto Emmy consecutivo per il ruolo in Veep, Julia Louis-Dreyfus ha annunciato al pubblico la sua battaglia contro il tumore al seno di secondo stadio. Si è aperta del tutto coi fan, raccontando di come si sia affidata completamente ai dottori e abbia avuto il completo supporto delle persone al suo fianco.

L’attrice disse di aver ricevuto la diagnosi nel settembre del 2017 ma per fortuna, dopo una doppia mastectomia e varie sedute di chemioterapia, un anno dopo ha felicemente annunciato di aver vinto questa durissima battaglia contro la malattia. Anche in questo difficile momento della sua vita, l’attrice ha scelto di essere una voce per le persone del suo stesso sesso, raccontando di come a una donna su otto venga diagnosticato il tumore al seno. Oggi poteva essere lei, domani qualcuna che poteva sottovalutare la gravità del tutto. Ha diffuso un messaggio che ha trasmesso forza, coraggio e coesione per combattere questa guerra alla disinformazione.

3) Mark Ruffalo

Emilia Clarke

Neanche l’attore dietro a Hulk è intoccabile. Mark Ruffalo ha impressionato in tanti ruoli durante la sua carriera, ma di sicuro quello all’interno del Marvel Cinematic Universe gli ha dato una notorietà mai avuta prima. È ancora più incredibile quando pensiamo le condizioni in cui ha affrontato quest’ultimo ventennio di carriera. Nel 2002 l’attore è stato diagnosticato con un Acoustic Neuroma, un tipo di tumore al cervello che si sviluppa nella zona che controlla l’udito e l’equilibrio.

Questo tipo di tumore è benigno ma può diventare pericoloso e mortale se non trattato. L’attore decise quindi di sottoporsi a un intervento chirurgico per rimuovere completamente la massa, ma un’operazione del genere causò alcune complicazioni. Appena completato l’intervento di asportazione, l’attore rimase parzialmente paralizzato in volto e il suo udito venne fortemente compromesso. Fortunatamente col tempo la situazione migliorò: dopo un anno i muscoli facciali recuperarono la loro normale funzionalità ma l’attore è rimasto completamente sordo dall’orecchio sinistro.

Se pensiamo al fatto che gran parte della sua carriera si è sviluppata dopo quell’operazione, siamo ancora più impressionati dalla bravura di Ruffalo sul set.

4) Frankie Muniz

Emilia Clarke

Non c’è sensazione più strana di sentirsi estranei a se stessi. È questo quel che purtroppo è successo al protagonista di Malcolm in the Middle. Frankie Muniz nel corso degli anni ha iniziato a soffrire di gravi problemi di salute che lo hanno portato ad avere numerose fratture alla schiena e alle costole ma soprattutto danni al cervello causati da mini-ictus. A differenza di Emilia Clarke, all’attore è andata peggio: questi ultimi sono stati traumi che hanno provocato varie ischemie e una grave perdita di memoria.

Non parliamo solo di quella a breve termine, che ha praticamente stroncato le possibilità di riprendere in futuro la carriera attoriale se ne avesse voglia, ma veri e propri buchi neri sul proprio passato. In varie interviste l’attore ha raccontato di non ricordare praticamente nulla della sua esperienza in Malcolm in the Middle, tanto da sentirsi un estraneo quando vede il prodotto.

Non pare ci sia una vera e propria via d’uscita dal tutto, l’attore ha descritto questa sua condizione come una “giornaliera lotta contro ricordi che appaiono improvvisamente e buio pesto“. Per fortuna la moglie Page Price ogni giorno aggiorna un diario scrivendo frammenti di tutte le giornate per aiutarlo e alleggerire la situazione.

5) Steve Buscemi

Tante volte in questa lista abbiamo parlato di attori sopravvissuti a una o due situazioni compromettenti. Fare tre è un record, ma Steve Buscemi ci è riuscito. Quando era un bambino venne investito una volta da una macchina all’età di otto anni e non era la prima volta che gli accadde qualcosa del genere. Quattro anni prima, quando ne aveva solo quattro, venne investito anche da un autobus e venne ripagato con 6000 dollari dalla città, dollari che spese per lezioni di recitazione ma che devono aver fatto comunque abbastanza male (fidatevi, sapete veramente poco della sua vita).

Diversi anni dopo, nel 2001, l’attore si trovava in un bar con il collega Vince Vaughn. All’interno del locale si scatenò una violenta rissa dal quale l’attore ebbe la peggio venendo accoltellato in diverse parti del corpo tra cui alla mandibola, sopra l’occhio, alla gola e al braccio. Venne portato di emergenza in ospedale per la situazione altamente critica ma fortunatamente si salvò. Ora, se questa non è sfortuna noi non sappiamo proprio come definirla, ma sicuramente i fortunati siamo noi che abbiamo potuto continuare ad assistere alla sua fenomenale carriera.

6) Tom Hanks

Mai sottovalutare un taglio, quante volte abbiamo sentito da genitori e nonni questa raccomandazione? Evidentemente Tom Hanks avrebbe dovuto ricordarsi quelle parole alla fine degli anni ’90 sul set di Cast Away. Forse uno dei film più iconici della sua lunghissima carriera, che ha rischiato di togliere la vita al famoso attore. In un intervista nel 2009 alla BBC, Hanks ha raccontato di come si fosse procurato un taglietto sulla gamba sul set ma ignorò il tutto pensando non fosse nulla di che.

Per fortuna venne visitato da un dottore che gli comunicò di recarsi al più presto in ospedale perché la ferita aveva fatto infezione e stava risalendo tutta la gamba. Questa stava letteralmente infettando il suo sangue e bisognava agire in tempo zero o avrebbe rischiato di morire. Per fortuna l’attore sopravvisse con solo tre giorni in ospedale, per poi tornare sul set e cementificare la sua carriera con un’interpretazione che trascende il tempo. È incredibile come un qualcosa di così insignificante come un taglio ci abbia quasi privato di un colosso del cinema.

Addirittura un contatto con l’acqua sarebbe stato fatale, non il massimo per un film girato su un’isola.

7) Michael J. Fox

michael j. fox

Un caso al limite della realtà: Michael J. Fox rischiò di morire sul set di Ritorno al Futuro Parte 3, proprio davanti a colleghi e telecamere. Nell’ultimo film della trilogia il suo personaggio di Marty McFly si trova a viaggiare nel passato in un’epoca western. Data la sua abitudine ai tempi moderni il personaggio doveva finire al cappio e decisero di non usare una controfigura.

Michael J. Fox ricorda molto bene la scena e nel suo libro ha raccontato come andò veramente. La corda intorno al suo collo doveva lasciargli ovviamente libertà per respirare, ma nella scena il personaggio doveva sembrare sofferente. Il nodo attorno al suo collo si strinse e all’attore vennero bloccate le vie respiratorie per diversi secondi. Per fortuna Robert Zemeckis, il regista, si accorse del tutto. “Comprese che non ero così bravo a recitare” scrive l’attore, scherzandoci su.

Se fosse rimasto lì ancora qualche secondo, e nessuno se ne fosse accorto, l’uomo avrebbe seriamente rischiato di morire. Nel corso degli anni i protocolli di sicurezza sono aumentati, e per quanto riguarda lui, ormai l’attore si è ritirato a causa del Parkinson che lo affligge da un ventennio.

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