“Vuole sapere perché ho comprato quel portachiavi? Perché io e le mie amiche eravamo ossessionate da Gossip Girl e volevamo tutte essere come loro, con splendidi e costosi abiti di alta moda” diceva Emily di Emily in Paris spiegandoci il perché avesse comprato un souvenir che neanche le piaceva, ma che aveva voluto acquistare per assomigliare almeno un po’ alla sua eroina.
La sindrome dell’acquisto compulsivo è sempre più diffusa e spinge migliaia di donne a comprare di più, per poi accorgersi una volta tornate a casa che il proprio armadio conteneva già tutto il necessario. Questo disturbo non affligge solo noi comuni mortali, ma anche le protagoniste delle nostre serie tv preferite.
Ecco una lista dei 10 personaggi che dagli anni ’90 ad oggi hanno sofferto della sindrome dello shopping compulsivo. Da Tata Francesca a Emily in Paris, 10 eroine delle serie tv con chiari sintomi di questo disturbo.
1) Tata Francesca – La tata
La prorompente Francesca Cacace piomba nella vita della famiglia Sheffield come tata improvvisata. La serie The Nanny racconta la storia di una ragazza del Queens dalle origini proletarie, che per caso viene assunta come governante per i 3 figli di un ricco produttore teatrale rimasto vedovo.
Shopping preferito: vestiti con stampe psichedeliche, marsupi argentati, minigonne di paillettes.
Eccessiva, spiritosa, eccentrica. La tata ha divertito tutti con la sua ironia e i suoi stravaganti e quanto mai fantasiosi outfit. Lo stile di Francesca è diventato un’icona degli anni ’90. Ma tutto ha un costo. Lo shopping della protagonista era finanziato dal signor Sheffield, che sganciava extra pur di avere tata e pargoli fuori di casa per poter lavorare in pace.
Sintomi da shopping compulsivo: comprare diventa un impulso incontrollato.
In uno degli episodi della terza stagione Francesca diventa una vera shopaholic quando viene a conoscenza che il suo ex, Danny, si sta per sposare con un’altra. La tata viene colta all’istante da un’irrefrenabile voglia di shopping compulsivo che nessuno riesce a frenare: ogni volta che sente la parola “Danny” estrae la carta di credito e acquista la prima cosa che le capita sotto mano. Poco importa che sia una sciarpa o un set di pentole. La sua dipendenza la porta a entrare in un gruppo di sostegno, gli Shoppers Anonymous, che non risolveranno del tutto il problema ma lo riporteranno sotto il livello di guardia.
È ridicolo: non ho nessun problema di shopping. Ho comprato solo oggetti indispensabili. Attenzione ai piedi, c’è la sella da cavallo lì.