PRISON BREAK
Era tutto pronto. Il piano di fuga era stato studiato nei minimi particolari. Ci troviamo in Italia, dove un pericoloso criminale venuto da lontano sta scontando i suoi non pochi anni di reclusione. Nell’unica chiamata permessa dalla prigione della città, Dave Grohl ripassa i dettagli del piano con il resto della squadra che ha il difficile compito di dirigere le operazioni dall’esterno.
“Oh, allora ragazzi, mi raccomando, siamo a pochi giorni dal compleanno di mio nipote.”
“Aspetta Michael, metto il vivavoce. Che hai detto?? Che c’entra il compleanno di tuo nipote?”
“Smettila di chiamarmi Michael! Mi chiamo Dave! Dave Grohl!”
“Eh adesso, è arrivato James Bond. Poca modestia eh!”
“Ragazzi! SVEGLIA! Avete comprato l’ultimo regalo?”
“Michael, ma di che parli?”
“Ragazzi, abbiamo discusso i nomi in codice dell’operazione ieri! E SMETTETELA DI CHIAMARMI MICHAEL!”
“Ci siamo svegliati con la luna storta stamattina?”
“Fate venire al telefono Chris, ma dov’è?”
“Non può venire in questo momento, è in bagno.”
“Non ci credo! Ragazzi, dobbiamo fare in fretta. Qui ci sono i discografici che mi stanno con il fiato sul collo, vogliono informazioni e pretendono che la data di uscita di prigione sia domani.”
“DAVE! MA SEI TESTINA EH! Hai ammesso la fuga di prigione per telefono!”
“POTA!
Ma porca miseria!Va beh ragazzi… lasciate stare. A questo punto sarà per la prossima.”
“E i discografici?”
“Gli dico che i pezzi non sono ancora pronti, come sempre.”
“Si, però non dirlo con quel tono, come se fosse colpa nostra…”